martedì 4 marzo 2008

MARISA CI HA PRESO ALL'AMO

LA MAMMA PESCATRICE HA UN SEGRETO PER VINCERE
UNA DONNA A PESCA E' SEMPRE UN'ATTRAZIONE














La signora Marisa si è avvicinata alla pesca da giovane per divertimento seguendo il moroso la domenica pomeriggio durante l’estate.
“Anziché andare al mare”, racconta Marisa “preferivo rilassarmi su un comodo sdraio al fresco di una bella ombra a leggere un libro mentre il mio ragazzo si cimentava a pescare nel fiume.
E così domenica dopo domenica ho iniziato ad amare quel mondo fatto di tranquillità e di semplicità.
Non mi sono mai preoccupata di indossare abiti eleganti per andare a pescare infatti mettevo un paio di jeans e una maglietta.
Alcune volte, quando il caldo poi si faceva veramente sentire, ho provato a fare anche il bagno nel fiume ma poi ho dovuto smettere perché facevo smoccolare il moroso il quale dopo non poteva più pescare.
Così dagli una volta e poi un’altra ancora, ho preso la canna in mano e ho voluto provare l’emozione di sentire il pesce tirare nella lenza.
Le soddisfazioni maggiori le ho provate con la pesca delle carpe; intanto va detto che sull’amo non c’è bisogno di mettere i vermi, che all’inizio mi facevano schifo, ma il chicco di mais, quello che si utilizza per fare le insalate o la polenta. E poi le carpe tirano come delle dannate e ti fanno davvero divertire perché non sai mai se ad abboccare possa essere una da pochi etti a di qualche chilo.
E così con il passare degli anni ogni domenica pomeriggio dalla primavera all’autunno si andava a pesca.
Poi sono arrivati i figli che addirittura ci portavamo appresso a pescare. Per avere tutte le comodità io e mio marito avevamo comprato un camper che ci permetteva di passare belle giornate fuori casa, in mezzo alla natura, in libertà con i figli e la pesca.
All’inizio quando sentivo parlare di pesca immaginavo una canna con un filo attaccato ed un amo con l’esca appesa. Non avevo capito niente. Solo dopo alcuni anni, quando la passione si è infiltrata dentro di me, ho capito cosa significa pescare le carpe con il filo del 20 anziché del 10; come aumentano le catture se il posto di pesca lo alimentiamo con una buona pasturazione per attirare i pesci.
Ci sono tanti particolari che si imparano pescata dopo pescata e anno dopo anno.
Anche adesso, con i figli ormai cresciuti, la domenica quando ci sono belle giornate invito mio marito ad andare a fare una pescata. Addirittura spesso lo sfido a chi prende il pesce più grosso, non ricordo più quante volte l’ho battuto.
Non vi dico la discussione durante la settimana quando perde la sfida.
I figli non hanno preso questa passione; finchè erano piccoli ce li portavamo dietro e anche loro avevano la propria canna e si divertivano ma poi quando sono entrati in età da morosa hanno abbandonato la pesca. D’altra parte è difficile per un giovane andare a pescare quando il sabato sera vanno a ballare a mezzanotte per rientrare alle sei del mattino per poi dormire tutta la domenica.
Credo proprio che i giovani facciano fatica ad innamorarsi di questo sport perché i sacrifici sono davvero troppi. Andare a pescare significa alzarsi presto la domenica mattina, uscire anche con giornate non proprio solari, e stare ore ed ore in attesa di vedere la fatidica abboccata che tra l’altro può anche non arrivare.
La pesca poi non è fatta solo delle ore che si trascorrono con la canna in mano sul lago o sul fiume perché c’è anche tutta la preparazione dell’attrezzatura che di solito avviene il sabato sera dopo avere cenato.
Ad esempio se la domenica decidiamo di andare a carpe devo preparare la classica polenta da mettere sull’amo. Io uso alcuni ingredienti che hanno sempre avuto successo come l’anice o la vaniglia.
Mentre io preparo la dolce polenta mio marito sistema le canne.
Una cosa mi ha sorpreso molto, in tanti anni che vado a pescare ho notato sempre poche donne, e pensare che questo sport richiede tutte le caratteristiche che sono proprie dell’universo femminile, pazienza, malizia e intelligenza.
Una volta ho fatto anche una gara di pesca in coppia con mio marito ed in palio per il primo premio c’era un prosciutto. Per quella occasione avevo fatto una polenta che era una bomba, con un profumo che si sentiva a diversi metri di distanza. Ecco quella polenta mi permise di catturare quattro carpe grosse e riuscì a vincere il prosciutto con grande invidia di tanti pescatori uomini. Non vi dico le battute ma io ero contenta e offrivo a tutti la rivincita ma mai nessuno si è ripresentato all’appuntamento.


MARISA CON UN BEL PESCE













Ci sono tante donne in tutti gli sport e mi piacerebbe che se ne vedessero di più anche nella pesca. Ma il problema per quello che ho potuto vedere io, in tanti anni, è che mancano i posti per andare a pescare.
Per esempio a Cesena se voglio andare a pescare sono costretta ad andare in un lago a pagamento sborsando dei soldi per il biglietto oppure sul fiume Savio. Ecco sarebbe bello ad esempio che sul Savio, tra il ponte vecchio e il ponte nuovo, venisse realizzato un invaso per praticare la pesca sportiva. Avevo letto sui giornali che l’Associazione dei pescatori aveva avanzato questa richiesta ma evidentemente l’Amministrazione di Cesena non l’ha sostenuta.
Non hanno capito che la realizzazione di un invaso in quel posto abbellirebbe la città oltre a creare uno spazio di aggregazione per far pescare i giovani, le donne e gli anziani.
Ecco se avessi un posto così, anche adesso la domenica pomeriggio ci andrei per passare due ore, per uscire di casa, respirare un po’ d’aria e rilassarmi con la testa.
Ecco questa sarebbe una gran bella cosa per gente della città. Se facessero una rotonda di meno e un bell’invaso sul Savio a Cesena la gente secondo me apprezzerebbe molto.
Infine vi dico che ogni volta che sono andata a pescare il pesce l’ho sempre ributtato in acqua. Non riesco ad immaginare una carpa che mi ha fatto divertire con la canna stesa dentro al forno circondata di patate. No questa è una cosa che non farò mai. Il pesce buono da mangiare ce l’abbiamo in Adriatico.
Tanti saluti da Marisa.

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