martedì 23 dicembre 2008

A PESCA NEL PO DI VOLANO A MIGLIARINO

A PESCA NEL PO DI VOLANO A MIGLIARINO


ALESSANDRO SCARPONI CON LA BELLA PESCATA


LEONARDO TONELLI


GIORGIO ZENZANI

















Poco tempo fa, del mese di dicembre, in una mattina contraddistinta da un freddo cane, con alcuni amici sono stato a pescare a Migliarino nel Po di Volano precisamente nel tratto adibito allo scaricamento delle barche.
Il posto è decisamente comodo, in quanto si arriva con l'auto dietro alla schiena quindi in caso di maltempo si è subito pronti a fuggire, e il pubblico curioso assicura sempre continue conversazioni.
Di solito sono vecchi pescatori del posto che vengono a vedere le catture e ognni volta riferiscono che proprio in quel posto pochi giorni prima si è fatta una cattura importante di un pesce.
Per il resto tanto pesce in acqua con breme, carassi, carpe e siluri che assicurano sempre l'imprevedibilità della pescata.
Ci sono stato con Giorgio Zenzani di Ravenna, gran conoscitore di quel posto, e Leonardo Tonelli, un amico di Bologna appassionato di pesca e innamorato dei prodotti Daiwa.
Posso dire di essermi veramente divertito e credo proprio che prima o dopo ci ritornerò.
Per arrivarci è molto semplice: percorrere la superstrada Ferrara - Lidi di Comacchio e arrivati all'uscita di Ostellato prendete la direzione di Migliarino che dista solamente 2 chilomentri. Arrivati nel centro di Migliarino cercate l'imbarcadero (piccola darsena per lo scarico di piccole imbarcazioni dei pescatori).

lunedì 22 dicembre 2008

CANALE NAVIGABILE SPINADESCO: CONOSCIAMOLO MEGLIO!

CANALE NAVIGABILE SPINADESCO: CONOSCIAMOLO MEGLIO!


CAMPO GARA SPINADESCO



CAMPO GARA NAVIGABILE SPINADESCO



CAMPO GARA SPINADESCO




CAMPO GARA NAVIGABILE SPINADESCO



SPINADESCO LAVORI




SPINADESCO MAPPA



SPINADESCO MAPPA


















CANALE NAVIGABILE SPINADESCO (CR)
ALCUNI CENNI PER CONOSCERLO MEGLIO

Il canale di Spinadesco è stato costruito fra il 1966 e il 1968 con sponde e banchina in cemento armato.
E’ largo 40 metri ed ha una profondità di circa 4 metri nella parte centrale.
Il canale collega le aree metropolitane della Lombardia con il mare Adriatico.
Per tanti anni è stato punto di concentramento dell’agonismo del nord Italia, con centinaia di agonisti che ogni fine settimana partecipavano a gare di pesca al colpo.
Ma negli ultimi anni la pesca è diventata difficile e i pesci non hanno riscontrato l’habitat ideale per deporre le uova a causa delle alte fluttuazioni del livello dell'acqua.
Il colpevole principale pare siano state le paratie che collegano il canale al fiume Po, a causa delle quali, una volta aperte, condizionavano il livello dell’acqua generando occasionalmente cattive condizioni ambientali sia per i pesci che per i pescatori.
La banca è in calcestruzzo allineato e tutti i pescatori devono posizionarsi sulla terra livellata nella parte superiore della banca in modo da pescare sopra il livello d'acqua.
La banca in cemento trasmette le vibrazioni e il rumore nell’acqua tanto da impaurire i pesci mentre nella parte centrale del canale si riscontra una ragionevole quiete, salvo il passaggio di imbarcazioni che modificano l’equilibrio ambientale.
Quindi il fattore rumore rimane una variabile difficile da valutare.
Il canale ha una parte inferiore limacciosa da 8 metri dalla banca verso il centro del canale.
Le distanze di pesca sono abitualmente scelte dove finisce lo scivolo ed inizia la piana del fondale verso il centro.
Le tattiche di pesca si evolvono a secondo dei casi preferendo in ogni modo la distanza massima con la roubaisienne o sulla sponda opposta la canna inglese con pesanti waggler.
Gli obiettivi di pesca sono principalmente il carassio, con esemplari da 3 etti fino a superare il chilogrammo, l’abramide di diverse pezzature, la carpa e l’aspio.
I metodi di pesca prevedono in caso di pesca all’inglese wagglers da 8 a 12 grammi mentre in caso di pesca a roubaisienne sono da preferire lenze con galleggianti nella gamma da 2 grammi a mezzo grammo.

Alessandro Scarponi

domenica 21 dicembre 2008

21/12/2008: PARTITE DI PESCA LAGO PINO FORLI'

3° GIORNATA PARTITE DI PESCA
- 21 DICEMBRE 2008 LAGO PINO Forlì

Al lago Pino di Forlì si sono svolte il 21 dicembre alcune partite di pesca del Campionato invernale di pesca al colpo.
La giornata si è presentata molto fredda con temperature vicine ai zero gradi termici.
Il pesce presente nel lago ha accusato il colpo del freddo sceso la notte sulla zona
ed ha cercato le esche dei pescatori con molta svogliatezza.
Pochi pesci, tanto freddo per un campionato che rimane ancora tutto da decidere.
Le squadre più regolari, dopo la terza giornata, sembrano essere senza ombra di dubbio il Club Pescatori di Forlì e il Team Miramare di Rimini.

Il Team Miramare di Rimini sq. B supera il sodalizio forlivese del 4 Porte per 3 a 2.
Questi gli scontri diretti:
Genghini Cesare con kg. 2,270 supera senza problemi Turci Valdimiro kg. 0,790;
Merli Luca batte con kg. 2,320 Bucci Andrea con kg. 1,390;
Bernardi Ubaldo kg. 1,420 perde con Gatta Emanuele che realizza kg. 1,520;
Ravaglia Flavio kg. 0,200 non riesce mai ad entrare in gara, rompendo tra l’altro anche la canna, facendosi superare da uno scatenato Casadei Maurizio che realizza kg. 4,160;
Catani P. Luigi vince con kg. 2,560 contro Gatta Alberto con kg. 1,760;


LA SQUADRA DEL TEAM MIRAMARE
















L’altra partita ha visto scontrarsi i fortissimi garisti di casa del Club Pescatori Forlì i quali battono l’Imolese per 3 a 2.
Questi le sfide dirette:
Casadei Alberto kg. 1,160 - Emiliani Roberto kg. 1,960
Galeotti Davide kg. 3,800 - Roncassaglia Marco kg. 0,000
Iuorio Renato kg. 2,530 - Nardi Piero kg. 1,500
Bussi Alberto kg. 2,680 - Spuri Lino kg. 2,620
Monti G. Carlo kg. 1,100 - Zanotti Luciano kg. 2,040


IL CAPOCLASSIFICA
CLUB PESCATORI FORLI'
















La terza sfida vedeva di fronte la squadra del Città del Rubicone guidata da Alessandro Scarponi e il Lenza Club Borellese capitanata da Stefano Sportelli.
Vince sul filo di lana il Team di Borello per 3 a 2 anche se le sorti del risultato sono state incerte sino alla fine.
Un pesce voleva dire vittoria per chi riusciva a catturarlo.
Questa volta è andata bene alla Borellese la quale è riuscita con il suo agonista esterno, Spighi Alessandro, a sfruttare meglio il fattore picchetto che il sorteggio gli aveva assegnato.
Infatti con 4 pesci catturati in tre ore, di cui 3 carpette, riesce a battere Alessandro Scarponi capace di catturare 5 pesci ma di taglia inferiore.
Bravo Spighi a credere nella sua gara che lo ha visto costretto ad un’ora dalla fine a tentare il tutto per tutto sulle carpe.
Scarponi conduceva per 5 pesci a 2 e per tutti il risultato era già scritto.
Ma la pasturazione di bigattini a fionda che Spighi attuava era abbondante e finalizzata esclusivamente ad attirare qualche carpa in zona pesca.
Carpe che arrivavano puntuali, anche se non grosse, ma sufficienti per superare Scarponi di 100 grammi e consegnare così la vittoria alla sua squadra.
Questi gli scontri tra pescatori:
Spighi Alessandro kg. 1,240 - Scarponi Alessandro kg. 1,140;
Buratti G.Franco kg. 0,100 - Grossi Daniel 0,620;
Sportelli Stefano kg. 1,660 - De Lorenzi Riccardo 0,730;
Buscarini Arcadio kg. 2,180 - Fabbri Fabio 0,670;
Donati Marico kg. 0,000 - Muratori Antonio kg. 2,240;



LA LENZA BORELLESE

venerdì 12 dicembre 2008

ROBERTO ORECCHIA E' IL NUOVO CAMPIONE D'ITALIA 2008

ROBERTO ORECCHIA
CAMPIONE D'ITALIA 2008




ROBERTO ORECCHIA, PORTACOLORI DEL TEAM BLUE MARLIN DI ROMA, SI LAUREA MERITATAMENTE CAMPIONE D'ITALIA 2008

MEDAGLIA D'ARGENTO
LUIGI OTTOBRINI

MEDAGLIA DI BRONZO
MARCO MANNI

mercoledì 10 dicembre 2008

GRANDI SUCCESSI PER SAN MARINO


(GRAZIANO MURACCINI PRESIDENTE FED. PESCA SAN MARINO)


(JOHN BRUSCHI VICE PRESIDENTE)


LA NAZIONALE SUL PODIO D'ARGENTO A SPINADESCO













Ho incontrato il Presidente della Federazione pesca della Repubblica di San Marino Graziano Muraccini insieme al Vice Presidente John Bruschi per tracciare un quadro del quadriennio olimpionico che sta per concludersi.
D: allora Presidente Muraccini con il 2008 si chiude un anno fantastico per la vostra Federazione. Ci può dire quali sono le iniziative che avete in programma?
R: intanto vorrei dire che sabato sera 13 dicembre 2008 si svolgerà, presso la sala Multi eventi di Serravalle, la festa annuale delle premiazioni che interesserà tutti gli atleti che si sono distinti durante il corso del 2008 nei vari campionati che la Federazione pesca ha organizzato nel territorio e le competizioni a cui abbiamo partecipato a livello internazionale. Da ricordare che la Federazione pesca è una tra le più titolate di tutto il panorama sportivo san marinese.
D: Muraccini ci può fare un bilancio di questi quattro anni della sua gestione che stanno terminando, se ci può tracciare un quadro dell’attività svolta dalla federazione sia nel settore mare che in quello delle acque interne e quello che vorrà fare in futuro se sarà rieletto Presidente?
R: intanto preciso che non ho ancora deciso se ricandidarmi per il prossimo ciclo olimpionico perché ricoprire il ruolo di Presidente significa esposrsi in termini di tempo, denaro, e sei sempre al centro di critiche sia che tu faccia bene o faccia male. Adesso vedremo gli sviluppi. Il 2008 sportivo per la Federazione San Marinese, come tutti sanno, è stato un anno eccezionale visto gli allori che abbiamo portato sul Titano. Su tutti spicca l’argento mondiale che la nazionale seniores ha conquistato a Spinadesco lo scorso mese di settembre. Questo podio mondiale è stata la ciliegina sulla torta perché quest’anno avevamo già conquistato un argento in Belgio con la nazionale giovani under 22.
Ecco per noi il successo ottenuto dagli under 22 era già una cosa impensabile perché è stata la prima volta che il settore giovanile è riuscito ad ottenere un podio in una competizione internazionale.
Successo che ho dovuto vivere da casa attraverso le continue telefonate e non vi dico la sofferenza.
Tra l’altro tutti questi successi coincidono anche con il 55° mo anniversario della fondazione della Federazione pesca della Repubblica di San Marino e proprio 55° ma era anche l’edizione del campionato del mondo di Cremona di quest’anno. Per noi il 55 è davvero un numero fortunato.
Quelli di quest’anno quindi sono risultati storici che ricorderemo a lungo proprio perché sono tra i pochi che la Federazione è riuscita a conquistare nel corso di questi 55 anni di vita.
Per trovare altri successi internazionali dobbiamo risalire all’argento individuale ottenuto da Ivan Biordi nel campionato del mondo di pesca al colpo in Portogallo nel 2006.
Un altro bronzo era arrivato con De Biagi nel 1975 in Polonia sempre con la pesca al colpo.
Ecco i risultati più importanti, di notevole spessore, che la Federazione pesca di San Marino ha conquistato.
D: a John Bruschi, Vice Presidente della Federazione e componente della squadra nazionale pesca da natante in mare, chiediamo come è andata quest’anno l’attività in acqua salata…
R: quest’anno il campionato del mondo pesca da natante si è svolto nel mare olandese anche se c’è da dire non abbiamo avuto molta fortuna a causa delle avverse condizioni del mare.
I primi due giorni di gara sono stati un pò una lotteria, a causa del maltempo, mentre il terzo giorno l’organizzazione ci ha fatto gareggiare in un campo di gara all’altezza dove l’uniformità era più garantita e li ci siamo difesi. Come nazione San Marino il terzo giorno di gara otteniamo un settimo posto grazie a 3 terzi posti e 1 quarto posto.
Questo ha dimostrato che in condizioni normali possiamo dire la nostra e la gara 3 ci ha dato quello che non abbiamo avuto nei primi due giorni.
Il nostro mondiale di pesca in mare (bolentino a fondo) lo terminiamo 11°mi su 15 nazioni partecipanti.
I prossimi impegni del 2009 sono il mondiale sulle coste dell’Atlantico in Francia dove parteciperemo con la stessa squadra del 2008.
La nazionale di pesca in mare può vantare alcuni podi importanti ottenuti nel passato con un terzo posto assoluto, un argento e una medaglia d’oro ottenuta nel 1987 in Portogallo.
D: a Muraccini chiediamo come è trascorso il quadriennio olimpionico che sta per concludersi?
R: questi quattro anni sono stati pesanti per il tanto lavoro che abbiamo dovuto svolgere. Quando abbiamo preso in mano la Federazione abbiamo trovato un ambiente ai minimi storici dal punto di vista organizzativo. Settore giovanile scomparso, erano rimaste solo due società di pesca al colpo.
Così abbiamo deciso di rimboccarci le maniche e abbiamo raccolto anche delle belle soddisfazioni. Certamente senza l’aiuto di tante brave persone che si sono prodigate a darci una mano come Oscar Grandoni, Romano Pasquinelli, Bruno Zattini, Ercole Bologna e tanti altri siamo riusciti a raccogliere anche delle soddisfazioni. Abbiamo rilanciato il settore giovanile che era quasi scomparso portandolo in pochissimo tempo a diventare competitivo a livello internazionale. Qui devo ringraziare un amico che ci ha seguito i ragazzi tecnicamente che è Alberto Neri il quale è riuscito a far gareggiare i ragazzi di San Marino senza timori riverenziali contro squadre di giovani che vengono selezionate in altre nazioni come l’Italia e l’Inghilterra dove il bacino di pescatori è di alcuni milioni di praticanti.
D: Quali numeri ha la federazione di San Marino?
R: al momento sono iscritti alla federazione pesca circa 380 pescatori tra agonisti e amatoriali i quali praticano tutte le discipline sia di mare che di acque interne. Da evidenziare che nella Repubblica di San Marino sono residenti 30.000 abitanti quindi oltre l’1% della popolazione frequenta questo sport.
Potremmo avere numeri maggiori ma ci vuole tempo. Per esempio il grande lavoro che sta svolgendo l’amico Bruno Zattini sul settore giovanile porterà ad un incremento degli iscritti bella Federazione pesca. Adesso abbiamo già un bel vivaio di giovani che ci daranno tante soddisfazioni in futuro.
A San Marino oggi ci sono 6 società di pesca al colpo mentre solo 4 anni fa, come dicevamo prima, ne esistevano solo due.
Stiamo crescendo anche se credo che quello attuale sia il numero ideale.
D: I rapporti con le Istituzioni di San Marino?
R: Riusciamo ad avere un aiuto minimo e adesso, dopo i successi ottenuti, ci sostiene ancora di più nella realizzazione di un progetto che riguarda la costruzione di un immobile presso il lago di Faetano.
Il lago è per noi una palestra che attira appassionati di pesca e crea anche nuovi iscritti alla federazione pesca. Ecco perché dobbiamo valorizzarlo anche con strutture idonee per accogliere le persone.
In questo lago oltretutto organizziamo diverse gare che ci permettono, con i pochi guadagni, di mandare avanti la “baracca”.
D: a Bruschi chiediamo un ulteriore commento sul settore mare?
R: Non abbiamo molti iscritti nel settore mare anche se a San Marino ci sono tantissimi pescatori da mare. San Marino non ha nessuna costa ma il mare è li, sotto gli occhi di ogni san marinese fin dal primo giorno di nascita, ed è per questo che abbiamo un’attrazione fatale per l’Adriatico.
Dovremo fare alcuni progetti per coinvolgere maggiormente i pescatori in questa attività di mare.
Devo ringraziare Muraccini per il gran lavoro svolto in questi quattro anni. Lavoro che è stato frutto di una programmazione e di scelte spesso contestate ma alla fine ha avuto ragione lui quindi onore al merito. Per consolidare la Federazione sul percorso tracciato occorre lavorare ancora uniti e alla lunga i risultati arriveranno.
D: I rapporti con la FIPSAS Italia invece?
R: Con Matteoli abbiamo dei buoni rapporti e insieme abbiamo parlato anche di progetti futuri. L’avvicinamento tra le due Federazioni è costante e stiamo pensando di fare delle iniziative insieme con stage o meeteng così come avveniva a metà degli anni 80 con il quadrangolare di Ostellato dove partecipavano Inghilterra, Francia, Italia e Repubblica di San Marino.
Penso che dovremmo portare avanti iniziative di quel tipo perché facevano bene a tutto l’ambiente.
D: e invece con le due Federazioni vicine di casa Rimini e Forlì Cesena come sono i rapporti?
R: con le due federazioni provinciali FIPSAS a noi vicine come Rimini e Forlì Cesena ancora le distanze per stringere qualcosa di concreto sono ancora troppo ampie.
Anche se le nostre squadre partecipano sempre ai campionati organizzati dalla FIPSAS ci piacerebbe avere rapporti più collaborativi sia con Bassi sia con Ciani. Io credo che solo lavorando insieme si possono raggiungere traguardi importanti per tutti.
D: allora Muraccini la sua candidatura per i prossimi quattro anni è cosa certa
R: La mia candidatura per il futuro ciclo olimpionico in ogni caso è subordinata al fatto che altre persone mi sostengano in questo duro lavoro perché c’è molto da lavorare. Io posso anche essere disponibile ma serve una squadra che dia la disponibilità senza la quale per me diventa molto difficile.
D: concludendo Muraccini, ma voi di San Marino, visto che siete sul confine tra Marche e Romagna vi sentite di più romagnoli o marchigiani?
R: non vogliamo fare torti a nessuno per questo diciamo San Marino è un monte ed ha una vallata che guarda alle Marche e una che guarda alla Romagna per cui siamo metà e metà.
D: Oggi avete i riflettori puntati addosso perché il successo che avete ottenuto a livello internazionale vi mette sotto la lente da parte di tanti ad iniziare dai media…
R: si ce ne siamo accorti e stare sotto la luce dei riflettori è anche una grande responsabilità perché sei sempre al centro delle attenzioni e anche questo è uno stimolo a fare sempre meglio.
Anche noi giornalisti staremo molto attenti alle vostre iniziative perché tutta l’Italia, vi ammira con simpatia. D’altra parte come può non essere simpatico il Davide che ha vinto una battaglia contro Golia? Ecco San Marino sul podio mondiale in mezzo all’Inghilterra e all’Italia è stata davvero un’impresa da Davide contro Golia. Qualcosa di grande che rimarrà scritto per sempre sui libri delle cronache sportive di pesca insieme al nome di Graziano Muraccini e del suo staff.

martedì 9 dicembre 2008

UN GIORNO DI PESCA PER GABRIELE

UN GIORNO DI PESCA PER GABRIELE


IL PODIO DEI VINCITORI DI SETTORE


MAGNANI GABRIELE IN AZIONE DI PESCA


GIANCARLO MONTI, PRIMO ASSOLUTO, HA DONATO LA SUA MEDAGLIA


IL MEMORIAL MAGNANI, MOLTO DI PIU' DI UNA GARA, UNA FESTA PER RICORDARE UN AMICO















Il “Memorial Magnani” - è stato ideato da chi di Gabriele custodisce l'eredità e la memoria, cioè la sua famiglia e la società di pesca Club Pescatori Forlì, in collaborazione con la FIPSAS di Forlì-Cesena.
Questa manifestazione della pesca al colpo è stata organizzata al lago Pino di Forlì un luogo tranquillo dove Gabriele ha potuto mantenere il contatto con la sua passione di sempre fino a che la salute glielo ha concesso.
Questo Memorial è stato organizzato per riunire i tanti amici che Gabriele aveva nel campo della pesca sportiva e sicuramente, visto l’alto numero di adesioni, sarà sicuramente la prima di una lunga serie.
Il “Memorial Magnani” non sarà dunque soltanto una semplice competizione di pesca, per quanto autorevole, ma una manifestazione con l'obiettivo di regalare alla gente, una giornata di festa all'insegna dello sport, dell'amicizia e del ricordo di Gabriele insieme con tutta la famiglia Magnani.
Si può credere in maniera soggettiva a quello che ci aspetta nell'aldilà. Noi siamo convinti che ci sia ancora vita oltre la vita e dal quel posto Gabriele 'guarda' orgoglioso il modo in cui la sua famiglia, riesce a tenere vivo il suo ricordo sul mondo terreno.
Questo primo “Memorial”, organizzato per ricordarlo, ha raccolto l'adesione di ben 50 iscritti tanto da mantenere sempre più indelebile, per tutti costoro e non solo, il ricordo di un giovane che un destino crudele ha voluto togliere all'affetto di quanti gli volevano bene.
Con il solito piglio di chi è abituato a non lasciare nulla al caso Gabriele è riuscito ancora una volta a rendere questo Memorial un evento di pesca sportiva importante per l'intera provincia di Forlì e la riprova di tutto ciò si può avere scrutando la lista dei tanti nomi di spicco che hanno partecipato.
Ricordiamone solo alcuni: Amadori Gilberto campione del mondo per Club di pesca al colpo, Camporesi Milena campionessa italiana 2008 femminile di pesca al colpo, Monti Gian Carlo componente del Club azzurro e della squadra partecipante al campionato del mondo in Germania nel 1974.Certo, un semplice torneo non potrà mai ridarci Gabriele Magnani fisicamente, ma spiritualmente lui è li, insieme ai suoi amici di sempre, insieme a chi non lo ha mai dimenticato e che ancora per tantissimi altri anni, siamo certi lo farà rivivere anche nei cuori di chi non ha avuto la fortuna di conoscerlo personalmente.
Una delle ultime volte che ho incontrato Gabriele su un campo di gara è stato alcuni anni fa sulle rive del canale di Anita. Il sorteggio aveva voluto che mi fosse vicino. Ogni tanto ci scambiavamo dei commenti sulla gara e ricordo la sua faccia, la sua voce e soprattutto il suo sorriso quando Gabriele riuscì a catturare, a pochi minuti dalla fine, una bella carpa grazie alla quale riuscì a conquistare una meritata medaglia d’oro.
Ed ogni volta che mi reco sul canale di Anita ricordo quel momento così come il suo ricordo mi riaffiora ogni qualvolta mi reco al lago Pino di Forlì dove incontro i suoi genitori, Decimo e Marisa, la moglie Maria e i figli Daniele e Marco a cui Gabriele ha trasmesso l’amore per questo sport.
La bella riuscita di questa manifestazione è dovuta anche al lavoro messo in campo dallo splendido staff della Società Club Pescatori Forlì, ragazzi attempati che la pesca non invecchia mai, i quali con tanta buona volontà, e in questo ci rientra anche la sua famiglia, hanno voluto dedicare questo evento per far si che la luce di Gabriele possa essere vista per sempre!
Il “Memorial Magnani Gabriele” sul piano sportivo ha avuto anche una classifica individuale.
Su tutti ha prevalso l’inossidabile Monti Giancarlo, grande amico di Gabriele appartenente alla sua stessa società Club Pescatori Forlì;
2° assoluto Gentilini Luca (società Le Aquile);
3° assoluto Camporesi Milena (società Oltrarno Firenze);
4° assoluto Amadori Gilberto (società Oltrarno Firenze);
5° assoluto Rosaldi Roberto (Club Pescatori Forlì)
Al termine della gara, e prima della premiazione, ci si è raccolti in un minuto di silenzio liberato da un lungo e commovente applauso.
La famiglia Magnani, per ringraziare i dirigenti della società che fu di Gabriele (Zangari Luigi, Bartolucci Ermes, il presidente Ballani Dino), per ricordare l’evento ha donato agli amici della società e al Presidente della Fipsas Marzio Ciani una targa con la raffigurazione della foto di Gabriele mentre pesca e sembra sorridere a tutti.
Alla gara ha partecipato anche il figlio Marco (15 anni) al quale è andata in premio/ricordo una medaglia incisa recante la scritta “Memorial Magnani Gabriele”. Un momento particolarmente toccante si è vissuto durante la premiazione degli assoluti, in cui Giancarlo Monti, dopo aver gareggiato con cuore e tenacia e voluto fortemente la vittoria per Gabriele, ha donato la medaglia d'oro di 8 grammi vinta alla famiglia Magnani, affinchè venga posta nel medagliere di Gabriele.
Lo stesso gesto è stato replicato anche Roberto Rosaldi classificatosi 5° assoluto.
Questo modo di essere uniti alla famigli Magnani, è molto bello, e ha commosso tutti i presenti.
Al termine della gara la società Club dei Pescatori Forlì, per l'occasione ha voluto ricordare l'amico Gabriele regalando ad ogni società partecipante una cornice/targa e a fine gara ha offerto a tutti gli intervenuti salsiccia, sangiovese e ciambella e anche questo è stato un gesto che Gabriele da lassù avrà sicuramente apprezzato.

domenica 7 dicembre 2008

PARTITE DI PESCA: DERBY RUBICONE


"I BARONI ROSSI" DEL MIRAMARE



SQUADRA A RUBICONE VITTORIOSA NEL DERBY DI FAMIGLIA


LA SQUADRA SCONFITTA: IL RUBICONE B













Il lago Riviera di Rimini e il lago Le Querce di Masrola sono stati teatro, domenica 7 dicembre 2008, dei match di pesca al colpo nell’ambito del campionato invernale.
A sfidarsi, con la solita tecnica a roubaisienne, sono state:
- al lago Riviera le formazioni del Team Miramare (RN) contro Team Folgore (RSM) e sull’altra sponda del lago il derby in famiglia tra la squadra A e la squadra B del Team Città del Rubicone;
- al lago Masrola lo scontro riguardava la formazione dell’Imolese e la Rubicone sq. C, il Club pescatori Forlì contro il Team Miramare sq. B, la Lenza Borellese contro il 4 porte di Forlì. .

Io ho seguito personalmente le sfide che si sono disputate al Riviera.
La competizione tra i vari Team di pesca è iniziata alle ore 8,30 del mattino con i pescatori che hanno dovuto combattere non solo tra di loro ma anche con il clima davvero rigido che da un po’ di giorni regna sovrano in Romagna.
L’acqua particolarmente trasparente, ha di fatto reso la pesca davvero difficile tanto da costringere gli agonisti a montare lenze leggere e finissime.
Filo del 7 e amo del 22/24 con innescato un solo bigattino sono stati gli accorgimenti che hanno permesso agli agonisti di catturare qualche pesce.
A metà gara, quando il sole ha bucato la nebbia del mattino, si sono catturati altri pesci ma solo dopo avere allungato la lenza per poter pescare il più lontano possibile dalla zona di pesca.
Infatti spesso il pesce impaurito tende ad allontanarsi, credendosi più al sicuro, costringendo i pescatori ad inseguirli.
Alla fine è venuta fuori una bella gara con catture abbondanti di carpe e carassi che hanno lasciato tutti contenti meno coloro che non sono riusciti ad ottenere la vittoria.
Le partite di pesca sono organizzate stabilendo scontri diretti tra due pescatori di due società diverse abbinate dai sorteggi.
I risultati finali, al LAGO RIVIERA, sono stati i seguenti:

Team Miramare (RN) punti 4 - Team Folgore (RSM) punti 1
A: GIANNINI (Folgore) KG. 7150 - RIVA (Miramare) KG. 6250
B: PIVA (Folgore) KG. 2700 – AURELI (Miramare) KG. 4550
C: BENDINELLI (Folgore) KG. 3800 - BAROSI (Miramare) KG. 4450
D: VALERIANI (Folgore) KG. 2800 - MUCCINI (Miramare) KG. 4550
E: GIANNI (Folgore) KG. 4600 – VENERUCCI (Miramare) KG. 11800

Città Rubicone (A) (FC) punti 3 - Città Rubicone (B) (FC) punti 2
A: ZANI L. (Rubicone A) KG. 9850 – LUGARESI (Rubicone B) KG. 3850
B; ZANI M. (Rubicone A) KG. 8150 – SEMPROLI (Rubicone B) KG. 4600
C: CASLINI (Rubicone A) KG. 5650 – BERSANI (Rubicone B) KG. 5400
D: MARIANI (Rubicone A) KG. 8600 – TREVISANI (Rubicone B) KG. 10450
E: DE LORENZI (Rubicone A) KG. 13500 – BROLLI (Rubicone B) KG. 16200

Al LAGO MASROLA di Borghi si sono disputate le seguenti partite ed i risultati sono di seguito elencati:

Pesca S. Imolese (sq. A) (BO) punti 1 – Città Rubicone (sq. C) (FC) punti 4
A: GORDINI (Imolese) KG. 1.070 - TOSI (Rubicone C) KG. 2.560
B: EMILIANI (Imolese) KG. 2.460 - ZAMAGNI (Rubicone C) KG. 4.350
C: NARDI (Imolese) KG. 4.260 - GROSSI (Rubicone C) KG. 3.060
D: LUSA (Imolese) KG. 2.310 - FABBRI (Rubicone C) KG. 4.330
E: SPURI (Imolese) KG. 3.090 - MURATORI (Rubicone C) KG. 5.990

Club Pescatori Forlì (FC) punti 3 - Miramare (sq. B) (RN) punti 2A: BARTOLUCCI (Club Pescatori) KG. 5.160 - MERLI (Miramare B) KG. 4.110
B: GALEOTTI (Club Pescatori) KG. 5.020 - CATANI (Miramare B) KG. 2.740
C: IUORIO (Club Pescatori) KG. 3.850 - RAVAGLIA (Miramare B) KG. 2.480
D: BUSSI (Club Pescatori) KG. 2.980 - BERNARDI (Miramare B) KG. 3.490
E: MONTI (Club Pescatori) KG. 3.710 - GENGHINI (Miramare B) KG. 9.090


Lenza Club Borellese (FC) punti 1,5 – Pol. Asioli 4 Porte (FC) punti 3,5
A: BUSCARINI (Lenza Club Borellese) KG. 7.090 - GATTA (4 Porte) KG. 1.270
B: SPORTELLI (Lenza Club Borellese) KG. 3.720 - CASADEI (4 Porte) KG. 3.720
C: GRAFFIETI (Lenza Club Borellese) KG. 1.270 - GATTA (4 Porte) KG. 3.350
D: SPIGHI (Lenza Club Borellese) KG. 3.910 - BUCCI (4 Porte) KG. 4.280
E: DONATI (Lenza Club Borellese) KG. 1.860 - TURCI (4 Porte) KG. 8.230

sabato 6 dicembre 2008

SAN MARINO FA LA FESTA AI PESCATORI


NELLA FOTO: GRAZIANO MURACCINI E JOHN BRUSCHI



SABATO SERA A SERRAVALLE PREMIATI TUTTI GLI ATLETI








Sabato 13 dicembre 2008, alle ore 20,30, nella sala MULTI EVENTI di Serravalle (Repubblica di San Marino), alla presenza delle maggiori autorità Politiche e Sportive, saranno effettuate le premiazioni a tutti gli atleti che durante il corrente anno si sono distinti nelle varie specialità della pesca sportiva.
Il Sig. Muraccini Graziano, Presidente della Federazione del Titano, farà gli onori di casa premiando, durante la cena di gala, tutti coloro che hanno tenuto alto i colori bianco azzurri in Italia e nel mondo.
Questo appuntamento coincide con la conclusione del quadriennio olimpionico e con l’anno dove la pesca sportiva sanmarinese ha saputo conquistare palcoscenici di tutto riguardo.
Muraccini, orgoglioso dei successi ottenuti sotto la sua presidenza, ne vuole ricordare solo alcuni:
Campionato del mondo di pesca al colpo categoria giovani a Gand in Belgio dove la squadra selezionata ha ottenuto un podio d’argento;
Campionato del mondo di pesca al colpo categoria senior a Spinadesco Cremona dove la squadra biancoazzurra ha colto il più grande successo della sua storia; un podio d’argento che assume un valore immenso se si pensa che è riuscita a far tremare non solo l’Inghilterra, oro per l’occasione, ma anche lo squadrone azzurro dell’Italia medaglia di bronzo.
Da ricordare anche le performances della squadra nazionale pesca da natante, guidata da John Bruschi, la quale ai recenti campionati del mondo in Olanda, pescando a bolentino, ha ottenuto una posizione di tutto riguardo.
Insomma sabato sera ci sono tutte le premesse per trascorrere una serata di festeggiamenti e di grandi emozioni.
In questa circostanza la Federazione pesca sportiva sanmarinese traccerà anche il percorso da seguire nel futuro ciclo olimpionico che inizierà proprio nel 2009.
Un futuro che i dirigenti della Federazione sanmarinese vogliono confermare all’insegna di grandi successi.

lunedì 1 dicembre 2008

TEMPO LIBERO NON TEMPO PERSO



(il nonno insegna al nipotino i segreti della pesca)

Riscopriamo il piacere della pesca nella nostra vita e a tutte le età

La pesca è sport, è svago, è amore per la natura






C’è sempre un qualcosa che ci porta prima o dopo ad avvicinarci alla pesca sportiva. Il nonno che accompagna il nipotino all’alba sul fiume, il pesce rosso che si vince al Luna Park che osserviamo incuriositi dentro un vaso di vetro, le pescate con gli amici in qualche laghetto agricolo durante le calde estati delle vacanze scolastiche, le scogliere sul mare ritrovo abituale di qualche anziano intento a pescare paganelli per una frittura. Sono tante le occasioni che ci hanno portato ad incuriosirci di questo mondo fino a coinvolgerci a tal punto che per qualcuno di noi l’uscita di pesca settimanale si è trasformata in una vera e propria necessità terapeutica. La pesca viene definita attività del tempo libero, nel senso che viene effettuata da coloro che, avendo pomeriggi o mattinate a disposizione, si rivolgono verso questa attività per non lasciare un vuoto momentaneo nella loro vita. Pesca è considerata anche amore per la Natura, ma nessuno di noi è un protezionista fanatico. Pesca per i non pescatori è uno sport incomprensibile in quanto non è ragionevole starsene ore ed ore con la canna in mano in attesa di una ben che piccola toccata del pesce. Ma noi non siamo d'accordo. Per ridefinire la pesca abbiamo bisogno di tutto quanto abbiamo detto fin´ ora in maniera più dosata, diversa. La pesca è sport in quanto ci impegna in una attività fisica (e chi pesca le trote in montagna sa quel che voglio dire) e quindi assolve al luogo comune con il quale si vuole che sport sia prestazione fisica o "fatica". È ugualmente sport se a tale parola si da il suo significato più puro, cioè di competizione onesta, leale con qualcuno o contro qualcosa. È sport perché il vero pescatore affronta il fiume o il mare dando la possibilità al suo avversario di poter vincere qualora ne abbia le qualità. Pescare in apnea a venti metri o pescare i cavedani in corrente con del nylon dello 0.10 è sportivo nel senso che abbiamo spiegato. La pesca è attività del tempo libero in quanto si attua generalmente nel tempo libero, ma non è come normalmente si vuol fare credere, uno scopo per riempire i periodi di ozio forzato. Il pescatore non riempie il tempo libero, ma trova il tempo per riempirlo cioè per andare a pescare. Ogni momento è buono: di notte dagli scogli o lungo un molo durante l'autunno a pesca di gronghi; la mattina presto, alle tre, su un sentiero alpino in cerca della buca buona ove le trote faranno la prima "bollata"; durante le ore assolate di agosto su di una barchetta a poche miglia di distanza dalla costa, chinati sullo specchio d'acqua con un bolentino in mano. La pesca è amore per la natura, è vero, ma non amore da protezionisti isterici. Un amore ragionato, bilanciato. Il vero pescatore conosce a fondo il suo fiume o la sua costa meglio di un biologo perché riesce, durante le giornate passate con una canna in mano, a capire ogni segreto dell'ambiente ed a rendersi conto di ogni sua benché minima variazione. L'inquinamento, oggi politicizzato sotto mille forme diverse, furono, molti anni fa i pescatori a scoprirlo in Italia, quando si accorsero che le alghe cambiavano colore o che le savette non si riproducevano più lungo i ghiareti dei nostri fiumi che li avevano ospitati per centinaia di anni. In questo senso quindi la pesca è amore per la Natura. La pesca è alienazione, non perché è da stupidi stare con una canna in mano, ma perché ci serve come evasione momentanea da mille problemi che ci assillano ogni giorno. Sul fiume tutti i nostri problemi scompaiono improvvisamente. In tal modo, e solo in tal modo, la pesca può essere alienante in quanto per un certo periodo ti fa dimenticare l'assillo a cui giornalmente siamo sottoposti nel condurre la nostra vita. E’ uno sport aperto a tutti, dai bambini agli anziani, dalle donne alle persone disabili, in qualsiasi stagione dell’anno con il caldo, con il freddo, con il sole o con la pioggia. Insomma la pesca è una attività sportiva e curativa che ci può aiutare a migliorare la qualità della nostra vita. E non è un caso se in Italia oltre tre milioni di persone censite e forse tante altre che sfuggono alle maglie delle statistiche hanno deciso di sposare questa passione. Qualcuno molla ma tanti altri se ne innamorano profondamente tanto da praticarla fino a che le forze fisiche e la vista glielo permettono. Concludo questo articolo con una dedica che invio a tutti i lettori della Voce di Romagna che sempre più numerosi si soffermano a leggere la pagina del lunedì dedicata alla pesca sportiva.
Cito le parole tratte da un libro di un grande scrittore amante della pesca sportiva, Mario Albertarelli:
..."se dentro vi cresce un'ansia commossa che non potete frenare se non lanciando su quella corrente l'esile filo attraverso il quale scende nell'acqua ogni vostro pensiero e con l'acqua del fiume se ne va lontano, per sempre, verso il mare generoso che è di tutte le creature l'ultima vera tomba, soltanto se tutto ciò vi appartiene come vi può appartenere l'amore di un figlio, allora, e soltanto in questo modo, potete essere dei pescatori"
Alla prossima.

lunedì 24 novembre 2008

CON LEI CI VUOLE PAZIENZA


(una super spigola così è la cattura della vita)




Lezione di pesca: Questi giorni sono preziosi per insidiare la spigola in foce

Il pesce più ambito da raccontare e da cucinare








La pesca alla Spigola è sicuramente tra le più affascinanti e rimane per molti pescatori il pesce più ambito sia da raccontare agli amici sia da cucinare in famiglia.
Il mare Adriatico offre tante opportunità per insidiare questa specie e i luoghi migliori, dove le spigole pascolano per eccellenza, sono le foci dei fiumi.
Anche nell'interno dei porti la spigola trova un ambiente accogliente se non altro perché riesce a cibarsi senza problemi dei rifiuti dell'attività dei pescatori professionisti.
Un altro ambiente dove potremo trovare questo splendido pesce argentato è il mare aperto in prossimità della costa in mezzo alla schiuma dove può cacciare altri pesci.
In Romagna la pesca in foce con la bolognese ha sempre dato ottimi risultati l’importante è scegliere il posto ideale e avere tanta pazienza perché la spigola è un pesce che va aspettato.
Per esempio la foce del fiume Esino e Metauro sono ottimi ambienti dove poter insidiare questo pesce in quanto la larga spianata del fiume a fondale sabbioso porta una continua corrente d’acqua verso il mare e proprio queste sono le condizioni migliori per praticare la pesca a passata.
Siamo nella foce di un fiume dove l’acqua è bassa e i pesci di mare si incontrano con quelli di acqua dolce.
Non a caso è capitato a volte di agganciare un bel pesce sperando in una spigola da fotografia e scoprire invece, con profonda delusione, la sagoma della carpa.
Per fare questa pesca si possono usare esce piccole e leggere come il bigattino oppure pesanti e grandi come il Gambero o il verme Coreano.
Lo spessore della lenza è sempre condizionato dal tipo di esca che utilizzeremo; infatti pescare con un filo e un amo piccolo, utilizzando un'esca come il Gambero, non ha proprio senso in particolare se peschiamo in passata.
Ha invece senso alleggerire la lenza se si pesca con il bigattino soprattutto se peschiamo in passata o in trattenuta.
La pesca in trattenuta vede l'utilizzo di galleggianti con grammature che possono andare da 1 a 20 gr. in ragione di quella che sarà la velocità della corrente.
Lo scopo è avere una lenza che nella parte finale sia leggera e lavori in prossimità del fondo, per cui diventa fondamentale sondare sempre il fondale per non sbagliare pesca.
La limpidezza dell'acqua e la velocità influisce sul diametro del filo della lenza.
Infatti in una corrente lenta lo spessore si assottiglia anche se non è necessario scendere con il filo terminale sotto lo 0,10.
In alcuni fiumi per effetto delle dighe a monte e delle maree, la variazione della corrente è notevole e continua, perciò può accadere che con il passare del tempo la lenza vada alleggerita o appesantita utilizzando apposite torpille intercambiabili o piombi morbidi così come il galleggiante.
L'azione di pesca deve essere supportata dalla pasturazione che deve essere molto attenta, l'uso di bigattini deve essere moderato e nell'azione di pastura si deve creare una scia nel mezzo della quale scorrerà proprio il nostro amo.
Quando si è in pesca le mangiate spesso avvengono nei cambiamenti di corrente sia quando diminuisce sia quando cresce.
E’ in questo particolare momento che il pesce mangia con maggiore frenesia poiché ogni forma di cibo adagiata sul fondale tende a sollevarsi e a muoversi in modo instabile stimolando l’aggressività del pesce.
La pesca in passata richiede l'utilizzo di galleggianti da 1 a 12 gr..
Anche in questo caso è la corrente che detta legge e la lenza nel suo camminare deve assumere un assetto obliquo con l'esca che cammina più avanti rispetto al galleggiante.
Tutto questo è dato da come lasciamo uscire il filo dal mulinello.
Il diametro del filo, sia finale che della lenza madre, è notevolmente più grande infatti si possono anche usare lenze fino allo 0,26 di diametro con finale dello 0,22.
Questo tipo di pesca da i risultati migliori su fiumi di buone dimensioni e utilizzando esche voluminose come il Gambero o il Coreano.
Queste giornate autunnali che anticipano l’arrivo del grande freddo sono ottime per insidiare la spigola in foce quindi non sprechiamo gli ultimi giorni preziosi dell’anno.
Buona avventura a tutti.

domenica 23 novembre 2008

LAGO RIVIERA 1° GIORNATA “PARTITE DI PESCA”

23 novembre 2008: Rimini


ALCUNI AGONISTI DEL TEAM FORLIVESE













Il bacino del lago Riviera di Rimini ha ospitato domenica 23 novembre la prima prova del campionato invernale di pesca al colpo meglio conosciuto con il nome di “partite di pesca”.
Nella prima partita a scontrarsi, con le lenze in acqua, alla ricerca del pesce in più per ottenere la vittoria, sono stati gli agonisti della società Miramare (sq. B) e della della Pesca Sport Imolese (sq.A).
Questa partita di pesca è stata vinta dalla Miramare con il punteggio di 4 a 1 ed un peso complessivo per singola squadra di kg. 78.280 (Miramare) e kg. 69.920 (Imolese).
La seconda partita ha interessato le squadre della Città del Rubicone (sq. C) e quella delle 4 Porte di Forlì (sq. A).
Vince per 3 a 2 il sodalizio forlivese in ragione di kg. 74,100 (4 Porte) contro i kg. 61,150 (Rubicone).
Il terzo scontro ha interessato le squadre del Club Pescatori Forlì (sq. A) contro la Lenza Borellese (sq. A).
Il forte Team forlivese, grazie ad una netta superiorità tecnica, batte con un secco 5 a 0 i cesenati della Borellese.
La classifica vede al comando il Team Miramare con 3 punti, a pari merito con il Club Pescatori, al terzo posto 4 Porte con 2 punti, quarta la Città del Rubicone con 1 punto.
Chiudono la classifica l’Imolese e la Borellese con 0 punti.

giovedì 20 novembre 2008

LA PESCA SPORTIVA: PER MIGLIORARE LA NOSTRA VITA


LA PESCA E' .....NATURA DA VIVERE













C’è sempre un qualcosa che ci porta prima o dopo ad avvicinarci alla pesca sportiva. Il nonno che accompagna il nipotino all’alba sul fiume, il pesce rosso che si vince al Luna Park che osserviamo incuriositi dentro un vaso di vetro, le pescate con gli amici in qualche laghetto agricolo durante le calde estati delle vacanze scolastiche, le scogliere sul mare ritrovo abituale di qualche anziano intento a pescare paganelli per una frittura. Sono tante le occasioni che ci hanno portato ad incuriosirci di questo mondo fino a coinvolgerci a tal punto che per qualcuno di noi l’uscita di pesca settimanale si è trasformata in una vera e propria necessità terapeutica. La pesca viene definita attività del tempo libero, nel senso che viene effettuata da coloro che, avendo pomeriggi o mattinate a disposizione, si rivolgono verso questa attività per non lasciare un vuoto momentaneo nella loro vita. Pesca è considerata anche amore per la Natura, ma nessuno di noi è un protezionista fanatico. Pesca per i non pescatori è uno sport incomprensibile in quanto non è ragionevole starsene ore ed ore con la canna in mano in attesa di una ben che piccola toccata del pesce. Ma noi non siamo d'accordo. Per ridefinire la pesca abbiamo bisogno di tutto quanto abbiamo detto fin´ ora in maniera più dosata, diversa. La pesca è sport in quanto ci impegna in una attività fisica (e chi pesca le trote in montagna sa quel che voglio dire) e quindi assolve al luogo comune con il quale si vuole che sport sia prestazione fisica o "fatica". È ugualmente sport se a tale parola si da il suo significato più puro, cioè di competizione onesta, leale con qualcuno o contro qualcosa. È sport perché il vero pescatore affronta il fiume o il mare dando la possibilità al suo avversario di poter vincere qualora ne abbia le qualità. Pescare in apnea a venti metri o pescare i cavedani in corrente con del nylon dello 0.10 è sportivo nel senso che abbiamo spiegato. La pesca è attività del tempo libero in quanto si attua generalmente nel tempo libero, ma non è come normalmente si vuol fare credere, uno scopo per riempire i periodi di ozio forzato. Il pescatore non riempie il tempo libero, ma trova il tempo per riempirlo cioè per andare a pescare. Ogni momento è buono: di notte dagli scogli o lungo un molo durante l'autunno a pesca di gronghi; la mattina presto, alle tre, su un sentiero alpino in cerca della buca buona ove le trote faranno la prima "bollata"; durante le ore assolate di agosto su di una barchetta a poche miglia di distanza dalla costa, chinati sullo specchio d'acqua con un bolentino in mano. La pesca è amore per la natura, è vero, ma non amore da protezionisti isterici. Un amore ragionato, bilanciato. Il vero pescatore conosce a fondo il suo fiume o la sua costa meglio di un biologo perché riesce, durante le giornate passate con una canna in mano, a capire ogni segreto dell'ambiente ed a rendersi conto di ogni sua benché minima variazione. L'inquinamento, oggi politicizzato sotto mille forme diverse, furono, molti anni fa i pescatori a scoprirlo in Italia, quando si accorsero che le alghe cambiavano colore o che le savette non si riproducevano più lungo i ghiareti dei nostri fiumi che li avevano ospitati per centinaia di anni. In questo senso quindi la pesca è amore per la Natura. La pesca è alienazione, non perché è da stupidi stare con una canna in mano, ma perché ci serve come evasione momentanea da mille problemi che ci assillano ogni giorno. Sul fiume tutti i nostri problemi scompaiono improvvisamente. In tal modo, e solo in tal modo, la pesca può essere alienante in quanto per un certo periodo ti fa dimenticare l'assillo a cui giornalmente siamo sottoposti nel condurre la nostra vita. E’ uno sport aperto a tutti, dai bambini agli anziani, dalle donne alle persone disabili, in qualsiasi stagione dell’anno con il caldo, con il freddo, con il sole o con la pioggia. Insomma la pesca è una attività sportiva e curativa che ci può aiutare a migliorare la qualità della nostra vita. E non è un caso se in Italia oltre tre milioni di persone censite e forse tante altre che sfuggono alle maglie delle statistiche hanno deciso di sposare questa passione. Qualcuno molla ma tanti altri se ne innamorano profondamente tanto da praticarla fino a che le forze fisiche e la vista glielo permettono. Concludo questo articolo con una dedica che invio a tutti i lettori della Voce di Romagna che sempre più numerosi si soffermano a leggere la pagina del lunedì dedicata alla pesca sportiva.
Alla prossima.

lunedì 17 novembre 2008

CURIOSA E PER NULLA FREDDOLOSA


(trota iridea da 11 kg.)

Lezione di pesca: Tutto ciò che c'è da sapere per portarsi a casa le trote

Questa è la stagione per prenderla all'amo








I primi freddi cominciano a farsi sentire con temperature che piano piano scendono facendo rimpiangere ai pescatori le belle giornate calde trascorse questa estate lungo i bordi dei fiumi o dei canali.
Ma ogni stagione, anche quella invernale che in teoria non dovrebbe essere molto efficace per praticare la pesca sportiva, ha il suo lato positivo.
E così con l’arrivo dei primi freddi un esercito si pescatori invernali si mette in moto per iniziare la stagione della pesca alla trota: il pesce che ama il freddo.
Teatro di queste uscite di pesca diventano i tanti laghetti sparsi un pò ovunque in Romagna.
Tonnellate di trote vengono immesse dai gestori a scopo sportivo per consentire l’esercizio della pesca che si protrarrà fino a primavera inoltrata.
Così ogni domenica il “trotaiolo” da lago, sfidando il freddo pungente, accompagnato da camole, tebo, lombrichi e pastelle di vario colore, si dirigerà nei laghetti o nelle cave per insidiare trote fario o iridee.
Ma cosa serve per praticare questo tipo di pesca?
In questo articolo proverò a dare alcune informazioni di massima, sugli strumenti, le tecniche e i luoghi più adatti, per avere successo nella pesca a questo tipo di predatore.
Le canne più indicate sono quelle corte, di carbonio e molto flessibili, perché permettono di utilizzare tecniche diverse. Da non dimenticare, le girelle doppie o triple che servono a non fare attorcigliare il filo e permettono all’esca di girare su sé stessa con un movimento che stimola l’istinto predatorio del pesce.
Particolare attenzione deve essere posta nella scelta dell’amo.
Infine il galleggiante, il cui peso deve superare di pochi grammi il peso dei piombi, dell’amo e dell’esca insieme.
La tecnica principale è fare ruotare l’esca sul proprio asse durante il recupero (per questo passaggio è indispensabile la girella), perché le trote se non sono incuriosite dall’esca non abboccano dato che hanno in parte dimenticato cosa significhi la ricerca del cibo.
Un’altro importante trucco è la pesca in vicinanza di getti d’acqua, pompe d’ossigeno o ricambi d’acqua. In caso di vento è importante sapere che le trote si spostano nel lato del lago opposto alla direzione del vento perché i piccoli insetti, prede abituali delle nostre trote (situati sul pelo dell'acqua), vengono trascinati, sarà utile quindi spostarsi da quel lato.
È anche bene sapere che le trote spesso stanno a riva quindi, se s’intende stanare la trota dagli anfratti del bordo lago, conviene appostarsi ed utilizzare il galleggiante come segnale in caso di attacco.
Se si vuole invece pescare a recupero vi consiglio di far vibrare la punta della canna in modo da incuriosire e attirare le trote.
Anche la trota come ogni pesce ha delle preferenze in fatto di esca. Ottima è la camola che è facilmente innestabile e nasconde l’amo molto bene date le sue grosse dimensioni.
La tecnica di pesca con il galleggiante è sicuramente la più usata sia per la sua efficacia che per la sua semplicità. La montatura standard va eseguita come segue: si fissa il galleggiante sulla lenza (galleggiante da 1 a 4 grammi), a cui si fa seguire solitamente un piombo scorrevole (olivetta, vetrino) del peso pari a circa la metà della portata del galleggiante. (es: galleggiante da 3 grammi si monta un'olivetta da 1,5 grammi). Successivamente si lega alla lenza una girella tripla a cui va legato il terminale composto da uno spezzone di filo (può andare dai 30 cm al metro di lunghezza) di uno spessore inferiore a quello della lenza madre (in genere si oscilla tra lo 0,18 e lo 0,10). All'estremità del terminale si lega un amo, generalmente a gambo lungo, delle misure che possono variare tra il n°4 al n°12. Si andrà a tarare il galleggiante con dei pallini di piombo fino a ricoprire i due terzi della capacità del galleggiante stesso.
L'azione di pesca consiste nel lanciare l'esca ed a questo punto si hanno due possibilità: lasciare l'esca ferma in acqua o ritirarla lentamente facendola muovere sotto il pelo.
Un’altra tecnica per insidiare le grosse trote è quella della pesca a fondo.
E' la tecnica di pesca più semplice da eseguire. Si fa passare la lenza attraverso un piombo scorrevole (olivetta, bombarda, vetrino) e lo si blocca con un successivo pallino di piombo. Poi si lega il terminale alla lenza madre e successivamente l'amo. L'azione di pesca consiste nel lanciare la lenza in acqua, attendere che l'esca arrivi sul fondo e tendere leggermente il filo. L'avvenuta abboccata sarà visibile in quanto il cimino della canna si piegherà violentemente. Lasciate sempre la frizione un pò aperta cosi anche nella ferrata più violenta non si romperà mai il cimino della canna o il filo terminale.
La pesca della trota nei laghetti privati è libera a tutti, pescatori con esperienza o alle prime armi, purché venga pagato il ticket giornaliero.
Per pescare nei laghetti servono pochi soldi e il pesce si può portare a casa per cucinare.
Oltretutto la licenza da pesca non è richiesta.
Vi consiglio di provare almeno per una volta a pescare le trote è davvero divertente e vi aiuta a staccare la spina.
Arrivederci alla prossima settimana.


domenica 16 novembre 2008

CAMPIONATO PROVINCIALE DI PESCA ALLA CARPA: VINCE RAGAZZINI FABIO

LAGO RIVIERA 16 NOVEMBRE 2008

RAGAZZINI FABIO E' IL NUOVO CAMPIONE DI PESCA ALLA CARPA
(foto tratta dal sito FIPSASFC)












Il 16 novembre 2008 sulle sponde del lago Riviera di Rimini si è svolta la seconda ed ultima prova del campionato provinciale specialità pesca alla Carpa.
La gara è stata organizzata dalla Federazione Italiana Pesca Sportiva ed attività subacquee della provincia di Forlì-Cesena.
La pesca è stata effettuata a tecnica roubaisienne e a vincere, con il minor numero di penalità acquisite (due) ed il maggior peso realizzato kg. 47,940 di carpe, è stato RAGAZZINI Fabio agonista della Lenza Forlivese (Artico).
I concorrenti sono stati suddivisi in settori da cinque e i vincitori, grazie al maggior peso realizzato in ogni settore, sono stati i seguenti:
Settore A: Iuorio Renato della società Lenza Forlivese Artico vince con kg. 16.560 di carpe catturate.
Nel settore B domina Zamagni Claudio vincitore con kg. 11.540 della società A.S.D. Città Del Rubicone Trabucco.
Al settore C convince Ragazzini Fabio primo con kg. 15.260 anch’esso appartenente alla società Lenza Forlivese Artico;
Nel settore D domina un altro agonista della A.S.D. Città Del Rubicone Trabucco, De Lorenzi Riccardo, agonista in grande forma in questo periodo dell’anno il quale supera tutti gli avversari con il peso di kg. 10.680.
Nell’ultimo settore dice la sua una vecchia volpe della lenza, Sportelli Stefano della società Borellese il quale vince il settore con kg. 12.160.
La classifica finale, dopo le due prove effettuate, vede prevalere un trittico tutto forlivese a dimostrazione che nella pesca alla carpa sono decisamente i più forti in provincia.


UN BELL'ESEMPLARE DI CARPA REGINA












Questo l’ordine dei primi dieci assoluti:
1 RAGAZZINI Fabio 2 penalità kg. 47,940 Lenza Forlivese (Artico)
2 VALENTI Cristian 3 penalità kg. 42,640 Lenza Forlivese (Artico)
3 IUORIO Renato 3 penalità kg. 39,840 Lenza Forlivese (Artico)
4 TURCI Pierluigi 3 penalità kg. 36,320 A.P.S. Valle Del Savio Cesena (Controcorrente)
5 BERSANI Valerio 5 penalità kg. 39,000 A.S.D. Città Del Rubicone (Trabucco)
6 COVERI Mauro 5 penalità kg. 23,200 G.S. Valloni Cesenatico
7 CONTI Giancarlo 5 penalità kg. 17,220 A.P.S. Valle Del Savio Cesena (Controcorrente)
8 SPORTELLI Stefano 6 penalità kg. 23,940 Lenza Club Borellese Cesena
9 ZAMAGNI Claudio 6 penalità kg. 11,540 A.S.D. Città Del Rubicone (Trabucco)
10 DE LORENZI Riccardo 6 penalità kg. 10,680 A.S.D. Città Del Rubicone (Trabucco)
Le grosse carpe catturate, dopo le operazioni di peso effettuate dal giudice, come sempre sono state tutte rilasciate all’interno del lago.

25 novembre 2008-11-25

mercoledì 12 novembre 2008

BARBI STRANIERI PER PESCATORI ITALIANI

IL BARBO E' IL PESCE PIU' AMATO DAGLI ITALIANI...DOPO LA TROTA

Alcuni pescatori savignanesi, del Team Città del Rubicone, alcuni mesi fa, era metà ottobre 2008, hanno deciso di organizzare una uscita sul fiume Po più precisamente in località Occhiobello per insidiare i grandi barbi europei che hanno colonizzato da alcuni anni le acquee del grande fiume.


LUCA PISCAGLIA CON UNA BELLA CATTURA














La partenza all’alba è stata caraterrizzata da una leggera pioggia e da una forte presenza di nebbia che di fatto confermava l’imminente arrivo dell’inverno.
Ma nonostante la giornata uggiosa e fredda i tre pescatori romagnoli, Luca Piscaglia, Riccardo De Lorenzi e Lamberto Ramilli, non si sono persi d’animo e una volta arrivati sul posto in men che non si dica avevano già allungato le bolognesi.
La voglia di catturare questi potenti pesci del Po era davvero tanta e alla fine barbi sono stati.


LAMBERTO RAMILLI E UNO DEI GROSSI BARBI CATTURATI














Le postazioni di pesca sono situate in sponda sinistra e i tre pescatori si sono posizionati in un tratto di spiaggia lunga un centinaio di metri; in quel tratto il fondale del fiume è di circa due metri e la corrente si presentava quel giorno abbastanza sostenuta a causa delle piogge che erano cadute al nord nei giorni precedenti.
Quella probabilmente è stata una delle ultime giornate idonee per pescare visto che di li a pochi giorni il grande fiume ha ingrossato le acque rendendo impossibile l’azione di pesca.
La sponda è sabbiosa e bassa per cui per pescare da quella parte del fiume è necessario munirsi di stivali o waders per entrare in acqua.
La conformazione della sponda sinistra è ideale per la classica pesca dell'estate, quando i livelli dell’acqua sono molto bassi e la corrente è molto lenta.
Il tratto in questione è molto frequentato da pescatori provenienti da diverse parti e quindi per non rischiare è meglio andarci durante la settimana.
Indubbiamente il barbo tira, non solo quando è allamato, anche la fantasia e la voglia dei pescatori, trota a parte, è forse la specie "più amata dagli italiani".
Purtroppo, però, italiani sono rimasti solo i pescatori; i barbi sono stranieri e il vecchio e italianissimo Barbus plebejus, che già da tanti anni non si vede più, qui è stato sostituito dal più prolifico e robusto Barbus barbus.


RICCARDO DE LORENZI















Altre specie di pesci che fino a poco tempo fa erano la maggioranza come i carassi, questa specie ha ormai prepotentemente invaso tutto il basso corso del Po e di altri fiumi padani dimostrandosi veramente una razza invadente e di una prepotenza biologica degna di nota.
Questa specie è oggi presente con esemplari che riescono a raggiungere diversi chilogrammi di peso.
La specie straniera, dunque, deve avere un comportamento assai diverso dalla più mite specie nostrana, che convive tranquillamente con cavedani, savette, carassi o altro.
E la conferma che il Barbus barbus non è un bonaccione baffuto arriva da Paesi come la Spagna, nei quali la specie raggiunge dimensioni assolutamente rimarchevoli, potendo pesare anche oltre i 12 chili, dove viene catturato pescando a fondo innescando il pesce morto sull’amo.
Dunque, al di là del fatto che, se proprio si deve scegliere, meglio il barbo straniero di un carassio, comunque è un pesce che turba il nostro ecosistema.
Dalla sua, poi, ha anche il fatto che si adatta perfettamente ad acque inquinate, calde e poco ossigenate; quindi ha trovato nei corsi d'acqua italiani un terreno fertile per il suo proliferare.
Al di là di queste considerazioni di tipo ecologico e biologico, questo barbo è molto interessante per la pesca sportiva perchè si insidia come quello nostrano, nel senso che si usano le stesse tecniche e le stesse strategie.
Eppoi tira come un ossesso, particolare da non trascurare nella pratica della pesca sportiva.
Probabilmente, con l'ulteriore espandersi della specie, dovranno essere individuate tattiche di pesca nuove, o, meglio, importare dal resto d'Europa quelle che i pescatori praticano comunemente per la cattura dei grandi esemplari con canne da ledgering molto potenti.
Nel tratto in questione, sponda sinistra Po ad Occhiobello, le tecniche di pesca da praticare sono fondamentalmente due: la canna da ledgering (a fondo con il piombo) o la canna bolognese.
La scelta dell'attrezzo dipende in parte dal pescatore, ma anche dalle condizioni dell'acqua. Quando il Po è molto alto e la corrente è sostenuta è meglio utilizzare una canna da fondo utilizzando pasturatori piombati del peso di qualche etto; mentre la bolognese è possibile utilizzarla fino ad un massimo di portata di 10 – 12 grammi di galleggiante.
Questo barbo, infatti, vuole un'esca molto lenta e una lenza ben trattenuta e controllata.
La pasturazione, in questo tratto di Po è un punto fermo: la pastura rossa al formaggio è quella che usano in molti e bisogna adeguarsi.
All'inizio della pescata si effettua un lancio di cinque o sei grosse palle ben compresse con qualche bigattino dentro, poi, a secondo della velocità della corrente, si alimenta con qualche palla ben precisa sul filo della passata. II barbo ha la tendenza a portarsi esattamente sulle bocce adagiate sul fondo.


UN CESTINO DI PESCE? NO GRAZIE! SUL PO UN MASTELLO DI PESCE!!













L’importante è pasturare non troppo lontano dalla riva perché più si esce al largo e più forte è la velocità della corrente. Addirittura con canne bolognesi di sei sette metri la passata è consigliato farla quasi sotto la punta della canna.
La mangiata di questi barbi e assai caratteristica: senza alcun preavviso il galleggiante parte come una fucilata e la presa dell'amo è sempre sicura.
Occhio alla prima reazione del pesce: soprattutto se di grossa taglia è di una violenza
inaudita, che non si esaurisce fino a che non è nel guadino.


UN "BARBUS BARBUS" DI NOTEVOLI DIMENSIONI (13 LIBBRE e 2 once) OVVERO OLTRE 6 CHILI DI POTENTI MUSCOLI CATTURATO IN FIUME INGLESE.















Lo hanno sperimentato più volte nella giornata di pesca i tre pescatori di Savignano sul Rubicone i quali, dopo alcuni giorni da quella memorabile pescata, portavano addosso ancora il dolore degli sforzi e della fatica sostenuta.

martedì 11 novembre 2008

ABBOCCA UN TOLSTOLOBIK GIGANTE DA QUASI 25 KG


( la grande cattura del Temolo Russo)

CATTURA ESTIVA DA GUINNES SUL CANAL BIANCO










Sono venuto a conoscenza solo in questi giorni di una avventura di pesca vissuta questa estate da due pescatori riminesi.
I due amici Andrea Muratori e Pasquale Carcione di Rimini, sfruttando il periodo delle ferie di agosto, si sono recati a pescare sulle sponde del Canalbianco nei pressi di Rovigo.
La tecnica di pesca che i due amici romagnoli hanno utilizzato è stata quella dello spinning allo scopo di insidiare le cheppie molto presenti in questo canale.
“A metà mattinata – racconta Andrea – mentre stavo recuperando l’artificiale consistente in un’amettiera a 3 ami piumati, ho sentito uno strattone nella canna ed ho pensato subito di avere incrociato, la traiettoria di qualcosa. All’improvviso però il qualcosa inizia a tirare con una forza spaventosa nella canna trovandomi anche impreparato e così ho icapito che nella lenza avevo un grande pesce il quale si era praticamente agganciato da solo.
La prima impressione che ho avuto e' stata quella di aver strisciato e agganciato un grosso siluro in quanto anche in passato si era verificata una cosa simile.
Li per li, non ho dato molta importanza all'accaduto, ma dopo mezz’ora di tiro alla fune ho potuto apprezzare la mole del pescione.
Quando il pesce è venuto quasi in superficie, probabilmente impaurito dalla luce del sole, ha attuato un' improvviso cambio di direzione accompagnato da una paurosa partenza che mi ha sbobinato 70/80 mt. di filo.
Solo a quel punto ho potuto realizzare che non si trattava di un siluro.
A quel punto pensavo di avere agganciato una grossa carpa ma la conferma è arrivata dopo circa altri 15 minuti di dura battaglia, quando la grandissima coda del pesce e' affiorata ed ha schiaffeggiato con energia il pelo dell' acqua. Quella intravista non poteva essere la coda di una carpa.
Nonostante ciò, data ancora l'elevata lontananza, non riuscivo a capire con chiarezza chi fosse il mostro agganciato.
Solo quando la preda è stata portata vicino a riva abbiamo potuto realizzare che si trattava di uno splendido e grosso TOLSTOLOBIK.
A quel punto, superata l’emozione del momento, si proponeva un' ulteriore problema..., come portarlo sulla terra ferma?
Infatti, non avevamo con noi un grande guadino d’altra parte la pesca alla cheppia non lo richiede.
Pasquale, si propone quindi, indossati dei guanti da officina, ad effettuare la manovra manualmente, ma ancor prima di metter le mani in acqua, ecco che il grosso pesce, raccolte le ultime forze, si rilancia in una fuga improvvisa nel disperato tentativo di liberarsi.
Pochi minuti dopo, riportato il bestione a riva, Pasquale riesce ad afferrarlo con le due mani per la coda e riesce a portarlo definitivamente sull’argine potendo così constatare da vicino l’incredibile cattura.
Alla bilancia il Tolstolobik, meglio conosciuto con il nome di Temolo Russo, faceva fermare l’ago sui 24 kg.. Incredibile!!”.
La cattura da guinnes è stata immortalata con una foto e poi il pesce è stato sportivamente rilasciato nelle profonde acque del canale veneto.
Complimenti ai due amici pescatori di Rimini e soprattutto alla sportività dimostrata rilasciando in acqua questo stupendo pesce.

lunedì 10 novembre 2008

VINCERLO CON LE SUE STESSE ARMI


(Germano Guidi un tenace romagnolo in lotta con un super cavedano)


Lezione di pesca: Occhio, velocità e tutte le astuzie per farli abboccare


Possiamo essere più furbi di un cavedano


La nostra Regione è caratterizzata da un territorio appenninico e una sottostante pianura dove scorrono diversi fiumi dotati di acque più che accettabili e dove vivono numerosissimi cavedani.
Questi corsi d’acqua sono accomunati da una portata variabile in funzione della stagione, con flusso abbondante fino a metà primavera, ed un calo consistente di livelli da giugno ad ottobre.
Si verificano anche annate siccitose, come quella del 2008, dove il livello dell’acqua è sempre risultato inferiore alla media del periodo.
Con l’arrivo dei primi freddi la trasparenza dell’acqua aumenterà notevolmente rendendola decisamente gradevole alla vista, ma questa condizione renderà particolarmente sospettoso il pesce.
Ovvio che, in tali condizioni, le possibilità di prendere pesci a passata col bigattino calano drasticamente, e sia pure adottando tutti gli accorgimenti tecnici più raffinati, dovremo dotare le nostre lenze di piombature leggerissime, ami microscopici e finali capillari.
La debole corrente e l’acqua chiara aiutano i cavedani ad esprimere al massimo grado la loro proverbiale diffidenza.
Diventa frustrante per un pescatore osservare il girovagare di alcuni grossi esemplari attorno al luogo di transito del galleggiante, che però non vuole saperne di affondare.
Che fare in questi casi? Si può cambiare esca, provare con il lombrico, col gatoss, o con il chicco di mais…oppure si può sfidare l’astuto ciprinide sul suo terreno e cercare di ingannarlo utilizzando le sue armi preferite: la velocità e…la vista!
Per questo tipo di pesca vi dovrete armare, in primo luogo, di una canna bolognese lunga non meno di 5 metri, che dovrà risultare rigida ma flessibile di punta quanto basta per gestire finali mai superiori allo 0.08.
Tra i mulinelli ideali per questo tipo di pesca troviamo il mitico Crack, considerato dagli addetti il top per la pesca leggera a passata.
Questo raccogli filo ha sviluppato proprio nella frizione il suo grande successo tra gli estimatori.
Per una pescata super leggera dovrete costruire una lenza su un filo madre dello 0,10 sul quale fisserete un galleggiante di grammatura 4x8 e /o 4x10. Il filo terminale non dovrà essere superiore allo 0,7 lungo almeno 40/50 cm. e fondamentale, in queste situazioni, sarà l’amo che dovrà essere piccolissimo, il più leggero possibile, ottimo il 27 senza ardiglione serie K.
Su un amo di questo tipo potrete innescare un solo bigattino puntato sottopelle a metà corpo avendo cura di non fare uscire il liquido contenuto al suo interno.
In questo modo la presentazione della vostra esca in acqua sarà simile a quella dei suoi colleghi lanciati come richiamo.
L’elemento decisivo dell’attrezzatura sarà però un…paio di occhiali con lenti polarizzate, in grado di minimizzare i riflessi e le rifrazioni della superficie degli strati superficiali dell’acqua.
E adesso vi insegno il miglior posto della Romagna per effettuare una pescata a vista di grossi cavedani.
Recatevi sul fiume Santerno, sulle colline di Imola, fino a d arrivare nel paesino di Castel del Rio.
Li troverete una zona di pesca tabellata “No Kill” dove il pesce catturato deve essere sempre e immediatamente liberato in acqua.
Questo posto è strapieno di cavedani, di grossi cavedani, che riuscirete a catturare in gran quantità solo se effettuerete una costante pasturazione con lanci frequenti di pochissimi bigattini.
Noterete poco dopo i cavedani avvicinarsi e prendere confidenza con le larve che gli lancerete, e se il ritmo di pasturazione sarà regolare, li vedrete sempre più attivi e frenetici nelle immediate vicinanze della superficie.
Seguirete le loro traiettorie al seguito dei bigattini che scendono lentamente verso il fondo, e riuscirete a seguire visivamente il momento magico del contatto del pesce con la vostra esca.
Un potente risucchio porterà diritto nella gola del pesce anche la vostra esca con l’amo puntato.
A quel punto dovrà scattare fulminea la ferrata, perché il cavedano in una frazione di secondo si accorgerà di avere ingerito qualcosa di sospetto e risputerà con forza l’inganno.
Questa operazione avviene con una velocità tale che non si sarebbe mai potuta rilevare sul galleggiante.
Solo con gli occhi riuscirete a distinguere tutta la scena e per questo dovrete aumentare il livello di concentrazione e di perfetta armonia dei movimenti, quelli riferiti alla mano che pastura e alla manovra della canna.
Ricordatevi sempre di usare abiti mimetici di colore spento per non essere avvistati dai ciprinidi.
Alla fine di una giornata di pesca a Castel del Rio potrete ritornare a casa davvero soddisfatti per avere realizzato la più bella pescata di cavedani a vista.
Vi avverto che sarà una battaglia dura ma molto gratificante perché avrete ingannato il più furbo e astuto dei pesci d’acqua dolce utilizzando le sue stesse armi … la velocità e…la vista!
Buona avventura a tutti.

sabato 8 novembre 2008

CLUB PESCATORI FORLI' SU TUTTI


GIANCARLO MONTI IN AZIONE DI PESCA













Sabato 8 novembre 2008, nel bacino forlivese del lago Pino, si è svolta la finale del campionato provinciale 2008 di pesca in laghetto.
Le squadre qualificate a questa finalissima, dopo un campionato che si è sviluppato nel corso del 2008 su due campi di gara distinti (Laghetti FIPSAS Rimini e lago Pino Forlì) sono state il Club Pescatori (Colmic) con la squadra A e B, l’A.P.S. Rimini Miramare (Colmic), il Lenza Club Borellese (Milo), il G.P.S. Santarcangelo (Trabucco).
La gara è stata vinta senza sorprese dal Team padrone di casa, capace di sfruttare al meglio la perfetta conoscenza del pesce di questo lago.
Quindi Club Pescatori su tutti che piazza entrambe le squadre (A e B) sui primi due gradini del podio grazie alle 6 penalità conquistate con la squadra A ed un peso realizzato pari a 37,770 kg.; la squadra B invece ha chiuso al secondo posto con 9 penalità conquistate e 26,770 kg. di catture.
Al terzo posto si piazza l’A.P.S. Rimini Miramare (sq. A) con 10 penalità e 22,080 kg. di catture.
Quarta e quinta posizione finale per le squadre di Borello e Gambettola rispettivamente con 16 e 19 penalità.
Guardando la prova sul piano delle prestazioni individuali è giusto segnalare che il successo del Club Pescatori Forlì è arrivato grazie alle vittorie di settore di Galeotti Davide capace di catturare da solo ben 21,370 kg tra carpe e carassi, Monti Giancarlo con kg. 5,680 e Zangari Luigi con 4,420 kg.. Casadei Alberto chiude la prova realizzando il terzo piazzamento di settore con 6,300 kg..
CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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