martedì 29 gennaio 2008

BOLOGNESE: LA CLASSICA CANNA CHE REGALA ALTE PERFORMANCE DI PESCA


Scarponi a pesca con la Bolognese













Nasce come canna fissa ma con l’aggiunta di anelli scorri filo e una placca porta mulinello diventa canna bolognese.
La canna bolognese da passata con l’aggiunta del mulinello è una accoppiata tra le più collaudate fra le attrezzature da pesca.
La canna bolognese è sicuramente l’attrezzo da pesca più utilizzato dagli italiani.
Per comprendere la differenza tra una canna fissa e una canna bolognese con il mulinello, per meglio cogliere le rispettive caratteristiche, dovremmo immaginare due pescatori in azione di pesca su una scogliera in mare.
I galleggianti, quello della canna fissa e quello della bolognese, pescano alla stessa distanza dal punto di dove si posiziona il pescatore.
Ed ecco la prima osservazione: il pescatore che utilizza la canna fissa può esercitare un’azione di pesca a distanza vincolata mentre il pescatore che utilizza la canna bolognese possiede un raggio d’azione molto più vasto e quindi può sondare il fondale a suo piacimento, sia in profondità che in lontananza.
Può scegliere di pescare alla stessa distanza del suo amico ma può, anche in mancanza di toccate, lanciare più fuori per intercettare i pesci che stazionano in zone non raggiungibili dalla canna fissa.
Con la canna bolognese si possono fare lanci facili e l’esca arriva dove vogliamo noi.
In più la canna fissa consente di portare l’innesco ad una profondità massima mai superiore alla sua lunghezza mentre una bolognese di cinque metri, al contrario, utilizzando un galleggiante scorrevole, può portare l’esca a profondità anche di quindici metri e a grande distanza da riva.
La canna bolognese in caso di cattura di un grosso pesce ci permette, grazie al mulinello ed al suo ruolo ammortizzante, di vincere con maggiore facilità la sfida con il pesce allamato.
La canna fissa invece si flette sotto la trazione del pesce puntando diritto verso la profondità, il pescatore è costretto ad assecondare la sua fuga mettendo la canna quasi orizzontale sull’acqua, facendole perdere così il suo potere ammortizzante provocando la rottura della lenza e con essa la perdita della preda.
La pesca a bolognese si adatta ad ogni situazione e per insidiare ogni specie di pesce: ottima per insidiare il furbo cavedano nella corrente sul fiume; per pescare la potente carpa nelle acque tranquille di un lago; per invitare l’aggressiva trota ad attaccare l’esca manovrata con la canna; nella pesca in mare, nei porti, sulle scogliere o in mare aperto dove i pesci hanno spazi e profondità infinite per liberarsi dalla lenza.
La pesca con la canna bolognese è la tecnica per eccellenza utilizzata sia dai pescatori amatoriali che dagli agonisti.
In passato era la tecnica per eccellenza utilizzata in tutte le massime competizioni nazionali ma erano attrezzi molto pesanti.
Oggi ci sono canne bolognesi di straordinaria leggerezza costruite grazie a materiali moderni come il carbonio tanto da poterci pescare anche un’intera giornata.
Ad esempio una canna come l’ENERGHIA SLH Trabucco ci permette davvero di pescare senza fatica.
Io la utilizzo sul fiume Mincio a Peschiera dove ci passo intere giornate pescando a passata per insidiare le grosse scardole argentate.
Questa canna bolognese, prodotta in carbonio HM, è ottima nella bilanciatura e nel peso complessivo ed evidenzia un’azione del tipo semiparabolico di punta. Adatta alla pesca a passare con grammature medio-leggere, è la canna ideale per la passata nei nostri fiumi ma che ben si adatta anche alla pesca in mare con fili sottili.
Buona ……..bolognese a tutti.

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CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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