martedì 14 luglio 2009

MARCO MAGNANI DOMINA SUL CAVO LAMA

PICCOLI PESCATORI CRESCONO
GRANDE PROVA DI MARCO MAGNANI SUL CAVO LAMA

Marco Magnani è un "piccolo grande" campione di pesca, piccolo perchè ancora ha 16 anni ed appartiene al mondo dei juniores, grande perchè in due gare ha saputo dominare tutti ottenendo due fantastici primi di settore.
La prima vittoria l'ha concretizzata al lago Pino di Forlì riuscendo in tre ore a portare alla pesa ben oltre 22 chili tra carpe e carassi mentre nella seconda gara, effettuata sul canale emiliano del Cavo lama ha dominato gli avversari vincendo con quasi 4 chili di carassi e qualche carpetta.
In entrambe le prove Marco Magnani ha pescato con canne corte per insidiare i pesci nel sottoriva e grazie a questi importanti successi nel 2010 potrà disputare il campionato italiano di categoria.
Marco Magnani nelle due gare disputate è stato assisitito dal nonno Decimo, grande agonista del passato.
Una gran bella soddisfazione per la famiglia Magnani di Forlì notare che buon sangue non mente infatti Marco sta calcando le orme di suo padre Gabriele, che quando era in vita, svolgeva competizioni di alto livello.
La giovane promessa veste la stessa maglia sociale che fu di suo nonno Decimo e di suo padre Gabriele il Club Pescatori Forlì.


MARCO MAGNANI UN FUTURO CAMPIONE


MARCO MAGNANI CON UNA CARPA APPENA CATTURATA


MARCO MAGNANI CON IL TROFEO VINTO


MARCO MAGNANI CON IL NONNO DECIMO

A PESCA NEL FIUME SAVIO

Derby romagnolo tra bolognese e roubaisienne!

Due tecniche a confronto per due pesci difficili: barbi & cavedani.
Un’interessante sfida sul fiume Savio, tra una bolognese & una roubaisienne.

Questo articolo lo potete leggere insieme a tante altre notizie sul mensile PESCA IN del mese di agosto 2009. Solo in edicola.

In Romagna è piovuto molto nelle settimane tra fine maggio e inizio giugno impedendo di fatto per un lungo periodo l’esercizio della pesca agli amanti dei furbi cavedani e dei potenti barbi. In queste settimane l’alternativa al fiume è stato il canale dove i pesci presenti hanno assicurato sempre abbondanti pescate e comunque poco importa se a far affondare il galleggiante sono breme e non cavedani, l’importante è andare e catturare.
Il tempo di metà giugno ha girato per il verso giusto e così anche le limacciose acque dei fiumi romagnoli, come il Savio e il Bidente, hanno ritrovato la rinomata trasparenza, certamente la migliore condizione per insidiare i pesci tra i più sportivi in assoluto nel nostro paese quali sono i cavedani e i barbi. Attendavamo con impazienza queste condizioni necessarie per effettuare un’uscita di pesca anche allo scopo di verificare quale attrezzo tra una bolognese e una roubaisienne, fosse più competitivo.
Eravamo curiosi di vedere il comportamento di queste canne alle prese con una pesca difficile come appunto quella del cavedano e per questo test, è stato scelto il fiume Savio, nel tratto che scorre proprio nell’abitato di Mercato Saraceno, piccolo Comune della vallata cesenate che si incontra percorrendo la super strada E45.
A questa battuta di pesca hanno partecipato, oltre al sottoscritto, anche alcuni amici nelle persone di Ivano Rossi, Arcadio Buscarini e Giancarlo Mazzoni della società Valle Savio di Cesena profondi conoscitori di questo fiume e forti agonisti di pesca pratica.
Il Savio è un emissario del lago di Quarto, nasce dal monte Coronaro (massiccio del monte Fumaiolo) e termina la sua corsa nel mare Adriatico in località Lido di Savio a Ravenna dopo aver percorso e bagnato numerose località tra le più importanti la città di Cesena. Lungo ben 90 km. raccoglie le acque di più vallate, grazie ai suoi numerosi torrenti e affluenti. Bellissimo e facilissimo da percorrere il tratto di fiume che scende dalla diga di Quarto fino alla Centrale idroelettrica. E’ particolarmente indicato per la pesca, grazie ai suoi numerosi gorghi ricchi di diverse specie ittiche. Numerosi sono i cesenati e i ravennati che in questo tratto di fiume, proprio grazie alle sue acque limpide ed alla sua rilevante valenza paesaggistico-ambientale, alternano le loro giornate trascorse nel caos della frenetica riviera romagnola ad altre piacevolissime trascorse a stretto contatto con la natura nella calma più totale. Il Savio, in condizioni normali, è un fiume la cui corrente è ridotta ai minimi termini grazie al controllo del flusso esercitato dalla diga di Quarto. Ci troviamo in uno striscio denominato dai pescatori locali “lo striscio delle oche” ed è situata proprio all’interno della ridente cittadina di Mercato Saraceno dietro al campo sportivo da calcio. Per raggiungerlo bisogna percorrere la S.S. E45 e uscire a Mercato Saraceno, entrare nel centro storico del paese e una volta raggiunto il campo sportivo siete arrivati. Il posto di pesca in questione è quello che vi troverete davanti contrassegnato da una imponente rupe di pietra. Questo posto vale la pena segnalarlo perchè ha delle caratteristiche particolarmente interessanti anche dal punto di vista tecnico. E’ comodo per pescare in quanto è facilmente raggiungibile con l’auto la quale può essere parcheggiata a pochi metri di distanza in un ombreggiato parcheggio e può accogliere diversi pescatori, inoltre, lo “striscio delle oche” è un posto molto frequentato dagli amanti della pesca pratica ma anche da quelli della pesca al colpo perché riesce sempre a regalare buone pescate.
In questo tratto del Savio il pesce non manca e i cavedani possono variare dai due – tre etti fino ai due chili, e se poi entrano i barbi il divertimento è assicurato. Qui convivono barbi nostrani e barbi europei. I primi possono arrivare a qualche etto di peso mentre i secondi a qualche chilo. Il barbo europeo è un vero e proprio concentrato di energia, una furia della natura una volta allamato. Ogni tanto salta fuori anche qualche carpa la quale riesce con il suo spirito combattivo, a mettere in difficoltà anche il più navigato dei pescatori. Insomma quando il galleggiante affonda sul Savio, nello striscio delle oche, non si sa mai chi possa essere stato, tra l’altro, in questa area ben riparata il pesce mangia anche in pieno inverno quando le temperature diventano proibitive.
Ormai tutto è pronto e la giornata lascia presagire che sarà una bella sfida perché non capita tutti i giorni di trovare le migliori condizioni per una battuta di pesca. La lenza utilizzata da Arcadio sulla bolognese è molto fine, galleggiante da 0,20 montato su madre lenza dello 0,10, terminale da 0,8 e amo del 25 senza ardiglione della Gamakatsu serie 20gp. La piombatura è distribuita in 25 centimetri utilizzando pallini del 13, con il primo sull’asola e gli altri a stringere verso l’alto. Qui il pesce è furbo e sospettoso e quindi va cercato ed invitato a mangiare con lenze invisibili. Solo quando si fanno vivi i barbi è conveniente ingrossare la lenza passando alla canna di scorta, più robusta, sulla quale dovrà essere montato un filo non inferiore allo 0,16. In questo posto il cavedano è talmente battuto al punto tale da renderlo sospettoso all’inverosimile: quando mangia aspira il bigattino e lo rilascia subito, costringendo il pescatore a numerose ferrate a vuoto. Il segreto è quello di pescare con galleggiante quasi completamente affogato, se non addirittura immerso sotto il pelo dell'acqua. La toccata del cavedano è spesso impercettibile, mentre quella del barbo o della carpa è quasi sempre decisa e prepotente; la mangiata del barbo la si legge subito sul galleggiante che accenna ad andare sott'acqua, si ferma e poi risprofonda per un metro sott'acqua. Tiri, e nove volte su dieci non lo prendi … vuol dire che hai una lenza troppo pesante.
Ivano, invece sulla punta a quattro pezzi di canna ha montato una lenza con galleggiante da 0,20 su madre lenza dello 0,11 e finale dello 0,9 - amo del 24 senza ardiglione.
Alle 15,30 la pesca ha inizio, il sole risplende su tutta la Romagna e tra poco su questo posto di pesca arriverà anche l’ombra che renderà ancora più gradevole il tempo trascorso in riva al fiume. La pasturazione è fatta da piccole ma continue manciate di bigattini (10/12 per volta) e sull’amo sia Ivano che Arcadio hanno innescato il caster. All’inizio questa esca ti permette di evitare l’alborella la quale, pur non numerosa, tende nelle prime battute ad attaccare l’esca viva.
Arcadio allama il primo, un cavedano sui tre etti che piega tutto il vettino della canna bolognese; il pesce dalla livrea argentata fa un po' di rumore ma poi si arrende. Stiamo nello “striscio delle oche” circa un'ora e le catture si susseguono senza tregua. La roubaisienne è perfetta, pesca meglio della bolo, perché in questo posto la lenza leggera viene accompagnata in corrente lungo la scia della pasturazione. La bolognese invece ha dalla sua la possibilità di gestire le fughe dei grossi pesci attraverso l’ausilio della frizione del mulinello. Dopo un'ora di pesca diversi cavedani sui tre etti di media sono finiti nella nassa di entrambi i cannisti insieme ad un pezzo vicino al chilo catturato a roubaisienne. La battaglia con questo bel pesce è stata dura e nella circostanza la roubaisienne ha mostrato tutta l’affidabilità dichiarata. Un ruolo importante l’ha svolto l’idroelastico della Daiwa, quello azzurro utilizzato da Raison ai mondiali di Spinadesco nel 2008, il quale ha ammortizzato a meraviglia le fughe verso la corrente del grosso cavedano. Alle 17,00 sul posto di pesca è arrivata l’ombra e verso sera di solito arrivano i barbi attirati dalla continua pasturazione effettuata. La pesca del barbo può essere fatta in due maniere: la prima appoggiando tutto il terminale e il primo pallino completamente sul fondo; la seconda pescando a galla. Si, avete letto bene … qui i barbi si catturano a galla come pescare i cavedani: Il baffuto si alza dal fondo per incontrare con più facilità le esche lanciate a mano per la pasturazione; basta un metro d’acqua e calare la lenza subito dopo il lancio dei bigattini, la nostra esca si confonderà con le altre lanciate e la mangiata sarà assicurata. Detto fatto le mangiate adesso sono un po’ più rade ma di calibro diverso. Il pesce grosso sembra entrato in zona di pesca. In questo caso non ha senso continuare ad utilizzare lenze sopraffine da cavedano, meglio ingrossare la lenza.
Due manciate di bigattini più cariche del solito e subito il galleggiante affonda deciso, si ferra e capiamo subito che attaccato all’amo c’è un grosso barbo. L’elastico regge bene e la lotta si fa dura. La canna si sta comportando benissimo curvando in modo armonioso. Il barbo inizia a spingere sull’acceleratore infilandosi dentro alcune ramaglie sull’argine opposto vincendo la sfida con il pescatore.
Anche Arcadio sta cercando di catturare un grosso barbo, forza con la pasturazione di bigattini lanciati a mano, abbassa la piombatura raccolta in 10 centimetri e fa calare la lenza in prossimità di un rigiro di acqua. Decide di cercare il pesce grosso non nel centro della corrente del fiume dove la profondità è maggiore ma dove l’acqua torna indietro.
Arcadio conosce bene le abitudini dei barbi del Savio e di li a poco, infatti, si ritrova con un grosso pesce in canna. La fuga del pesce verso la sponda opposta e immediata e violenta tanto da mettere a dura prova anche la frizione del mulinello.
La frizione emette un suono prolungato che fa capire come difficile sarà la battaglia. Alla fine, dopo 20 minuti di combattimento, il barbo è vinto. E’ di taglia maxi dal peso vicino ai 2 chilogrammi e così, verso le 18,00 la sfida si è chiusa.
Si va alla verifica del pescato e con grande stupore la bilancia fa registrare pesi davvero interessanti. Vince questa insolita sfida la bolognese di Arcadio con oltre cinque chili di pesce mentre la roubaisienne di Ivano chiude due pesci in meno..
Una bella pescata davvero quella effettuata sul fiume Savio a Mercato Saraceno nello “striscio delle oche” dove è andata in onda una super sfida romagnola tra bolognese e roubaisienne.


IL MITICO "STRISCIO DELLE OCHE"























LA SFIDA E' PARTITA


















LA LOTTA SI FA DURA PER BUSCARINI
























IL CAVEDANO E' VINTO























UN PICCOLO ROSSI IN AZIONE
























UN BEL CAVEDANO CATTURATO DA IVANO ROSSI






















DERBY ROMAGNOLO TRA ROSSI E BUSCARINI: BOLOGNESE CONTRO ROUBAISIENNE
















GIANCARLO MAZZONI SEMPRE COMPETITIVO SUL SAVIO

















LA CONCENTRAZIONE DI
IVANO ROSSI

















ALESSANDRO SCARPONI

PROMOZIONALE MILANO ZONA NORD ACQUE ALTE

19 LUGLIO 2009 CREVALCORE BOLOGNA
COLPO GROSSO DEL GPS SEREGNESE HYDRA
IN ACQUE ALTE

Campionato promozionale Milano zona nord

Domenica 19 luglio in Acque Alte (Crevalcore–BO) si è svolta la quarta prova del Campionato Promozionale di Milano, 172 garisti suddivisi in quattro zone si sono presentati sulle sponde del canale emiliano sin dalle prime luci dell’alba.
Le prove dei giorni precedenti avevano permesso di capire che il modo in cui pescare era quasi a senso unico: si dimostrava utile insidiare le carpettine e i carassietti con gommini corti o cercare qualche pesce di taglia maggiore nel sottoriva opposto con Bolognesi e Inglesi, senza avere però nessuna certezza di catturarli.
Chi ha vinto, ad eccezione di rarissimi casi, lo ha fatto pescando con le canne da Alborella con lunghezza variabile: dalla 2,50 metri alla 3,50 fino alla 5 metri, usando pastura da carassio nel sottoriva e qualche pinkerino nella zona di pesca, con ami del 20 e del 22 innescando un bigattino.
La compagine di Seregno in provincia di Milano capitanata da Claudio Busnelli e Marzio Longoni ha interpreto al meglio la gara, piazzando ai primi tre posti assoluti le sue squadre…niente male!!
La prima delle tre squadre (B), composta da Marzio Longoni (1), Luciano Zani (2), Francesco Strollo (3) e Gabriele Bandini (3) ha totalizzato 9 penalità, ma non da meno sono stati gli altri…
Da notare che della società milanese fanno parte anche due pescatori dell’Emilia Romagna Bandini e Strollo e che, con la loro esperienza, hanno contribuito a realizzare questo “Seregno Day”
Ma ora si va in vacanza per poi riprendere a settembre nel Naviglio Pavese….
Buone ferie a tutti!!
Gabriele Bandini

Quella che potete vedere è la classifica di giornata delle prime 10 squadre su 40 partecipanti al campionato promozionale zona nord di Milano.
L'elenco riporta nelle prime tre posizioni il nome della stessa società, il GPS Seregnese Hydra, e non è un errore ma bensì il risultato di una gara perfetta attuata dai ragazzi di questa forte società lombarda.
Non è un fatto consueto vedere 3 squadre della stessa società piazzarsi nello stesso giorno ai primi tre posti e per questo occorre riconoscere la superiorità dimostrata.
Si può vincere una gara per fortuna ma questo è un risultato che parla chiaro: le Acque Alte non hanno avuto segreti per questi ragazzi, tra le cui fila gareggia anche il romagnolo di Ravenna Francesco Strollo, capaci di dominare in quasi tutti i settori.
Provate a controllare:

Zona A Settore A
2 Pini Cristian G.P.S. La Seregnese (Hydra) 4,00 810

Zona A Settore C
6 Busnelli Marco G.P.S. La Seregnese (Hydra) 2,00 1.690

Zona A Settore D
8 Bandini Gabriele G.P.S. La Seregnese (Hydra) 3,00 1.380

Zona B Settore A
6 Rigamonti Maurizio G.P.S. La Seregnese (Hydra) 3,00 1.295

Zona B Settore C
3 Picone Claudio G.P.S. La Seregnese (Hydra) 10,00 0

Zona B Settore D
9 Zani Luciano G.P.S. La Seregnese (Hydra) 2,00 1.400

Zona B Settore E
5 Pizzi Vittorino G.P.S. La Seregnese (Hydra) 4,00 985

Zona C Settore A
6 Brugnoli Dario G.P.S. La Seregnese (Hydra) 1,00 1.845

Zona C Settore C
9 Natale Roberto G.P.S. La Seregnese (Hydra) 1,00 1.720

Zona C Settore D
3 Colombo Vincenzo G.P.S. La Seregnese (Hydra) 3,00 1.620

Zona C Settore E
10 Strollo Francesco G.P.S. La Seregnese (Hydra) 3,00 2.035

Zona D Settore B
2 Vergani Mauro G.P.S. La Seregnese (Hydra) 3,00 1.895

Zona D Settore D
6 Longoni Marzio G.P.S. La Seregnese (Hydra) 1,00 2.605

Zona D Settore E
5 Busnelli Claudio G.P.S. La Seregnese (Hydra) 2,00 1.705

CLASSIFICA DI GIORNATA DELLE PRIME 10 SQUADRE:

1 G.P.S. La Seregnese (Hydra) (B) 9,00 1 - 2 - 3 - 3 ( 7.420)

2 G.P.S. La Seregnese (Hydra) (A) 11,00 1 - 3 - 3 - 4 (5.845)

3 G.P.S. La Seregnese (Hydra) (C) 11,00 2 - 2 - 3 - 4 (6.000)

4 Cannisti Cesanesi (Milo) (A) 12,00 1 - 2 - 4 - 5 ( 6.370)

5 Club Pescatori Albiatesi (Tubertini) (D) 12,00 2 - 2 - 3 - 5 (6.205)

6 Ass. Naz. VVFF Vol./GS Alcedo (A) 12,00 2 - 2 - 3 - 5 (5.520)

7 G.S.P. 4 Mulini (Colmic) (A) 12,00 2 - 2 - 3 - 5 (5.185)

8 G.S.D. I Cagnacci (Maver) (C) 13,00 2 - 3 - 3 - 5 (6.145)

9 G.S. Lambro Carate (Allianz Bank) (A) 13,50 1 - 2 - 4,5- 6 ( 6.020)

10 S.P.S. Lambro 90 (Colmic) (A) 14,00 1 - 3 - 4 - 6 (5.550)

CLASSIFICA PROGRESSIVA DELLE PRIME 10 SQUADRE:

1 Club Pescatori Albiatesi (Tubertini) (A) 46,00
2 Club Pescatori Albiatesi (Tubertini) (D) 48,00
3 G.S.D. I Cagnacci (Maver) (C) 55,00
4 G.S. Lambro Carate (Allianz Bank) (A) 58,50
5 S.P.S. Lambro 90 (Colmic) (A) 59,50
6 Club Pescatori Albiatesi (Tubertini) (B) 66,50
7 Cannisti Cesanesi (Milo) (B) 69,50
8 G.P.S. La Seregnese (Hydra) (B) 75,00
9 G.S.P. 4 Mulini (Colmic) (A) 76,00
10 Cannisti Muggiò (Tubertini) (A) 77,50


FOTO DI GRUPPO DEL GPS SEREGNESE HYDRA

CAMP. ROMAGNOLO BOX CANALE OSTELLATO

19 LUGLIO 2009 OSTELLATO COVATO
CAMPIONATO ROMAGNOLO BOX CANALE
LE BREME DI OSTELLATO NON VANNO IN VACANZA

Dopo diverse domeniche trascorse a gareggiare nei vari campionati su campi di gara che hanno impegnato molto sul piano tecnico ma hanno regalato poco pesce sul piano del divertimento ecco finalmente un canale che riporta a galla la voglia di pescare.
Stiamo parlando del Circondariale di Ostellato che scorre all'interno delle Oasi Vallette il quale ha saputo offrire il meglio di se con tante catture di breme che hanno soddisfatto i partecipanti.
Una competizione, quella andata in onda la mattina del 19 luglio, perfetta dal punto di vista climatico e altrettanto per quanto riguarda il pescato.
Certo non si saranno realizzati i super pesi che abitualmente si fanno nel periodo primaverile ma comunque diversi chili procapite stanno a dimostrare che la breme anche in estate è un pesce che non va in vacanza.
Gli agonisti romagnoli delle province di Rimini, Forlì Cesena e Ravenna si sono dati appuntamento per una gara a box da quattro concorrenti per settori da cinque occupando il tratto dal picchetto n° 1 a salire.
Oltre cento garisti si sono sfidati utilizzando il "palo" a 13 metri e ne è venuta fuori una bella gara.
L'inizio è stato dato alle 8,30 senza permettere i cinque minuti per la pasturazione che abitualmente sono riservati nelle gare di alto livello.
Non sarebbe male se la Federazione rendesse obbligatoria, dal prossimo anno, questa prassi per uniformare i criteri nelle varie competizioni di ogni ordine e grado.
In ogni modo la gara ha vuto il solito copione che ogni concorrente ha rispettato fedelmente.
Inizio gara pasturazione a mano con lancio di 10-12 bocce di pastura più o meno integrata di terra e bigattini (vivi o morti) e partenza con lenze adeguate al movimento dell'acqua.
La prima parte della gara imponeva una lenza da 0,50 grammi per passare a lenze ancora più leggere quando l'acqua si è praticamente fermata.
C'è chi ha deciso di pescare ad una lunghezza di 11 metri facendo il fondo a quella distanza e a ragion veduta il pesce è stato catturato come a 13 metri.
D'altra parte il tratto di canale oggetto di dragatuta si presta per pescare a quella distanza mentre nel tratto dei numeri alti è preferibile pescare subito a 13 metri.
La tecnica della pasturazione che ha reso di più è stata quella con l'ausilio della scodella fatta eccezione per il fondo iniziale.
Infatti il pesce sembrava disturbato, durante la gara, dalle bocce lanciate a mano e così chi ha alimentato tutta la gara evitando di fare rumore è riuscito a tenere il pesce in zona pastura per molto tempo.
La lenza usata è stata la classica da breme: partenza con appoggiato quasi tutto il finale da 25 centimetri sul fondo con amo del 16 sul quale innescati 2 o 3 bigattini.
Quando il pesce mostrava segni di nervosismo, captabili con pause lunghe oltre misura, occorreva affinarsi sia con il filo sia con l'amo e soprattutto la lenza voleva essere appoggiata qualche centimetro in più sul fondo.
L'ideale, come nel mio caso personale, era riuscire a trovare una leggera pendenza del fondale nel tratto tra 11 metri di canna e 13 metri perchè avevo notato che lanciare la lenza in fuori, quando si appoggiava sulla parte in pendenza del fondale e richiamata con leggeri inviti, il galleggiante partiva con decisione.
La gara ha avuto settori vinti con pesi importanti come nel caso del Team Le Aquile di Forlimpopoli con la squadra formata da Valbruccioli Massimo, Cola Maurizio, Camporesi Fabio e Silvani Ivan ha realizzato oltre 36 chili di breme anche se va detto che hanno avuto un pò di fortuna nel sorteggio del picchetto pescando l'A1 esterno del campo di gara.
Altri settori sono stati vinti con meno peso ma comuque in generale sono state fatte buone pescate.
La gara ha avuto due volti: nella prima parte molti garisti hanno fatto fatica ad entrare in pesca non riuscendo a trovare il pesce con regolarità mentre nella seconda parte la mattanza c'è stata quasi per tutti.
Insomma una bella domenica di pesca che ha fatto bene al morale e alla salute, un antipasto delle gare più impegnative che si svolgeranno da settembre in avanti su questo canale e che interesseranno la finale del campionato italiano e la serie A2.

ECCO I VINCITORI DI OGNI SETTORE (1° E 2° CLASSIFICATO)

Settore: A
Valbruccioli Massimo A.P.S. Le Aquile Colmic FO B 36.430
Cola Maurizio
Camporesi Fabio
Silvani Ivan

Brolli Mauro A.S.D. Città Del Rubicone Daiwa FO C 28.930
Scarponi Alessandro
Masinari Claudio
Mariani Rocky

Settore: B
Pacini Giuseppe A.S.S. Amo Santarcangiolese Maver FO B 22.580
Bianchi Alberto
Vannucci Oscar
Ponti Luca

Fabbri Max S.P.S. Il Tucano Colmic Nuova Europa RA A 15.420
Niccolini Silvano
Coverini Emilio
Reali Gianfranco

Settore: C
Liverani Franco S.P.S. Val D'Amone Tubertini RA A 18.620
Bubani Ivo
Solio Ivano
Liverani Leopoldo

Rocchi Tino A.P.S. Le Aquile Colmic FO C 15.990
Sternini Luciano
Amadori Carlo
Rossi Roberto

Settore: D
De Lorenzi Riccardo A.S.D. Città Del Rubicone Daiwa FO A 21.810
Fabbri Fabio
Bersani Valerio
Della Motta Piero

Barnabe' Graziano S.P.S. Val D'Amone Tubertini RA B 16.520
Gualtieri Maurizio
Nicoletti Antonio
Brunetti Graziano

Settore: E
Rossi Angelo A.P.S. Le Aquile Colmic FO A 18.060
Farneti Annibale
Tamburini Andrea
Bagattoni Giuseppe

Leonardi Antonio S.P.S. Red 90 Maver RA A 11.740
Visani Mauro
Faitanini Nicola
Giorgi Fabrizio

Settore: F
Zuccherelli Stefano S.P.S. Il Tucano Colmic Nuova Europa RA B 13.240
Liverani Luciano
Solio Mirco
Ancarani Flavio

Nardelli Stefano A.S.S. Amo Santarcangiolese Maver FC C 11.110
Del Prete Fabio
Mazzoli Giuseppe
Serafini Pierpaolo

Settore: G
Vanicelli Massimo S.P.S. Bagnacavallese RA B 26.590
Bolognesi Mario
Ravaioli Davide
Melandri Franco

Iuorio Renato Club Pescatori Colmic FO A 23.220
Zangari Luigi
Camerani Stefano
Casadei Alberto


Settore: H
Bucchi Giovanni S.P.S. Bagnacavallese RA C 9.540
Botti Luciano
Liverani Alfredo
Fagnocchi Roberto

Ruscelli Giorgio A.P.S. Bellaria Igea Marina Hydra RN C 9.450
Manuzzi Massimo
Drudi Denis
Fonti Davide

Settore: I
Genghini Cesare A.P.S. Rimini Miramare Colmic FC A 30.540
Riva Andrea
Beldomenico Simone
Barosi Mirco

Lama Sergio S.P.S. Bagnacavallese RA A 20.340
Frulloni Giovanni
Bolognesi Giuseppe
Liverani Cesare



I CAMPIONI DEL TEAM LE AQUILE CON UN "MASTELLO" DI PESCE CATTURATO


CAMPORESI FABIO LE AQUILE


VALBRUCCIOLI MASSIMO LE AQUILE


SILVANI IVAN LE AQUILE


COLA MAURIZIO LE AQUILE


ALESSANDRO SCARPONI CITTA' DEL RUBICONE IN PESCA


MAURO BROLLI CITTA' DEL RUBICONE: UN PO' DI RIPOSO DOPO LA GARA

domenica 12 luglio 2009

POZZOLO ALLA DERIVA

C'ERA UNA VOLTA ..... IL DERIVATORE DEL MINCIO A POZZOLO

L'AGONIA DI UN CAMPO DI GARA CHE REGALO' LA MEDAGLIA D'ORO ALL'ITALIA NEL MONDIALE DEL 1971

EMERGENZA SILURO A POZZOLO

Alcuni amici di MATCH FISHING ITALY hanno scritto per segnalare il declino di un campo gara che ha fatto la storia dell'agonismo nazionale come quello di Pozzolo. I pescatori lo stanno abbandonando e sono lontani i ricordi di quando le sue sponde ospitavano ogni domenica le più importanti competizioni agonistiche nazionali. Occorre andare addirittura ai tempi della “preistoria”, era il 1971, per scoprire che a Pozzolo venne organizzato anche un campionato del mondo di pesca al colpo per nazioni.
La nazionale di quell'anno era formata da BASSI, ALFIERI, BAIA, ZANI e MANNARI (C.T. GIUSEPPE SILLA di Milano) e questi campioni ci regalarono la medaglia d'oro a squadre e il 1° e 2° posto individuale con Bassi e Alfieri.
Un amico di Mantova di nome Tommy ci segnala che il pesce è praticamente scomparso e la sofferenza a cui i pescatori sono costretti ogni domenica è una costante.
Tommy ci segnala che nell'ultima gara svoltasi, su 110 concorrenti si sono verificati ben 88 cappotti, mica male!
I grossi cavedani pescati con lenze sopraffine sono oramai solo un lontano ricordo.
E così dopo l'Arno a Firenze, grande palestra che ha "fabbricato" migliaia di appassionati pescatori e innumerevoli garisti che ancora oggi combattono con canna e lenza, si aggiunge anche il canale dalle limpide acque di Pozzolo.
Il responsabile di questa situazione ha un nome ben preciso: siluro!
A Firenze nell’Arno così come nel derivatore del Mincio a Pozzolo, ma non solo, questo pesce alloctono sembra aver trovato l’ambiente ideale per proliferare e soprattutto per ingrassare.
Questi bestioni, che possono raggiungere anche i 100 chili di peso, devono saziare giornalmente il loro appetito e per farlo banchettano con la fauna autoctona in primis scardole e cavedani.
Di questo passo la pesca al colpo al pesce bianco lascerà presto il posto alla sola pesca al siluro.
Infatti nel derivatore del Mincio a Pozzolo la pesca al siluro è l’unica in grado di attirare pescatori.
Per la verità più volte le Associazioni di pescatori unitamente alle Amministrazioni locali hanno cercato di mettere in campo iniziative atte a ridimensionare la presenza di questa grossa specie ma come sempre succede le Associazioni a difesa del siluro si sono subito mobilitate impedendo di fatto il prelievo di grossi esemplari dal fondale del canale.
Prendiamo ad esempio un comunicato stampa diramato tempo fa dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) la quale denunciava che a Pozzolo (Mantova), gli animali catturati venivano lasciati agonizzare per ore e catturati con metodi al limite della legalità.
Questo il testo del comunicato:
“Domenica scorsa, sul fiume Mincio, a Pozzolo (Mantova), si è svolta con inaudita crudeltà una vera e propria caccia al pesce siluro, animale alloctono ritenuto «nocivo» per l'habitat fluviale, quindi oggetto di uno sterminio legalizzato.
Le federazioni sportive di pesca, infatti, con l'autorizzazione della Provincia di Mantova, hanno organizzato la caccia a questi pesci abbassando il livello delle acque per consentire l'immersione di circa 25 sub armati di fucile subacqueo che hanno rastrellato 2 km di fiume e catturato circa 30 pesci siluri, trascinandoli fuori dall'acqua legati ad arpioni e uncini metallici, in alcuni casi ancora vivi e lasciati agonizzare per ore ammassati sul rimorchio di una jeep.
La mattanza si è svolta in un clima di festa, con banchetti imbanditi e famiglie con bambini, alla presenza di guardie ittiche, guardia pesca volontarie e agenti provinciali. La caccia, documentata con foto e immagini realizzate dalla Lav presente sul posto, ha avuto inizio alle 8 è si conclusa intorno alle 13, quando gli animali uccisi sono stati portati via.
La Lav denuncia pubblicamente l'inaccettabile crudeltà di questa pesca, chiede che simili iniziative non siano più ripetute e rivolge un appello affinché analoghe iniziative siano annullate.
La presunta “nocività” di questo pesce predatore vorrebbe giustificare l'uso di metodi di per sé invasivi e al limite della legalità, laddove la minaccia che ne deriva rappresenta soltanto l'ultimo anello di una catena distruttiva innescata dall'uomo con l'introduzione indiscriminata di pesci alloctoni nei nostri ecosistemi, e che andrebbe risolto in maniera differente.
Si tratta di una caccia inutile e gratuita che non produce altro che un'inaccettabile sofferenza per gli animali uccisi. La fauna del Po, così come quella degli altri fiumi, è certo minacciata ma da inquinamento e degrado ambientale che, oramai, non risparmiano né mari né acque interne».
I pescatori capiscono le ragioni di certe Associazioni ma chiedono, anzi pretendono che siano rispettate anche le ragioni di chi certi fiumi li ha frequentati per anni catturando specie autoctone che oggi sono quasi del tutto scomparse.
La selezione controllata avviene oramai per diverse specie animali ed è giusto che anche verso il siluro vengano prese iniziative atte a ridimensionarne la sua presenza, oramai PREDOMINANTE, in tutti i corsi d’acqua del centro nord Italia.
Cosa sarebbe ad esempio se i cinghiali o gli ungolati non venissero ogni anno abbattuti in modo controllato dalle Amministrazioni provinciali?
L’agricoltura non esisterebbe più.
Ecco la pesca sportiva in certi fiumi è già finita e di questo passo altri importanti canali, regno dell’agonismo nazionale come il Fissero, il navigabile a Spinadesco, il Cavo Napoleonico a Ferrara, l’Idrovia a Padova, il Circondariale ad Ostellato, finiranno per fare la fine del derivatore del Mincio a Pozzolo.
Se i metodi di cattura dei siluri non piacciono si propongano valide alternative ma non si può non essere d’accordo sulla urgente necessità di ridimensionare la presenza di questa specie che è divenuta una vera e propria emergenza ambientale.


ECCO A VOI IL POZZOLO DI OGGI


QUESTE SPONDE UNA VOLTA ERANO META DI MIGLIAIA DI AGONISTI


QUESTO E' IL TRATTO DEL MURO DEL PIANTO MA ORMAI NON PIANGE PIU' NESSUNO


IL BEL CAMPO DI GARA CHE FU


ACQUA LIMPIDA A POZZOLO MA I PESCI?

CAMP. PROVINCIALE INDIVIDUALE FORLI CESENA

12 luglio 2009: Novi di Modena

SUL CAVO LAMA: UNA PESCA TECNICA
PER LENZE DI QUALITA’


Finalmente il Cavo Lama merita un voto di sufficienza per come ha saputo mostrarsi ai 49 agonisti saliti dalla Romagna per la disputa della terza prova del campionato provinciale individuale.
Per la verità la parte del leone, se così si può dire, l’ha fatta il tempo capace di regalare finalmente una domenica normale dopo mesi di avverse condizioni atmosferiche che hanno condizionato negativamente lo svolgimento di diverse competizioni di pesca al colpo.
La settimana che si chiudeva con domenica 12 luglio per la verità era stata toccata ancora una volta da forti temporali un po’ in tutta la bassa pianura padana e solo un miracolo ha evitato un altro calvario per coloro che amano e praticano questo sport.
La pesca d’altra parte la si ama per le forti emozioni che sa trasmettere attraverso il diretto contatto con la natura, fatta di acqua, sole, aria e pesci.
Infatti nelle prime ore del sabato pomeriggio, antecedente la competizione dei romagnoli, dal mare è arrivata come d'incanto una leggera e fresca brezza che oltre ad aver spazzato via ogni residua nuvola è riuscita a colorare miracolosamente il cielo di un azzurro terso e reso sublime la permanenza lungo il canale.
Alcuni pescatori, approfittando di questa paradisiaca condizione, si fermavano sulle rive del canale addirittura fino alle ore 20 del sabato sera, come nel caso di Mauro Brolli e Alessandro Scarponi, i quali dovevano perfezionare gli ultimi dettagli alle proprie lenze in previsione della competizione del giorno dopo.
In prova il Cavo Lama ha dato tanto pesce anche se occorreva insidiarlo con lenze adeguate e soprattutto apportando i necessari correttivi ogni qualvolta le condizioni dell’acqua si alteravano.
Ci sono momenti in cui il movimento dell’acqua è minimo e altri in cui la spinta è notevole mossa dalla pressione che le idrovore del Consorzio di bonifica provocano per irrigare i campi.
Sono queste alterazioni improvvise gli elementi di difficoltà che gli agonisti devono interpretare e gestire per assicurarsi una pescata efficace che tradotta significa il maggior numero di catture di pesci.
Ma anche le carpe e i carassi inevitabilmente risentono di questi svarioni idroambientali tanto che il loro atteggiamento si modifica lasciando esterefatti i pescatori che all'improvviso si ritrovano nella condizione di non riuscire a prendere più un pesce.
Non è che i pesci spariscano nel nulla, assolutamente no, ci sono ancora sott'acqua ma hanno evidentemente modificato il loro atteggiamento e così il pescatore, se vuole continuare a catturarli, dovrà fare altrettanto.
La domenica mattina per esempio, giorno della competizione, i pescatori ad inizio gara hanno trovato l’acqua quasi ferma e di conseguenza in molti hanno deciso di partire con una lenza leggera da 0,75 grammi. Dopo un’ora di gara l’acqua del canale iniziava a “camminare” più forte costringendo gli agonisti ad utilizzare lenze di grammatura più pesante.
Molti hanno utilizzato anche galleggianti a vela tipo "Cralusso o Skipper" che meglio si addicono a situazioni di pesca con acqua veloce per insidiare sul fondo del canale carpe e carassi che, nel caso del Lama, sono presenti in gran numero.
Ma il vero aspetto strategico, per ogni pescata di successo in questo canale emiliano, è l’impostazione e la gestione della pasturazione.
In passato il Lama richiedeva una pasturazione a senso unico fatta in questo modo: bocce di pastura lanciate a 12 metri di distanza, più corte di un metro rispetto al luogo di pesca, e bigattini incollati con granelli di quarzite buttati in perpendicolare sul luogo di pesca sotto la punta della roubaisienne.
Oggi le cose sembrano cambiate e ce lo spiega Mauro Brolli forte agonista della serie A2che veste i colori del team Città del Rubicone Daiwa.
“Nel Lama di oggi sono presenti tante carpe di piccola e media taglia che in passato non c'erano, se non altro in modo così massiccio, dichiara Mauro Brolli di Riccione, per le quali avevo visto durante le prove, che preferivano ai bigattini incollati una buona alimentazione di pastura specifica per carpe con mais giallo in mezzo. Ho utilizzato 2 chili di pastura Supreme Trabucco con aggiunta di 2 etti di Carpix e un barattolo di mais giallo. Sulla pasturazione fatta con bigattini avevo notato che arrivavano pesci piccoli di 20/30 grammi e soprattutto molti gamberi della Louisiana sempre pronti ad attaccare ogni esca viva.
Inoltre avevo scoperto che un buon numero di pesci si potevano catturare, pescando con la canna roubaisienne, alla distanza di 5/6 pezzi di canna.
La gara del provinciale l’ho svolta quasi tutta pescando corto con 5 pezzi di canna sul fondo dove ho sempre buttato pastura e mais per attirare i carassi più grossi e le carpe. Quando l'acqua era ferma ho pescato con lenza da 0,75 grammi montata su filo del 14 e finale del 12 come amo ho usato un 16 serie 1GP. Poi con acqua mossa ho aumentato la grammatura ma la geometria della lenza è sempre stata la stessa.
Sono riuscito a vincere il mio settore totalizzando 3600 grammi grazie anche alla cattura di una bella carpa che comunque non è stata determinante per la vittoria.
Con questo successo, che tra l’altro non arriva per caso, ho bissato il risultato della domenica precedente nella gara di serie A2 sempre su questo canale dove sono riuscito ad agguantare un bel secondo posto di settore. Sono molto contento perché con questa vittoria mi porto a ridosso delle primissime posizioni in classifica generale capeggiata per adesso da Riccardo De Lorenzi mio compagno di squadra nella Città del Rubicone.
Devo fare i complimenti a tutti i ragazzi della Città del Rubicone, perche in tutti i settori si sono comportati molto bene”.

Adesso l’agonismo rallenta un poco la sua attività ma riprenderà a settembre con la disputa delle ultime prove dei vari campionati.
La prossima gara del campionato provinciale individuale è prevista per il 6 settembre nel canale Po di Volano a Medelana.
Peccato perché in concomitanza si svolgerà il campionato del mondo di pesca in Olanda e sicuramente qualcuno, come il sottoscritto, dovrà rinunciare all'ultima gara del provinciale per seguire le gesta sportive dei campioni italiani e dei cugini san marinesi.


IL CAVO LAMA IL 12 LUGLIO 2009


MAURIZIO ZANI
VINCE IL SUO SETTORE
(CITTA' DEL RUBICONE)


NEVIO TURCI
VITTORIOSO NEL SUO SETTORE (TEAM RIMINI MIRAMARE)


RICCARDO DE LORENZI
IL NUOVO CAPO CLASSIFICA (CITTA' DEL RUBICONE)


MASSIMO CAMPORESI
TEAM LE AQUILE


CESARE BARILARI
PRIMA DELLA GARA
ASSISTITO DA PIERO FABBRI (AMO SANTARCANGIOLESE)


GIANLUCA GENTILINI
FORTE AGONISTA DEL
TEAM LE AQUILE


MAURO BROLLI
STRAVINCE IL SUO SETTORE


ALESSANDRO SCARPONI
CON LA BELLA PESCATA DI CARPE E CARASSI DEL LAMA
















LA CLASSIFICA PROGRESSIVA DELLE PRIME 20 POSIZIONI DOPO LA TERZA PROVA:

1 DE LORENZI Riccardo A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 4
2 STAMBAZZI Andrea A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) FO 5,5
3 GENTILINI Gianluca A.P.S. Le Aquile (Colmic) FO 6
4 BROLLI Mauro A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 6
5 BARILARI Cesare A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) FO 6
6 BARILLI Pierpaolo A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 7
7 CAMPORESI Massimo A.P.S. Le Aquile (Colmic) FO 7,5
8 SAMA Massimo A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 9
9 CAMPORESI Fabio A.P.S. Le Aquile (Colmic) FO 9
10 PONTI Luca A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) FO 9
11 GALEOTTI Davide Club Pescatori (Colmic) FO 9,5
12 TURCI Nevio A.P.S. Rimini Miramare (Colmic) FO 10
13 VALLICELLI Claudio A.P.S. Le Aquile (Colmic) FO 10
14 DEL PRETE Fabio A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) FO 11
15 MARCHI Daniele A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 12
16 TOSI Michele A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 12
17 BELDOMENICO Simone A.P.S. Rimini Miramare (Colmic) FO 12
18 MARIANI Rocky A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 12
19 SCARPONI Alessandro A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) FO 12,5
20 MAZZOLI Giuseppe A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) FO 13

I VINCITORI DI OGNI SETTORE

SETTORE A
1 Turci Nevio A.P.S. Rimini Miramare Colmic FO * 3370 A


SETTORE B
1 Zani Maurizio A.S.D. Città Del Rubicone Daiwa FO * 2570 A


SETTORE C
1 Del Prete Fabio A.S.S. Amo Santarcangiolese Maver FO * 1610 C


SETTORE D
1 Brolli Mauro A.S.D. Città Del Rubicone Daiwa FO * 3410 B


SETTORE E
1 Tosi Michele A.S.D. Città Del Rubicone Daiwa FO * 2500 D

REGIONALE TOSCANA: FIUME ARNO AREZZO E FIRENZE

5 LUGLIO 2009 ARNO AREZZO E FIRENZE
CAMPIONATO REGIONALE TOSCANA
L'ARNO NON E' PIU' D'ARGENTO

Domenica 5 luglio, nell’Arno aretino e nell’Arno a Firenze si è svolta la terza prova del Campionato Regionale Toscano denominato “Masini”. Trecentoventi garisti, suddivisi in 80 squadre, smistati in 4 diverse zone, due nei campi gara aretini, e due nei campi gara fiorentini si sono presentati sulle sponde del fiume toscano.
Nonostante i sistematici temporali pomeridiani, le prove dei giorni precedenti la gara avevano permesso di capire abbastanza chiaramente la pesca più redditizia: Firenze vedeva prevalere l’alborella su tutte le altre tecniche e, se vogliamo essere più precisi, nei campi bassi delle Piaggie, la pesca era ed è rimasta a senso unico ed i più forti alborellisti hanno prevalso, mentre nei campi alti del Cigno e delle Caserme la pesca, anche se in tanti si sono basati sull’alborella, i settori sono stati vinti da coloro i quali hanno fatto il pesce di taglia o perlomeno hanno mischiato alle alborelle qualche bel carasso o altro.
Quindi, a Firenze tutto come da copione, mentre ad Arezzo il copione è servito solo a perdere la gara, dato che tutto è apparso diverso rispetto al preventivato, certamente a causa del possente nubifragio, che si è abbatto su Laterina, dalle 6,00 alle 7,00.
Tuttavia, giunti sul fiume, da un primo esame visivo, pareva che questo non avesse risentito molto del temporale, ma a gara iniziata è subito apparso chiaro che i dieci chili di pesce necessari per vincere, non sarebbe stato possibile metterli in nassa.
La pesca dei giorni precedenti era solo un pallido ricordo: la roubasienne a tredici metri con un grammo e mezzo, innescando il mais per non essere disturbati dall’alborelle; l’esca staccata da terra per selezionare il carasso dal pesce gatto; la pesca a mezz’acqua con il caster per portare a riva gli stupendi cavedani aretini. Tutto da dimenticare.
Chi ha vinto, ad eccezione di rarissimi casi, lo ha fatto pescando con la canna da alborella da tre metri o da tre metri e mezzo, pastura da alborella, un amo del n°18, ma anche del n°16, tipo la serie 11 di Tubertini, innescando un bigattino e via a prendere quello che veniva, e sono venuti in tanti, oltre alle grosse alborelle; pesci piccoli ma piccoli per modo di dire, dato che carassini, persici sole e lasche(o strisce) di venti-trenta grammi fanno peso. Tanto per dire, il Tesi Sandro del Bellariva Bandino, con questa pesca ha totalizzato 7440 punti. È vero che lui ha strafatto, ma anche altri come il Tonelli Mario della SPSD Fario Soliera o il Palai Piero dell’APO Tubertini-La Peche, che hanno vinto i loro settori rispettivamente con 3360 e 3300 punti, non sono stati da meno se si pensa che c’è chi, come il sottoscritto, si è fossilizzato nella ricerca del pesce di taglia, portando alla pesa meno di un chilogrammo di “gattini” grandi come le dita di una mano. Quindi bravi davvero a coloro i quali hanno dato la giusta interpretazione ad una delle poche gare veramente da interpretare.
In chiusura, per spronare chi può fare qualcosa, vorrei rappresentare l’amarezza che provo pensando a quello che è stato per decenni il più bel campo gara, certamente della Toscana, ma sono certo di non esagerare se dico d’Italia, mi riferisco a Firenze; quel fiume che regalava a noi appassionati delle emozioni indimenticabili, per il quale facevamo a gara a farci la gara, oggi è scansato come la peste e, quando ci devi andare lo fai a malincuore. Non so come, ma dobbiamo fare qualcosa, non possiamo rimanere indifferenti al naufragio di questo splendido pezzo di storia della pesca italiana. Io non so se la colpa è delle acque fredde provenienti dalla diga di Bilancino, o se il danno imputabile alla pesante presenza dei siluri, sono certo però, che se non risolviamo il problema, non servirà a niente cercare di portarci più gare possibile, nella speranza che queste servano ad invogliare il pesce. Firenze ha urgente bisogno di pesce.......i pescatori vengono, io ne sono certo. E quando il fiume tornerà ad essere quello di una volta, sarà allora che menti lungimiranti dovranno adoperarsi per far sì che quello si mantenga.
Chiudo con una piccola discutibilissima opinione personale: l’acqua fredda di Bilancino può certamente essere un problema per l'ecosistema in grado di ospitare specie di pesci che già popolavano le nostre acque prima degli “alloctoni”, ritengo sia solo questione di tempo, ma il problema siluro, anche se certamente è una concausa e non la sola causa, come lo risolveremo? Non rispondetemi con faciloneria che i siluri sono dappertutto, perchè il siluro può non essere un problema se tenuto sotto controllo, ma la densità della popolazione presente nell’Arno fiorentino, secondo il mio parere è esagerata ed il rischio è quello che diventi (anche se purtroppo lo è già) un busines.
Voglio solo ricordare che noi pescatori inorridiamo davanti al problema “cormorano”: il cormorano è un animale di due chili che vive in colonie di pochi elementi e mangia in relazione alla sua mole; il siluro è un pesce di 1-150 chili, presente in quantità molto rilevanti e si nutre in relazione alla sua mole.....Fate voi.
Un caloroso saluto
Marcello Corbelli


PANORAMICA DEL CAMPO GARA ARNO ARETINO


UN SALUTO DALL'ARNO ARETINO


MARIO TONELLI VINCE IL SUO SETTORE


LA PICCOLA "PESTE" MARCO VANNONI


FRANCESCO CASINI


FINITA LA GARA: SCATTANO LE OPERAZIONI DI PESATURA


DOPO IL TEMPORALE SPAZIO ALLE ALBORELLE

ECCELLENZA NORD: LA PROVA DEL FISSERO

Eccellenza Nord 5° Prova – Canale Fissero (Mantova)

SI SCRIVE FISSERO SI LEGGE OLTRARNO

Grande prova di forza di Jacopo Falsini e soci


LUCA PISCAGLIA
AUTORE DELL'ARTICOLO
















La quinta prova dell’Eccellenza nord comincia sempre a delineare i primi responsi: chi si avvicina alla retrocessione chi si avvicina alle finali.
Da tutti è molto attesa: anche perché tutte le squadre volevano chiudere la faccenda il prima possibile per non dover arrivare a Spinadesco con la necessità di dover contare su quella gara/carambola per chiedere i punti necessari all’obiettivo prefissato.
Le premesse di questa gara del Fissero purtroppo non erano delle migliori.
La A2 aveva trovato un canale difficile e poco pescoso con tante acerine a dare fastidio.
Tutti ci si era avvicinati con un po’ di sospetto.
Poi nel corso delle prove di avvicinamento si vedeva che il bigattino aiutava tantissimo la pesca e anche con il ver de vase si riuscivano a fare delle belle pescate.
La pescosità nei giorni precedenti aveva indicato una certa disomogeneità con tratti del canale più pescosi alternati a tratti inspiegabilmente avari di catture.
Dopo tre giorni di prove ed esperimenti si è arrivati alla domenica mattina dopo una notte con un temporale incredibile: l’aria era sicuramente frizzante sotto tutti i punti di vista.
Nei giorni di prova si era evidenziato una pesca interessante un po’ più corta della solita linea dei 13 metri: dai sei ai sette pezzi di canna.
Addirittura in prova erano stati fatti pesi importanti: sembrava quasi che il pesce stazionasse alla fine dei lastroni di cemento: forse a cercare una temperatura più calda o forse per cercare di sfuggire ai tanti siluri che allietano i pomeriggi dei garisti in Garolda.
Anche quest’anno ne sono stati presi tanti e di taglia veramente interessante alla fine delle garette del mattino.
Come sempre vi è il toto terra: quale usare? Somma, Rivere, Argilla nera, pongo, a fumare o non fumare, incollare il fouilles o non incollarlo.
Insomma tutti gli anni alla vigilia vi è sempre tanto da discutere.
La pastura vede tutti invece abbastanza allineati: pastura da breme a grana fine di colore bruno da usare quasi tutta ad inizio gara e poi tanta terra.
Noi avevamo deciso di usare un mix di riviere e somma con una piccola distinzione: meno somma in Ca’ Vecchia e più somma in Garolda da predisporre non tanto bagnata per poi decidere in corso di gara come utilizzarla guardando l’evolversi della gara.
Io ho pescato nel settore D al picchetto 10 di Cà Vecchia: lo stesso settore dove avevo fatto la gara del venerdì ed ero ben contento di capitare in quel settore.
A fianco il grande amico Teddy (Tedeschi Maurizio) con il quale abbiamo riso (meglio dire pianto visti i reciproci risultati) per tutta la gara.
I primi 20 minuti sono stati disarmanti: tutti i primi numeri del settore hanno preso pesci di grossa taglia.
Noi degli ultimi numeri stavamo a guardare.
Purtroppo abbiamo perso qualche pesce di troppo (anche importante) ma penso sia successo a tutti.
La cosa ha però stravolto la mia impostazione che vedendo arrivare così tanto pesce grosso ho pensato di incrementare la pasturazione per verificare se arrivassero pesci importanti.
Purtroppo questo ha stravolto la gara che avevo impostato e non mi ha portato benefici: chiudo con un insignificante 6° posto.
La nostra squadra porta a casa un onorevole risultato con 19 punti.
Lo stupore è però al raduno nel vedere che un 19 ci ha fatto fare un salto in classifica avanti notevole: ora siamo 13mi in classifica e ad una gara dalla conclusione siamo ancora in lotta per un posto nelle finali.
Noi che speravamo in una salvezza agguantata all’ultimo minuto mai avremmo sperato a tanto.
Protagonisti della giornata sicuramente i ragazzi dell’Oltrarno che piazzano due squadre ai primi due posti di giornata con 5 e 9 punti.
Le breme del Fissero per loro non hanno avuto segreti.

Ma sentiamo dalla voce dell’amico Amadori Gilberto la sua gara:

"Ho pescato in Garolda. Sono partito a tredici metri e li ho pescato per circa un ora per poi finire la gara a ridosso delle alghe nel sotto riva.
Ho preso bene a tredici metri pescando le piccole breme sulla terra di fiume che avevamo preparato.
Ho usato la nuova pastura della Colmic per le breme di colore bruno chiaro e ho pescato sempre con i bigattini.
Passata la prima ora sono poi venuto corto e li ho avuto la fortuna di trovare qualche carassio una carpetta e qualche bella breme che mi hanno portato a fare circa 7 kg di pesce. Mi sono molto divertito".

”Veramente complimenti al gruppo Oltrarno.

Anche l’Emiliana è andata bene ma ha dovuto scontare un posto sicuramente non felice di Ballabeni che visto la difficoltà ha deciso di cercare un pesce grosso che non è mai arrivato facendo l’unico buco della squadra.
Le considerazioni alla classifica portano a constatare che ai primi 10 posti abbiamo le seguenti inarrivabili squadre: Ravanelli 3, Oltrarno 2, Emiliana 2, Longobardi 1.
E poi tra i “normali” abbiamo Gatto Azzurro e Il Vairone.
Chissà perché ma anche in un campionato dove non c’è stata una grande uniformità dei campi di gara i forti restano sempre in cima alle classifiche.
Tutti adesso a Spinadesco dove hanno preannunciato un forte ripopolamento di breme: speriamo perché diversamente ci dobbiamo giocare gli ultimi posti a suon di acerine.
Ma a differenza del Fissero a Spinadesco le acerine non bisogna evitarle ma prenderne il più possibile……
Un caro saluto a tutti da Luca Piscaglia Città del Rubicone DAIWA


GILBERTO AMADORI
SUL CANALE FISSERO
UN GRANDE PRIMO DI SETTORE


DANIELE MARCHI
IMPEGNATO IN GARA


LUCA PISCAGLIA
CON UNA BELLA PESCATA
FATTA IN PROVA


PAOLO BARILLI
CITTA' DEL RUBICONE
















LA CLASSIFICA PROGRESSIVA DOPO LA QUINTA PROVA

1 Lenza Emiliana (Tubertini) (A) 64,00
2 Polisportiva Oltrarno (Colmic) (B) 67,50
3 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) (B) 77,00
4 Polisportiva Oltrarno (Colmic) (A) 77,00
5 S.P.S. Longobardi (Milo) (A) 81,50
6 Lenza Emiliana (Tubertini) (B) 82,50
7 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) (C) 88,00
8 Gatto Azzurro (Sarfix) (A) 89,00
9 S.P.S. Ravanelli (Trabucco) (A) 92,00
10 S.P.S. Il Vairone (Maver) (A) 92,50

11 Team Sarfix Crevalcore (A) 94,00
12 T.C.A. Firenze (Sarfix Stonfo) (A) 94,00
13 A.S.D. Citt… Del Rubicone (Daiwa) (A) 96,00
14 A.P.S. Borghigiana Pellicano (Maver Tiger) (A) 100,00
15 S.P.S. Pasquino (Colmic) (A) 100,00
16 Pescatori Padovani (Maver) (A) 100,50
17 S.P.S. Team Vicenza (Faps) (A) 101,50
18 ASD Bassa Lodigiana Senna (Tubertini) (A) 102,00
19 S.P.S. F.lli Campana (Tubertini Ballabeni) (A) 103,50
20 Cannisti Club Team Master (Trabucco) (A) 107,50

21 A.D.S. Lenza Parmense (Sarfix) (A) 108,00
22 Cral 1ø Maggio Asolana Dil. (Daiwa) (A) 108,50
23 Cannisti Castelmaggiore (Hydra) (A) 110,50
24 Alto Panaro (Sensas Stonfo) (A) 111,50
25 Nuova L. Montecatinese (Madras Maver) (A) 112,00
26 S.P.S. Il Vairone (Maver) (B) 112,50
27 A.S.D. Imolese (Tubertini) (A) 113,00
28 Faps Team Bazza (B) 116,00
29 ASD L.P. Valdera L. Pontederese (Colmic) (A) 116,00
30 A.S.D. Lenza Pisana 98 (Maver) (A) 117,00

31 S.P.S. Saliceta (Pianeta Pesca Milo) (A) 117,50
32 Cannisti 5 Mulini A.P.A. (Colmic) (A) 119,00
33 River Club Padova (Tubertini) (A) 120,00
34 Alto Panaro (Sensas Stonfo) (B) 120,00
35 Faps Team Bazza (A) 122,00
36 S.P.S. La Casaleonese (Colmic) (A) 123,50
37 S.P.S. Longobardi (Milo) (B) 123,50
38 S.P.S.D. Lenza Mantovana (Tubertini) (A) 125,00
39 Alto Panaro (Sensas Stonfo) (C) 125,00
40 Ass. Sport. Dil. G.P.O. (Tubertini) (A) 126,00

41 SPSD Vasca Azzurra (Sensas Alcedo) (A) 126,00
42 Cannisti Castelmaggiore (Hydra) (B) 126,50
43 Team Sarfix Crevalcore (B) 126,50
44 S.P.S. Le Groane (Milo) (B) 127,50
45 Lenza Emiliana (Tubertini) (C) 134,50
46 A.D.S. Lenza Parmense (Sarfix) (B) 135,50
47 Team Sarfix Crevalcore (C) 136,50
48 S.P.S. Le Groane (Milo) (A) 139,50
49 Lenza 2000 Zeccone (A) 141,00
50 T.C.A. Firenze (Sarfix Stonfo) (B) 151,00

REGIONALE EST: LA 3° PROVA IN ACQUE ALTE

5 LUGLIO 2009: CANALE ACQUE ALTE (BO)
REGIONALE EST: CANNISTI CASTELMAGGIORE GRANDISSIMI

Ci sono due corazzate nel campionato regionale est Emilia Romagna e sono le formazioni dell'Amo santarcangiolese e dei cannisti Castelmaggiore.
Cari amici di Match Fishing Italy questo è il podio della terza prova del campionato regionale, zona est, svoltosi domenica in acque alte a Crevalcore in provincia di Bologna a conferma di quanto sopra detto.

1 Cannisti Castelmaggiore (Hydra) (A) 7 penalità
2 Cannisti Castelmaggiore (Hydra) (B) 8 penalità
3 A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) (A) 10 penalità

Su tutti dominano la gara le due società che hanno dimostrato il più alto tasso tecnico nel corso di questo campionato.
Una sfida avvincente quella andata in onda a Bologna, una sorta di sfida tra Emilia da una parte e Romagna dall'altra ovvero Castelmaggiore contro Amo Santarcangiolese.
Questi due sodalizi sono i padroni del Regionale est, vinto l'anno scorso dalle Canne Estensi, dimostrando ogni domenica di meritare il dominio della classifica generale.
E' un testa a testa che durerà fino alla fine e sarà avvincente, come una corsa di Valentino Rossi, vedere chi avrà la meglio nell'ultima curva.
La gara di domenica non è stata molto diversa da quella effettuata l'anno scorso quando molti settori sono stati vinti con la pesca delle piccole carpettine appena nate insidiate nel sottoriva con un cannino di 2 metri.
I profondi conoscitori di questo canale non si sono fatti scappare l'occasione come nel caso di Borgatti Angelo del Team G.P.O. Tubertini di Bologna il quale riesce ancora una volta a prevalere sui suoi avversari grazie ad una attenta condotta di gara al pesce piccolo.
La dimensione della crea di pesce, le nuove nascite, è risultata talmente microscopica che in molti settori si sono aggiudicate posizioni migliori solo per pochi grammi.
Complessivamente non si sono realizzati grossi pesi tant'è che due chilogrammi di minutaglia avrebbe consentito a parecchi di posizionarsi nelle posizioni di vertice in ogni settore.
La pesca dunque è stata fatta come se si dovesse insidiare l'alborella con pastura bagnata per fare un pò di nuvola, ami del 22/24 con innescato un raparino e fortuna nel prendere all'amo ogni tanto qualche pesce di taglia maggiore.
In ogni caso quella del 5 luglio 2009 è stata una bella domenica di pesca, di sole e di speranze, quelle di poter arrivare primi nel campionato per qualcuno e quelle di lottare fino alla fine per evitare la retrocessione nell'inferno del promozionale.




UNA BELLA PESCATA DI CARASSIETTI


LA BROCHURE CHE RECLAMIZZA IL CANALE


PANORAMICA DEL CANALE ACQUE ALTE


ANGELO BORGATTI GPO VINCE IL SUO SETTORE


CANNISTI CASTELMAGGIORE


AMO SANTARCANGIOLESE MAVER
















LA CLASSIFICA PROGRESSIVA DOPO LA TERZA PROVA

1 A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) (A) 22,00
2 Cannisti Castelmaggiore (Hydra) (A) 31,50
3 Ass. Sport. Dil. G.P.O. (Tubertini) (B) 41,00
4 Cannisti Dogana (A) 45,00
5 A.P.S. Rimini Miramare (Colmic) (A) 45,50
6 Faps Team Bazza (A) 46,50
7 A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) (B) 48,00
8 A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) (C) 49,50
9 S.P.S. Val D'Amone (Tubertini) (A) 50,50
10 A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) (A) 51,00
11 Team Sarfix Crevalcore (C) 52,00
12 A.S.D. Camaldoli (Maver) (A) 52,00
13 Team Sarfix Crevalcore (A) 52,00
14 Faps Team Bazza (B) 53,00
15 Club Pescatori (Colmic) (A) 54,00
16 Pesca Sport Ferrara (Tubertini Parco) (A) 55,50
17 Canne Estensi (Milo) (C) 56,00
18 Canne Estensi (Milo) (A) 57,00
19 A.P.S. Le Aquile (Colmic) (A) 57,00
20 A.S.D. Sasso Marconi (Maver) (A) 58,00
21 Team Amo Panigale (S.lle Barracca Bazza) (A) 58,00
22 Cannisti Bianco Azzurri (Maver) (A) 58,50
23 A.S.D. Lenza Medicinese (Tubertini) (A) 58,50
24 S.P.S. Cavalletta (Milo) (A) 59,00
25 A.S.D. S.P.S. San Marino (Maver) (A) 59,00
26 Cannisti Dogana (B) 60,00
27 A.S. Dil. Castello (Maver) (A) 60,00
28 A.S.D. Imolese (Tubertini) (A) 60,00
29 A.S.D. Lenza Medicinese (Tubertini) (B) 61,00
30 Dopolavoro Ferroviario Bologna (Tubertini) (A) 63,00
31 La Fenice Amo D'Oro Perla Verde (Hydra) (A) 63,50
32 Team 3000 (A) 64,00
33 Ass. Sport. Dil. G.P.O. (Tubertini) (A) 64,00
34 A.S.D. Sasso Marconi (Maver) (B) 64,50
35 Circolo Sportivo Il Pescatore (Milo) (A) 65,00
36 Casalecchiese (Tubertini) (A) 65,00
37 Cannisti Castelmaggiore (Hydra) (B) 65,50
38 Cannisti Bianco Azzurri (Maver) (B) 66,00
39 Unione Pescatori Centesi (Tubertini) (A) 66,00
40 S.P.S. Valsenio (A) 67,00
41 A.S. Dil. Castello (Maver) (B) 68,50
42 A.P.S. Rimini Miramare (Colmic) (B) 69,00
43 Garisti Dario Albieri (Tubertini) (A) 69,00
44 Team Sarfix Crevalcore (D) 70,00
45 A.S.D. Camaldoli (Maver) (B) 70,50
46 Lenza Emiliana (Tubertini) (A) 71,00
47 S.P.S. Cannisiti Renazzesi (A) 71,00
48 Team Sarfix Crevalcore (B) 71,00
49 A.P.S. Le Aquile (Colmic) (B) 72,00
50 S.P.S. Bagnacavallese (A) 73,00
51 Unione Pescatori Casumaresi (A) 73,50
52 A.S. Dil. Castello (Maver) (C) 75,50
53 A.S.D. Città Del Rubicone (Daiwa) (B) 77,00
54 Canne Estensi (Milo) (B) 78,00
55 Lenza Romagnola (Tubertini) (B) 78,50
56 Lenza Romagnola (Tubertini) (A) 79,50
57 S.P.S. San Bartolomeo (Team Bazza) (A) 80,00
58 S.P.S. Il Tucano (Colmic Nuova Europa) (A) 80,00
59 Faps Team Bazza (C) 80,00
60 S.P.S. Consandolo (Milo) (A) 82,00
61 A.T.C. Circolo Dozza (Trabucco) (A) 83,00
62 A.P.S. Falchi Azzurri (Fly) (A) 87,00
63 La Fenice Amo D'Oro Perla Verde (Hydra) (B) 90,50
64 Dopolavoro Ferroviario Bologna (Tubertini) (B) 92,50
65 Team Amo Panigale (S.lle Barracca Bazza) (B) 92,50
66 Faps Team Bazza (D) 92,50
67 Circolo Sportivo Il Pescatore (Milo) (B) 96,50
68 S.P.S. Red 90 (Maver) (A) 99,00
69 ASD Lenza Sammartinese (Trabucco) (A) 100,00
CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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