lunedì 31 marzo 2008

IL MOSTRO DEL LAGO DEL SOLE

CATTURATO IL GRANDE INCUBO DEI PESCATORI FORLIVESI


PESCA SPORTIVA: IL SILURO HA CEDUTO ALLA CANNA DEL GIOVANE ANDREA TURCI



















Finalmente l’incubo dei pescatori forlivesi è terminato.
Il “mostro” del Lago del Sole è stato catturato e la sua enorme e sinistra mole è rimasta appesa ad un gancio al lago per essere osservata da tutti.
A mettere la parola fine a questo bestione, che per soddisfare la sua fame doveva divorare decine di chili di pesce al giorno, è stato un giovane pescatore di Forlì: Andrea Turci il quale ancora oggi fatica a nascondere l’emozione per la cattura più importante della sua vita.
E proprio da Andrea il giorno dopo, ancora in preda all’emozione mi ha raccontato come è andata:
“erano le 17,30 di venerdì 22 febbraio ed ero in pesca da alcune ore nel tentativo di insidiare carpe e storioni con la mia tecnica preferita il carp fishing. Per la verità la battuta di pesca non era andata male, considerato che ero riuscito a catturare due storioni da 13 e 6 chilogrammi oltre ad alcune carpe da 4 / 5 chili. Ad un certo punto ho visto uno strano allentamento del filo e così ho pensato di recuperare per rilanciare l’esca nel lago ma il recupero era impossibile perché l’amo sembrava agganciato a qualche ostacolo sul fondo. Così ho provato a dare alcune ferrate decise senza ottenere alcun cedimento della lenza. Quando mi stavo convincendo di strappare la lenza ho notato il filo che iniziava a muoversi, non poteva essere un ramo che trainava la mia lenza;
ma poi la forza del pesce cominciava a farsi sentire sulla canna e solo così mi sono reso conto che la sotto doveva esserci qualcosa di inimmaginabile visto la forza con cui cercava di lottare.
E’ stata la mezz’ora di più dura della mia vita con la canna in mano, perché avevo nelle braccia la mia forza contro quella di questo gigante di acqua dolce.
La mia canna, una Shimano Best Master si piegava come non l’avevo mai vista prima ed il mulinello Okuma, sul quale avevo montato del filo del 35, faceva sgranare la frizione ma ha fatto bene la sua parte fino in fondo.
Ma l’emozione, fino a farmi tremare le gambe e le mani, mi ha assalito dopo avere visto affiorare la sagoma scura, enorme, interminabile di quel mostro che avevo agganciato.
Un animale dal peso vicino ai 70 chilogrammi e della lunghezza di due metri. Una vera forza della natura contro il quale in parecchi erano incappati in passato ma sempre senza successo.
Infatti sul corpo erano presenti i segni di tante battaglie vinte contro le lenze dei pescatori: grossi ami ancora conficcati in diverse parti del corpo”.
Negli ultimi anni questa montagna di muscoli era diventata l’incubo del gestore del lago, Ravaioli Jader, il quale si vedeva costretto ad immettere pesce in continuazione per alimentare la pesca sportiva ma purtroppo la maggior parte andava a finire tra le fauci del mostro del Lago del Sole di Forlì.
E così venerdì 22 febbraio è stata una giornata storica sia per i pescatori abituali del lago che finalmente possono pescare senza più dover dividere le prede con il mostro, sia per il gestore del lago che per anni le ha provate tutte per catturare questo grosso bestione ma sempre senza fortuna.
Il grosso siluro, dopo mezz’ora di dura lotta, è stato salpato sulla riva agganciato con un grosso uncino da alcuni pescatori presenti tra i quali anche il padre di Andrea, Turci Valdimiro.
Mentre il pesce si dimenava fuori dall’acqua dalla bocca fuori uscivano alcune grosse trote che aveva ancora tra le tagliole della gola.
I pescatori vedendo un grosso rigonfiamento della pancia hanno provveduto ad inciderla ed hanno estratto diverse trote che erano state evidentemente il suo pranzo di giornata.
Il siluro, d’altra parte è un pesce che mangia di tutto, non solo pesce, anche uccelli e addirittura in diversi casi ha attaccato anche i cani dei cacciatori nelle valli.
Turci Andrea sull’onda della passione per la pesca, insieme ad alcuni suoi amici sta costituendo a Forlì un club specifico di carp fishing.
Gli interessati possono chiedere informazioni alla FIPSAS di Forlì Cesena.

domenica 30 marzo 2008

AURELI INNESCA LA VITTORIA FINALE

Pesca al colpo Finale della coppa d’Inverno
Il MIRAMARE BATTE TUTTI

LA FORTE SQUADRA DEL RIMINI MIRAMARE













Bella ed entusiasmante! Questi sono stati i commenti dei partecipanti alla fase finale della Coppa d’Inverno di pesca al colpo che quest’anno si è svolta al lago Pino di Forlì.
Il Lago era stato accuratamente preparato per questo appuntamento nazionale tanto da lasciarlo a riposo tutto il mese precedente.
Alla riapertura il pesce “mangiava la canna” ed infatti i pesi realizzati dai garisti sono stati veramente elevati.
Nella nassa dei finalisti sono finiti prevalentemente carassi, gardons cavedani e carpe.
Questi pesci hanno permesso l’impostazione di varie tipologie di pesca: chi ha pescato i gardons con i bigattini, chi le carpe e i carassi con il grano turco. Chi ha pescato a fondo e anche chi ha pescato a galla. Insomma si è dato massimo sfogo alla fantasia di ognuno.
Alla manifestazione hanno assistito tanti spettatori per vedere all’opera i pescatori di società venuti da altre province d’Italia come la ALAP TAU Lucca, la Tolentino Colmic, l’Aps Grotte di Castro Ego e la Quintana S. Marco Perugia, la River Club Padova e la Montecatinese oltre alle squadre della nostra Provincia come la Miramare Rimini, la Città del Rubicone di Savignano ed il Team di Bellaria.
La coppa d’inverno viene vinta meritatamente dalla Società Miramare Rimini che in finale ha battuta la Quintana San Marco di Perugia per tre vittorie a due.
Alessandro Scarponi

I pesi Tutti i risultati degli scontri individuali col Quintana Perugia
Aureli innesca la vittoria finale
Questi i risultati degli scontri:

Aureli della Miramare (Rn) kg. 9,250 vince contro Friuli Quintana Perugia kg. 8,830;
Barosi della Miramare (Rn) kg. 5,640 perde contro Mastice della Quintana Perugia kg. 8,140;
Muccini Miramare (Rn) kg. 7,290 vince contro Massini Quintana Perugia kg. 6,440;
Cevoli Miramare (Rn) kg. 7,940 perde contro Dominici Quintana Perugia kg. 8,570;
Riva Miramare (Fc) kg. 6,570 vince contro Baldacci Quintana Perugia kg. 5,570;

martedì 18 marzo 2008

AL VIA IL CAMPIONATO LAGHETTO 2008


FOSCHINI GPS SANTARCANGELO IN PESCA AL LAGO PINO

Al lago Pino di Forlì iniziato il campionato di pesca in lago










Ottanta garisti della provincia di Forlì Cesena, appartenenti a diverse Società di pesca, si sono ritrovati domenica 18 marzo 2007 al lago Pino di S. Lorenzo in Noceto per dare inizio al campionato di pesca in laghetto anno 2007.
L’alto numero di adesioni ha costretto la FIPS a far svolgere la gara su due turni, uno al mattino e uno il pomeriggio.
Il forte vento ha condizionato la gara obbligando i pescatori a ripiegare verso una pesca di sottoriva con canne corte di ¾ metri o in alternativa con canne roubaisienne non più lunghe di 7/8 metri.
Buona la resa del pescato in entrambi i turni con oltre 3 kg a testa tra carpe, carassi, breme, cavedani e scardole.
Le esche utilizzate dai garisti sono stati i soliti bigattini, il mais e gli orsetti mentre al pomeriggio il lombrico ha fatto la differenza.
Questa è la classifica per Società dopo la prima prova:
1 Club Pescatori Forlì (Colmic) (A) 6 penalità peso kg 16,690
2 A.S.S. Amo Santarcangiolese (Maver) (A) 7 penalità peso kg 16,890
3 Club Pescatori Forlì (Colmic) (B) 8 penalità peso kg 15,770
4 Team G.P.S. Santarcangelo (Trabucco) (B) 9 penalità peso kg 16,590
5 A.S.D. Città del Rubicone (A) 9 penalità peso kg 13,450
6 Lenza Forlivese (Artico) (A) 9 penalità peso kg 17,600
7 A.P.S. Le Aquile Forlimpopoli (Colmic) (D) 9 penalità peso kg 13,880
8 Lenza Club Borellese (A) 10 penalità peso kg 16,830
9 A.P.S. Le Aquile Forlimpopoli (Colmic) (A) 10 penalità peso kg 15,880
10 A.P.S. Le Aquile Forlimpopoli (Colmic) (B) 11 penalità peso kg 11,950
11 Lenza Club Borellese (B) 13 penalità peso kg 11,340
12 Team G.P.S. Santarcangelo (Trabucco) (A) 13 penalità peso kg 15,890
13 A.P.S. Lenza Sammartinese (A) 15 penalità peso kg 14,460
14 Team G.P.S. Santarcangelo (Trabucco) (C) 15 penalità peso kg 8,540
15 Club Pescatori Forlì (Colmic) (C) 16 penalità peso kg 10,310
16 A.P.S. Le Aquile Forlimpopoli (Colmic) (C) 16 penalità peso kg 8,930
17 G.S. Valloni Cesenatico (A) 16 penalità peso kg 10,990
In totale al mattino sono stati pescati 132,980 kg di pesca mentre al pomeriggio 118,980 kg.
E questi sono i primi dieci garisti della classifica generale individuale:
1 Massa Ezio Lenza Sammartinese kg 8.590
2 Sportelli Stefano Lenza Borellese 7.260
3 Galeotti Davide Club Pescatori kg 7.020 1
4 Brolli Mauro Team GPS kg 6.800
5 Iuorio Renato Lenza Forlivese kg 6.660
6 Graffieti Romeo Città del Rubiconde kg 5.680
7 Zavoli Oscar Team GPS kg 5.630
8 Buscarini Arcadio Lenza Borellese kg 5.340
9 Guerrino Primo Amo Santarcangiolese kg 5.300
10 Spighi Alessandro Lenza Borellese kg 5.130

lunedì 17 marzo 2008

GRANDE FESTA DELLA FIPSAS


(I DUE PRESIDENTI: BULBI (PROVINCIA FC) E CIANI (FIPSAS FC)

PESCA SPORTIVA: PREMIATE LE MIGLIORI CANNE DI FORLI' CESENA

RICONOSCIMENTI PER TUTTE LE SOCIETA'





Domenica scorsa 17 febbraio presso la scuola degli Orceoli a Forlì la FIPSAS Federazione Pesca Sportiva e Attività subacquee ha organizzato la classica festa annuale delle premiazioni.
A raccolta tutto il mondo agonistico della Federazione suddiviso in tante discipline sportive.
Erano presenti, per portare il saluto delle Istituzioni che rappresentano, Massimo Bulbi Presidente della Provincia di Forlì Cesena il quale ha sottolineato, nel suo intervento, quanto abbia apprezzato trascorrere un pomeriggio tra i “cugini” in quanto egli è cacciatore. Era presente non solo come autorità ma anche come genitore del giovane Giacomo, suo giovanissimo figlio pescatore, il quale ha ritirato un premio per l’attività giovanile svolta nel corso del 2007 presso il lago Pino gestito dalla sezione Fipsas di Forlì Cesena.
Per il Comune di Forlì ha partecipato il Presidente della Consulta dello sport Sig. Pierfrancesco Matteini che ha fatto un po’ gli onori di casa.
Per la Federazione Nazionale FIPSAS ha partecipato, portando i suoi saluti, Antonio Fusconi il quale ha messo in evidenza l’alto numero di giovani presenti all’attività della sezione romagnola in controtendenza all’età media che viene riscontrata presso altre sezioni.
Tra questi giovani, ha riferito Fusconi, ci sono alcune speranze dell’agonismo nazionale come i giovani Montanari, Bianchi e Girometti i quali sono stati osservati da Fusconi durante le competizioni nazionali che si sono svolte durante l’anno 2007.
Ciani Marzio Presidente della FIPSAS di Forlì Cesena ha ringraziato tutti i partecipanti e le rispettive famiglie sottolineando che nel 2007 il tesseramento dei giovani ha superato quota 200 unità.
Ciani inoltre ha ringraziato alcuni negozianti amici dei pescatori come il negozio Vizon di Forlimpopoli, il negozio Massi di San Martino in Strada ed il negozio Dawin Sport di Cesena. Momento toccante ed emozionante è stato il ricordo di Magnani Gabriele un amico agonista di tutti che ha lasciato la famiglia e gli amici prematuramente. Alla mamma e alla moglie è andato il caloroso abbraccio di tutti i presenti.
Inoltre il Presidente Ciani ha coordinato la lotteria con tanti premi gastronomici mesi in palio dalla Sezione FIPSAS e soprattutto alcuni viaggi offerti da un’agenzia di Forlì.
I responsabili dei vari settori tecnici hanno poi provveduto a premiare direttamente i vari campioni che si sono distinti nei campionati del 2007.
Dalla trota in lago, alla pesca in fiume a quella del laghetto e al canale.
Non sono mancati i subacquei a far sentire la propria voce per merito del suo esponente più rappresentativo Fabbri Fabio il quale ha intrattenuto il numeroso pubblico con alcuni aneddoti raccontati sull’agonista definito “bigattino selvaggio” facendo divertire non poco i presenti.
Tra i premiati eccellenti sono stati ricordati alcuni agonisti in particolare Giuseppe Pellacani che si è aggiudicato il titolo di campione d’Italia di pesca in fiume nel 2007; la squadra A del Team Amo Santarcangiolese che è riuscita a conquistare la seconda posizione in classifica generale del campionato regionale a squadre di pesca al colpo; la squadra A del Team Le 4 Porte di Forlì giunta 2° assoluta al Campionato regionale trota.
Insomma una festa che ha visto la partecipazione di tante Società di pesca provenienti da tutta la Romagna.
Alla manifestazione ha partecipato il corpo guardie FIPSAS con i loro rappresentanti ed infine, per chiudere nel modo migliore la festa, ai presenti è stato offerto un ricco buffet preparato dalle collaboratrici di sempre della sezione FIPSAS di Forlì Cesena con in testa Cinzia Donati Segretaria della sezione.

domenica 16 marzo 2008

STAGE DI PESCA AL COLPO A POGGIO BERNI


LA NAZIONALE DIVERSAMENTE ABILI SFIDA L'AMO SANTARCANGIOLESE


CUCCHI GIAMPAOLO E FABBRI PIERO NELLA DOPPIA VESTE DI COMPONENTI LA NAZIONALE E AGONISTI DELL'AMO SANTARCANGIOLESE




Sabato 15 marzo c.a., dalle ore 9 alle 12, presso i laghi FIPSAS, nella riserva di pesca di Poggio Berni, si svolgerà uno stage di pesca al colpo tra la nazionale di pesca diversamente abili e una rappresentativa della Società Amo Santarcangiolese.
I laghetti FIPSAS di Poggio Berni per le loro caratteristiche e per la rinomata comodità offriranno a tutti gli intervenuti una giornata di sicuro divertimento anche in considerazione dell’alta pescosità che assicurano.
Si sfideranno, in questo incontro di pesca amichevole, agonisti di grande esperienza tra i quali Giampaolo Cucchi agonista di primo piano sia della nazionale italiana nonché del Club Amo Santarcangiolese.
A visionare i pescatori in gara, pronto a dispensare consigli tecnici, ci sarà il Commissario Tecnico della Nazionale Fabbri Piero anch’esso rappresentante di punta della Società Santarcangiolese.
Un ampio servizio sulla gara sarà pubblicato in futuro sulle pagine di questo giornale.

lunedì 10 marzo 2008

LA MOGLIE DEL PESCATORE

Da pochi giorni è stata la festa della donna la quale si trova spesso a rivestire più ruoli nella società: moglie, madre, lavoratrice e tanto altro.
Un ruolo scomodo, non solo per i tanti sacrifici che è costretta a sopportare, ma anche per le abitudini di vita che spesso sono condizionate dal ruolo che il marito svolge nella vita.
La moglie del pescatore ad esempio è sicuramente una persona sfortunata perché nella stragrande maggioranza dei casi, dopo avere lavorato tutta la settimana, si ritrova a trascorrere buona parte del fine settimana da sola.
Infatti il marito pescatore può dedicarsi al suo hobby preferito solo nei giorni non lavorativi e pertanto il sabato e la domenica sono giorni sacri per uscire con la canna.
Al riguardo ecco il parere di una donna, moglie di un pescatore agonista:
Mi chiamo Loredana voglio testimoniare la mia condizione di vita per avere un marito che ha la passione della pesca; io ho conosciuto mio marito che aveva già questa passione perché pescava fin da bambino. Quando eravamo fidanzati andavamo alcune volte a pescare nel periodo estivo e ci si divertiva perché la pesca non era lo scopo principale delle uscite domenicali, infatti ogni tanto ci scappava anche qualche bacio e così via.
Oggi, dopo trent’anni che stiamo insieme, andare a pescare con il marito è tutto diverso perché lui quando pesca deve stare concentrato e non bada a nessuno e così io sono costretta a stare seduta su uno sdraio a leggere giornali per ore (“che palle!” N.b. sue testuali parole).
Quando ha cominciato a fare gare di pesca abbiamo litigato spesso perché la domenica lui doveva andare via con gli amici della squadra; partivano al mattino all’alba e tornavano la domenica nel tardo pomeriggio, così l’unico mio giorno di festa lo passavo per buona parte dell’anno sempre da sola con i figli.
Sono vent’anni che ogni domenica da aprile a settembre il pranzo non lo facciamo più insieme perché lui rientra sempre tardi. Ecco queste cose ti cambiano la vita. Ho lottato tanti anni per farlo smettere ma non c’è stato nulla da fare. Quando davvero puntavo i piedi, perché la domenica volevo avere anch’io qualche ora per fare un giro, lui per accontentarmi stava a casa ma era insofferente e così il giro in macchina ci portava in qualche lago a vedere altri che pescavano.
Con il passare degli anni mi sono rassegnata e ho dovuto impostare la mia vita in funzione della passione di mio marito.
Così la domenica mattina, mentre lui è fuori con la squadra a pescare, io mi faccio i miei lavori in casa, se il tempo lo permette vado alcune ore al mare con le figlie, e poi la famiglia si ritrova la sera per cenare tutti insieme e raccontarci della giornata.
Se la gara di mio marito è andata bene non lo imparo dalla sua voce ma dal suo umore però, per fortuna, ottiene quasi sempre buoni risultati.
Se non va a pescare almeno una volta alla settimana è nervoso infatti mi dice che la pesca per lui è come una terapia che gli permette di affrontare meglio tutta la settimana lavorativa. Allora mi sono davvero rassegnata e in fondo adesso sono contenta che vada a pescare anzi, mi meraviglio quando la domenica non ci va.
Poi ogni tanto in estate lo seguo nelle trasferte di pesca e non mi dispiace cucinare il pesce che raramente porta a casa. Ecco una cosa che non ho mai capito è che il pesce che cattura mica lo porta a casa alla fine lo lascia andare libero ancora nel fiume. Dice che se lo porta casa la volta successiva quei pesci non lo potranno più fare divertire.
I pesci che però non libera e che porta a casa sono l’anguilla e il persico reale.
L’anguilla mi fa schifo ma il persico fatto al cartoccio in forno con le patate è una cosa fuori di testa. Anche le trote nei mesi invernali le cuciniamo spesso perché sono veramente ottime cotte alla griglia o al forno.
Alle giovani donne che hanno il marito che va a pescare dico di rassegnarsi come ho dovuto fare io perché la pesca non è uno sport qualsiasi, per loro è una malattia incurabile e quando si viene contagiati non ci sono cure. Di un marito pescatore occorre prendere i lati positivi e basta e non provate a cambiarlo perché consumereste delle energie inutilmente.

mercoledì 5 marzo 2008

LA LICENZA DA PESCA: UN DOVERE DA RISPETTARE

La Licenza di pesca
Egregio Sig. Alessandro Scarponi mi chiamo Andrea Magalotti ed abito a Santarcangelo di Romagna.
Da qualche tempo leggo i suoi interessanti articoli sulla pesca sportiva sulle pagine di questo giornale e le devo confessare di essermi incuriosito tanto da voler provare ad andare a pescare.
L’arrivo della bella stagione tra l’altro mi invoglia a stare all’aria aperta.
Ho comprato una canna con mulinello e vorrei sapere dove posso andare per iniziare.
Mi può dire anche come posso fare per avere la licenza di pesca?

Risposta:
Caro Andrea sono molto contento che i miei articoli ti abbiano invogliato ad andare a pescare.
Tra l’altro dalle tue parti ci sono tanti posti dove pescare e quindi non hai che l’imbarazzo della scelta.
Un posto su tutti che ti consiglio sono i laghetti FIPSAS di Poggio Berni situati in località Santo Marino nei quali puoi pescare benissimo con la canna con il mulinello visto che ci puoi trovare grosse carpe.
Sono sette laghi ma la pesca credo sia consentita solo nelle prime due vasche.
Troverai un posto molto bello, accogliente e pieno di pesce. Il divertimento è assicurato.
Per praticare la pesca sportiva, che è una cosa seria, devi avere sempre dei buoni comportamenti nel rispetto della natura e dell’ambiente.
Ricordati sempre di lasciare il posto di pesca pulito e di liberare il pesce in acqua dopo averlo pescato.
Ma per esercitare questo Hobby o sport è necessario dotarsi anche della licenza tipo B per dilettanti obbligatoria per esercitare la pesca in tutte le acque interne di categoria B,C,D.
Mentre al licenza di tipo A è professionale.
Chi intende esercitare la pesca nelle acque di mare tipo A o in acque private tipo laghetti di pesca sportiva commerciali non è tenuto al possesso della licenza di pesca.
In alcuni casi però le acque di alcuni tratti di fiume o di alcuni laghi sono stati dati in concessione alla FIPSAS e allora in questi casi oltre alla normale licenza di pesca occorre dotarsi del tesserino della Federazione FIPSAS.
Per esempio per pescare nei laghetti di Poggio Berni è necessario avere anche la tessera FIPSAS in quanto queste acque sono in gestione dalla locale federazione di pesca.
E' molto importante che il pescatore si documenti su quello che può e che non fare, perchè la maggior parte delle infrazioni avvengono per negligenza.
La licenza di pesca viene rilasciata o rinnovata, di norma, con consegna immediata all’atto della richiesta.
La licenza ha validità 6 anni e il rinnovo viene effettuato solo se il documento e’ scaduto o e’ in scadenza.
Requisiti
Avere la residenza nel Comune ove si richiede la licenza.
La licenza e’ obbligatoria al compimento del 13° anno di età.
I minori di anni 13 non necessitano di licenza per l’esercizio della pesca.
Nel caso il richiedente non abbia compiuto il 18° anno d'età, la domanda va accompagnata all'atto di assenso sottoscritto dai genitori. Le due firme dei genitori possono essere apposte in momenti diversi.
Documentazione
Sono necessari sia per il rilascio che per il rinnovo
N. 2 fotografie formato tessera
N. 2 marche da bollo da € 14,62 ( da acquistare in tabaccheria)
N. 1 ricevuta di versamento di € 22,72 sul Conto Corrente N. 116400 intestato a: Regione Emilia Romagna - tasse e sopratasse sulle licenze di pesca - via Aldo Moro, 52 - 40127 Bologna.
Convalida Annuale
Alla scadenza del primo anno e per gli anni successivi, è necessario pagare la tassa e sopratassa regionale.
Chi non intende utilizzare la licenza non è tenuto a pagare la suddetta tassa.
Rilascio di nuova Licenza (Licenza distrutta, smarrita, rubata)
In caso di distruzione, smarrimento o furto, per ottenere una nuova licenza è necessario presentarsi ai Carabinieri od alla questura con gli estremi della licenza e fare denuncia.
Riportando all’ufficio caccia e pesca del Comune di RE la denuncia, due marche da bollo da € 14,62, due foto tessera e la ricevuta di attestazione di avvenuto pagamento della tassa di concessione regionale, viene rilasciata la nuova licenza.
Duplicato di Licenza (In caso di deterioramento)
In caso di deterioramento, previa esibizione della licenza deteriorata, di due fotografie formato tessera e di due marche da bollo da € 14,62, viene rilasciato il duplicato.
N.B.: I Comuni non possono rilasciare duplicato della licenza se non dietro l'esibizione della ricevuta di attestazione dell'avvenuto pagamento della tassa di concessione regionale per l'anno in corso.
Normativa
Decreto Presidente della Repubblica n. 616 del 24.07.77 e successivo n. 968 del 24.12.77: "Rilascio delle autorizzazioni regionali e dei certificati di abilitazione all’esercizio venatorio".
Spero di essere stato esauriente.
Per maggiori informazioni puoi sempre chiamare la Federazione FIPSAS di Forli Cesena al n° 0543-25696 oppure quella di Rimini al n° 338-1322307

martedì 4 marzo 2008

MARISA CI HA PRESO ALL'AMO

LA MAMMA PESCATRICE HA UN SEGRETO PER VINCERE
UNA DONNA A PESCA E' SEMPRE UN'ATTRAZIONE














La signora Marisa si è avvicinata alla pesca da giovane per divertimento seguendo il moroso la domenica pomeriggio durante l’estate.
“Anziché andare al mare”, racconta Marisa “preferivo rilassarmi su un comodo sdraio al fresco di una bella ombra a leggere un libro mentre il mio ragazzo si cimentava a pescare nel fiume.
E così domenica dopo domenica ho iniziato ad amare quel mondo fatto di tranquillità e di semplicità.
Non mi sono mai preoccupata di indossare abiti eleganti per andare a pescare infatti mettevo un paio di jeans e una maglietta.
Alcune volte, quando il caldo poi si faceva veramente sentire, ho provato a fare anche il bagno nel fiume ma poi ho dovuto smettere perché facevo smoccolare il moroso il quale dopo non poteva più pescare.
Così dagli una volta e poi un’altra ancora, ho preso la canna in mano e ho voluto provare l’emozione di sentire il pesce tirare nella lenza.
Le soddisfazioni maggiori le ho provate con la pesca delle carpe; intanto va detto che sull’amo non c’è bisogno di mettere i vermi, che all’inizio mi facevano schifo, ma il chicco di mais, quello che si utilizza per fare le insalate o la polenta. E poi le carpe tirano come delle dannate e ti fanno davvero divertire perché non sai mai se ad abboccare possa essere una da pochi etti a di qualche chilo.
E così con il passare degli anni ogni domenica pomeriggio dalla primavera all’autunno si andava a pesca.
Poi sono arrivati i figli che addirittura ci portavamo appresso a pescare. Per avere tutte le comodità io e mio marito avevamo comprato un camper che ci permetteva di passare belle giornate fuori casa, in mezzo alla natura, in libertà con i figli e la pesca.
All’inizio quando sentivo parlare di pesca immaginavo una canna con un filo attaccato ed un amo con l’esca appesa. Non avevo capito niente. Solo dopo alcuni anni, quando la passione si è infiltrata dentro di me, ho capito cosa significa pescare le carpe con il filo del 20 anziché del 10; come aumentano le catture se il posto di pesca lo alimentiamo con una buona pasturazione per attirare i pesci.
Ci sono tanti particolari che si imparano pescata dopo pescata e anno dopo anno.
Anche adesso, con i figli ormai cresciuti, la domenica quando ci sono belle giornate invito mio marito ad andare a fare una pescata. Addirittura spesso lo sfido a chi prende il pesce più grosso, non ricordo più quante volte l’ho battuto.
Non vi dico la discussione durante la settimana quando perde la sfida.
I figli non hanno preso questa passione; finchè erano piccoli ce li portavamo dietro e anche loro avevano la propria canna e si divertivano ma poi quando sono entrati in età da morosa hanno abbandonato la pesca. D’altra parte è difficile per un giovane andare a pescare quando il sabato sera vanno a ballare a mezzanotte per rientrare alle sei del mattino per poi dormire tutta la domenica.
Credo proprio che i giovani facciano fatica ad innamorarsi di questo sport perché i sacrifici sono davvero troppi. Andare a pescare significa alzarsi presto la domenica mattina, uscire anche con giornate non proprio solari, e stare ore ed ore in attesa di vedere la fatidica abboccata che tra l’altro può anche non arrivare.
La pesca poi non è fatta solo delle ore che si trascorrono con la canna in mano sul lago o sul fiume perché c’è anche tutta la preparazione dell’attrezzatura che di solito avviene il sabato sera dopo avere cenato.
Ad esempio se la domenica decidiamo di andare a carpe devo preparare la classica polenta da mettere sull’amo. Io uso alcuni ingredienti che hanno sempre avuto successo come l’anice o la vaniglia.
Mentre io preparo la dolce polenta mio marito sistema le canne.
Una cosa mi ha sorpreso molto, in tanti anni che vado a pescare ho notato sempre poche donne, e pensare che questo sport richiede tutte le caratteristiche che sono proprie dell’universo femminile, pazienza, malizia e intelligenza.
Una volta ho fatto anche una gara di pesca in coppia con mio marito ed in palio per il primo premio c’era un prosciutto. Per quella occasione avevo fatto una polenta che era una bomba, con un profumo che si sentiva a diversi metri di distanza. Ecco quella polenta mi permise di catturare quattro carpe grosse e riuscì a vincere il prosciutto con grande invidia di tanti pescatori uomini. Non vi dico le battute ma io ero contenta e offrivo a tutti la rivincita ma mai nessuno si è ripresentato all’appuntamento.


MARISA CON UN BEL PESCE













Ci sono tante donne in tutti gli sport e mi piacerebbe che se ne vedessero di più anche nella pesca. Ma il problema per quello che ho potuto vedere io, in tanti anni, è che mancano i posti per andare a pescare.
Per esempio a Cesena se voglio andare a pescare sono costretta ad andare in un lago a pagamento sborsando dei soldi per il biglietto oppure sul fiume Savio. Ecco sarebbe bello ad esempio che sul Savio, tra il ponte vecchio e il ponte nuovo, venisse realizzato un invaso per praticare la pesca sportiva. Avevo letto sui giornali che l’Associazione dei pescatori aveva avanzato questa richiesta ma evidentemente l’Amministrazione di Cesena non l’ha sostenuta.
Non hanno capito che la realizzazione di un invaso in quel posto abbellirebbe la città oltre a creare uno spazio di aggregazione per far pescare i giovani, le donne e gli anziani.
Ecco se avessi un posto così, anche adesso la domenica pomeriggio ci andrei per passare due ore, per uscire di casa, respirare un po’ d’aria e rilassarmi con la testa.
Ecco questa sarebbe una gran bella cosa per gente della città. Se facessero una rotonda di meno e un bell’invaso sul Savio a Cesena la gente secondo me apprezzerebbe molto.
Infine vi dico che ogni volta che sono andata a pescare il pesce l’ho sempre ributtato in acqua. Non riesco ad immaginare una carpa che mi ha fatto divertire con la canna stesa dentro al forno circondata di patate. No questa è una cosa che non farò mai. Il pesce buono da mangiare ce l’abbiamo in Adriatico.
Tanti saluti da Marisa.

sabato 1 marzo 2008

STELLA D'ORO AL MERITO SPORTIVO


(BALELLA CON IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO)


UNA VITA DEDICATA ALLA PESCA

L'IMPEGNO E I RISULTATI DI GINO BALELLA













Sabato 1 marzo nella sala del Consiglio Provinciale di Forlì Cesena, alla presenza delle maggiori autorità Politiche e Sportive il Sig. Gino Balella è stato insignito della maggior onorificenza sportiva del CONI, la Stella d'oro al merito sportivo.
Al riguardo il Sig. Balella ha dichiarato: “ questa onorificenza mi onora e mi gratifica del lungo impegno profuso a favore della FIPSAS e del mondo della pesca. Mi sento in dovere di ringraziare il CONI per l'onorificenza concessa, la FIPSAS per avermi segnalato e tutti quelli che hanno collaborato per la realizzazione dei nostri progetti”.
Curriculum di Gino Balella:
Nato a Ravenna il 09/08/1938 e residente a Forlì dal 1964.
Ha iniziato a partecipare a gare di pesca al colpo nel 1966 iscritto alla Soc. Pesca Sport Forlì ed ha terminato l’attività sportiva alla fine del 1985.
Ha sempre gareggiato nella Squadra A assieme a pescatori molto forti che hanno fatto la storia dell’attività agonistica Forlivese e nazionale quali, Roberto Galletti, Vittorio Ragonesi, Luciano Botti, Luigi Tazzari, Enzo Lazzari, Roberto Trabucco, Brunello Preda, Franco Donati e altri pescatori che gli hanno consentito di vincere gare del trofeo d’Eccellenza su tutti i più noti e famosi campi di gara italiani: Mincio a Peschiera, Po a Torino, Lago di Como, Brenta a Padova, Fiuma a Reggio Emilia, Lama a Campogalliano, Cavalletta a Bondeno, Arno a Firenze, Turano a Roma, Volturno a Capua e tanti altri, pressoché imbattibili a Ostellato sia a box che individuale.
3° nel trofeo d’Eccellenza del 1982, con la sua squadra non è mai stato retrocesso guadagnando sempre ottime posizioni in classifica.
Individualmente ha vinto due Campionati Provinciali a Forlì, finalista al Campionato Italiano dal 1967 al 1985 miglior risultato 17° nel 1984, 1° Assoluto al garone di Peschiera del 1983, gara di 1996 concorrenti (confermo millenovecentonovantasei).
Ha avuto l’onore di ricoprire i seguenti incarichi Federali:
Presidente della Soc. Pesca Sport Forlì dal 1968 al 1985,
Presidente della Sezione di Forlì dal 1968 al 1971
Presidente della commissione sportiva Regionale dal 1981 al 1988
Presidente del Settore A.I. dal 1989 al 1996
Vice Presidente della FIPSAS dal 1997 al 2000
Attualmente Presidente in carica del Comitato Regionale eletto nel 2005
In tutti questi incarichi hanno collaborato con Gino Balella persone di grandissimo valore.
Le iniziative che ricorda con piacere sono moltissime ma 4 in particolare;
1) Aver introdotto il mantenimento del pesce in vivo durante le gare di pesca, senza bisogno di imporlo per regola.
2) Realizzato l’istituzione del Campionato Mondiale di pesca alla Trota con esche naturali.
3) Aver ideato e convinto i dirigenti Internazionali alla realizzazione dei Giochi Mondiali della Pesca nel 2000 in Italia a Firenze e ripetuti nel 2006 in Portogallo.
4) Aver diretto e gestito il Settore A.I. nel periodo di maggior splendore e partecipazione.
CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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