martedì 15 gennaio 2008

COME PESCARE IL CEFALO


UN CEFALO APPENA CATTURATO









L’articolo apparso lunedì scorso sulla pagina di questo giornale ha attirato la curiosità di tanti lettori alcuni dei quali mi hanno contattato per chiedermi alcuni consigli tecnici per affrontare una giornata di pesca al cefalo.
Il nostro mare Adriatico e la sua costa offre tanti luoghi dove insidiare questo bel pesce argentato in particolare nelle darsene sono molto presenti in quanto trovano, oltre che un buon riparo, anche cibo in abbondanza tutto l’anno.
Mitica la darsena di Ancona teatro di epiche pescate di cefali ma anche quelle a noi più vicine possono dare tante soddisfazioni.
Allora vediamo nel dettaglio di dare alcuni consigli pratici a tutti coloro che volessero partire per un’avventura con canna e lenza nelle acque salate del nostro mare.
La pesca con il galleggiante è sicuramente la tecnica che maggiormente viene praticata per insidiare il cefalo.
Non esiste pescatore di molo o di scogliera che non abbia mai tentato di insidiare il muggine usando la montatura con il galleggiante.
Questa tecnica viene solitamente praticata in quei tratti di mari dove si riscontra la tendenza della specie ad alzarsi dal fondo per mangiare a mezz'acqua, oppure, meglio ancora, provando a farla uscire dalle tane di una scogliera attirata da una sapiente pastura.
Al riguardo consiglio senza dubbio la TEAM MASTER SUPER CEFALO Trabucco, pastura a grana fine di colore chiarissimo che contiene una elevatissima percentuale di formaggi piccanti.
Può essere utilizzata sia in acque dolci che in acque salate ed è ottima per l'impiego anche sull'amo come esca.
Usando il galleggiante possiamo impiegare sia la canna fissa che la bolognese, ma a seconda dei luoghi di pesca, e specialmente dove i cefali presenti sono di stazza notevole, conviene sempre adoperare la canna con mulinello. La canna fissa, comunque, dovrà essere impiegata nelle misure lunghe dai 7 ai 9 metri. Per la canna bolognese invece possiamo orientarci su lunghezze di 6/7 metri.
Una bolognese particolarmente adatta a questa pesca è la TEAM ITALY XPS 100 canna prodotta in carbonio HM. Ottima la sua bilanciatura ed il peso complessivo dell’attrezzo, che evidenzia un’azione del tipo semiparabolico di punta. Adatta alla pesca a passare con grammature medio-leggere, è la canna ideale per la passata nei nostri fiumi ma che ben si adatta anche alla pesca in mare con fili sottili.
La montatura della lenza andrà effettuata con un filo del diametro del 0.14, preferendo il T-FORCE SPECIAL CASTING che è un monofilo di produzione giapponese.
Questa versione risulta essere di colore rosso dicroico, dunque particolarmente adatta alla pesca in mare poiché il colore rosso è il primo colore che sparisce in profondità.
Trova comunque impiego anche in acque interne specie per quelle tecniche che necessitano di alte prestazioni durante il lancio.
La scelta del galleggiante è estremamente importante perché è l’accessorio che ci dovrà segnalare tutte le abboccate del pesce. Io preferisco utilizzare il mitico galleggiante Trabucco serie R INOX nelle grammature variabili tra 0.75 e 1.5 grammi. Il galleggiante R INOX è per uso universale. E’ indicato sia per la pesca in trattenuta in acque correnti che in acque ferme. Ottima resistenza al vento grazie alla sua perfetta stabilità. Dotato di antenna in plastica fluorescente e lunga deriva in inox.
La piombatura del medesimo deve essere effettuata alla perfezione, per poter avvistare anche le minime mangiate del pesce.
Io uso di solito piombare il galleggiante con una torpille di grammatura poco inferiore alla portata dello stesso e rifinire il tutto con pallini di piombo spaccati di misura 10/11.
Per il terminale useremo un filo al fluor carbon dello 0,10 al quale fissare un amo del n° 16 bianco a curva larga ottima la serie PRO SWORD SERIE 400 NICKEL amo con filo tondo medio-sottile, con punta affilata chimicamente e micro ardiglione ad elevata penetrazione a curvatura tonda. Leggerissimo, è adatto per tutti i tipi di pesca. Ottimo per insidiare il cefalo ma anche altri pesci di acqua dolce come le carpe, carassi, cavedani, breme, gardon.
In ogni caso prima di iniziare a pescare occorre trovare la giusta profondità dell’acqua e per questo applicheremo una sonda sull’amo facendola adagiare sul fondale tenendo in leggera tensione la lenza. Questa operazione ci permetterà di regolare con precisione il galleggiante sulla lenza fino a intravvedere l’asticella affiorare in superficie.
Di solito l’avvio della pescata deve essere effettuato con l’esca a sfiorare il fondo perché il cefalo si concentrerà inizialmente sul pasturazione fatta con palle di TEAM MASTER SUPER CEFALO.
Se le mangiate sono rade possiamo tentare di alzarci dal fondo con l’esca e per fare questo abbasseremo il galleggiante sulla lenza di 50 centimetri per volta. Infatti il cefalo dopo un pò tende ad alzarsi dal fondo e per questo occorre trovare la giusta posizione onde evitare una giornata con scarse catture.
Allora siete pronti? Ora non potete fallire. Saluti e molte catture a tutti!
Alessandro Scarponi
Per scrivere al sig. Scarponi: scarponi.a@alice.it

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CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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