giovedì 31 luglio 2008

GAND BELGIO: CAMPIONATO DEL MONDO DI PESCA GIOVANILE

OTTIMA PROVA DELLA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO
NELLA CATEGORIA UNDER 22


IL CAMPO DI GARA BELGA SEDE DEI MONDIALI













Quest’anno il campionato del mondo giovanile di pesca al colpo si è svolto nella città di Gand in Belgio sul famoso canale Watersportbaan.
I concorrenti sono stati suddivisi in fasce di età: under 14, under 18 e under 22.
L’Italia ha schierato una formazione per ogni fascia di età mentre la Repubblica di San Marino solamente in quella dell’under 22.
La competizione nella categoria under 14 è stata vinta dalla forte nazionale di Francia con 25 penalità, seconda la Croazia e terzo il Belgio. L’Italia si è piazzata solo 7° su nove squadre partecipanti.
Nella categoria under 18 vince la medaglia d’oro a squadre il Belgio con 30 penalità seconda l’Italia con 33 penalità e terza l’Inghilterra con 37 penalità.
Nella categoria under 22 vince a sorpresa la nazionale della Serbia con 52 penalità e kg. 26,240 di pescato; al secondo posto si piazza la nazionale della Repubblica di San Marino con 54,50 penalità e kg. 24,570 di pescato. Al terzo posto sale la Croazia con 55 penalità e kg. 26,330 di pescato.
La nazionale di San Marino era formata da Parenti Luca, Tasini Alberto, Reggini Stefano e Giannini Alessandro.
L’Inghilterra riesce a mandare sul podio due atleti per una medaglia d’oro ciascuno Callum Dicks e Matt Godfrey in due diverse categorie di competizione.
“Il successo degli inglesi - ha commentato Tom Goldspink giornalista del Regno Unito esperto in pesca sportiva - nasce dal lavoro della Federazione nazionale inglese dei pescatori. La pesca nel Regno Unito è molto seguita dai giovani perché lo sport della pesca con l'amo è riconosciuto come sport nazionale ed il governo riconosce benefici per le società sportive che coinvolgono giovani a partecipare ad un'attività esterna sana. I pescatori sanno che lo sport della pesca li aiuta a distrarsi dai problemi della vita di tutti i giorni ed a godere dei piaceri che la natura inglese e le verdi campagne offrono. Inoltre la Federazione svolge un ruolo chiave nella conservazione dei fiumi e laghi attraverso il ruolo dei pescatori che spesso sono i primi a notare l'inquinamento delle acque e la malattia dei pesci. È con i nostri sforzi che aiutiamo a salvaguardare l'ambiente in cui il nostro sport avviene e quindi proteggiamo l'esistenza stessa del nostro sport. La pesca con l'amo viene diffusa anche coinvolgendo le scuole della comunità indipendentemente dall'età dei giovani, dal genere, dalla corsa, dall'abilità fisica, dall'abilità mentale o dalla condizione sociale. Con i nostri programmi dinamici di sviluppo e di preparazione stiamo contribuendo ad istruire i giovanotti circa le abilità richieste nella vita di tutti i giorni, così come le questioni attuali che interessano il nostro sport e come possono partecipare e contribuire allo sviluppo della pesca con l'amo”.

martedì 29 luglio 2008

UNA STORIA DI PESCA CHIAMATA STORIONE

DA UNA GIORNATA A MONTELEONE

ROSSI IVANO CON UN BEL ESEMPLARE DI STORIONE













In mezzo alle verdi colline romagnole, nel piccolo paese di Monteleone di Roncofreddo, c’è un lago pieno di grossi pesci.
Il posto è accogliente e suggestivo perché oltre all’aria fresca e pulita sempre presente si può osservare la vasta pianura e tutto il litorale adriatico da Rimini a Ravenna.
Una terrazza panoramica immersa nel verde dove tanti pescatori trovano rifugio per staccare la spina e divertirsi con tante catture tra carpe di ottima taglia e soprattutto tanti storioni.
Per la precisione all’interno di questo laghetto di soli storioni ce ne sono oltre 270 unità immessi dal titolare il quale ci tiene a precisare che una decina arrivano vicino ai 100 chilogrammi di peso cadauno.
In questo bellissimo posto ci sono stato alcuni giorni fa, con Rossi Ivano titolare del negozio Scarpellini Hunting & Fishing di Savignano sul Rubicone, per immortalare alcuni momenti di questa uscita di pesca.
Il pomeriggio è stato veramente gradevole e lo spettacolo offerto dai tanti pescatori presenti, sempre indaffarati a salpare grossi pesci, non è mancato.
Molti si applicavano nella pesca a fondo con il piombo mentre altri preferivano la pesca con il galleggiante a pochi metri dalla riva.
Solo alcuni dettagli univano quasi tutte le lenze dei pescatori: il filo grosso nel mulinello e gli ami che a dire il vero sembravano più uncini da pesca in altura.
Le esche logicamente erano proporzionate all’amo e alla grossa taglia dei pesci.
Le catture migliori sono si sono realizzate con l’innesco del cubetto di formaggio hemmental che tra l’altro è reperibile direttamente al lago.
Gli storioni presenti a Monteleone sono della specie Acipenser naccarii, ossia storioni cobice.
In ogni caso la lenza che consiglio di utilizzare, a coloro che intendessero provare l’emozione di una cattura da guinnes, su potenti canne in carbonio lunghe non meno di 5 metri applicare un buon mulinello con imbobinato del filo non inferiore allo 0,35, galleggiante da 3 grammi e un amo del numero 1.
La pesca si deve fare a quattro cinque metri dalla sponda, (suggerisco quella lato mare) in quanto lo storione è un pesce che si avvicina alla riva per cercare il cibo lanciato in acqua dai pescatori.
Le ore migliori per insidiare questi pesci, dalla linea esotica che ricorda vagamente lo squalo, sono quelle che anticipano la sera fino a notte fonda quando il buio e il fresco li mette in movimento per cercare cibo.
Rossi Ivano in poche ore è riuscito a catturare diversi pezzi di taglia interessante accuratamente rilasciati, dopo le foto di rito, nelle profonde acque del lago.
Un avvertimento: lo storione appena agganciato all’amo per liberarsi lotta con tutte le sue forze mettendo a dura prova il fisico del pescatore.
Agganciare un bestione da 100 chili, vi posso garantire che vi procurerà brividi ed emozioni uniche.
Quindi tutti a Monteleone, dove per una volta la storia di pesca si chiama STORIONE!

domenica 27 luglio 2008

LA DAMA BIONDA DELLA LENZA


FINALE DEL CAMPIONATO NAZIONALE DI PESCA AL COLPO FEMMINILE 2008


MILENA CAMPORESI DI FORLI' E' LA CAMPIONESSA ITALIANA








Il 27 luglio 2008 resterà una data storica per la forte agonista di pesca al colpo di Forlì, Milena Camporesi.
Infatti proprio in questa calda domenica estiva la “dama bionda della lenza”, che ama fare gare di pesca in fiumi, laghi e canali, ha scritto una delle pagine più belle dell’agonismo romagnolo.
Sul fiume Tevere ad Umbertide, nella finalissima del campionato italiano individuale femminile di pesca al colpo dopo è riuscita a salire sul gradino più alto del podio vincendo il titolo tricolore.
Carpe e carassi sono state le prede che gli hanno valso questo successo, pesci che la forlivese conosce molto bene avendoli pescati per molti anni nei laghi e nei canali romagnoli.
Ma vediamo di conoscerla da vicino questa neo campionessa:
Milena Camporesi, 42 anni, operaia in una fabbrica tessile di Faenza, sposata con Masotti Nerio anch’esso pescatore agonista, da quest’anno gareggia con la società di pesca Oltrarno Colmic di Firenze dopo avere vestito la maglia del Club Pescatori di Forlì per tanti anni.
E’ dal commento dell’interessata che proviamo a farci spiegare i momenti salienti di questo successo:
D: intanto complimenti per questo successo che arriva a coronamento di una vita trascorsa a pescare e a fare gare;
R: si è proprio vero non mi aspettavo di vincere questo titolo italiano anche se dopo le prime due prove mi sono trovata in testa alla classifica avendo vinto entrambe le prime due prove.
D: per la finale sul Tevere ad Umbertide come ti sei preparata?
R: non nascondo che l’emozione e la tensione che ho provato quasi non mi facevano ragionare, ma per fortuna che il mio marito e allenatore Imerio mi ha aiutato ad impostare la gara nella maniera migliore anche sotto l’aspetto psicologico.
D: raccontaci della gara;
R: al sabato ero davvero tesa perché il sorteggio mi assegna un posto di pesca davvero sfavorevole e infatti rimedio 7 penalità con 12 pesci molto piccoli catturati ed un peso di kg. 1,400. Le mie avversarie invece con meno pesci riescono a battermi grazie alla cattura di prede di taglia maggiore. Pensavo di avere compromesso tutto con quel cattivo piazzamento ma avevo ancora in canna la gara 2 della domenica da affrontare e volevo giocarmi le mie carte fino in fondo. Infatti alla domenica pur ritrovando al sorteggio un altro picchetto di pesca non favorevole riesco ad agganciare 26 pesci che riesco a portare alla pesa totalizzando un peso di kg. 4,700 e realizzando 2 sole penalità.
D: una sfida all’ultimo pesce dunque..
R: effettivamente devo dare atto e fare i complimenti alle mie avversarie di avermi impensierito fino alla fine tant’è che sul secondo gradino del podio sale Borsari Valentina della Società Cannisti Castel Maggiore Hidra di Bologna la quale chiude il campionato con le mie stesse penalità. Riesco però a superarla grazie alla classifica avulsa potendo io vantare due primi posto contro il suo unico primo di settore. Devo fare i complimenti anche alla terza classificata la brava Laura Rossetti di Asti che pesca con la Società APS Gloria di Milo.
D: raccontaci un pò più nei dettagli la tua gara…
R: dalle prove effettuate nei giorni precedenti, nel tratto di fiume riservato alle finali, ho notato che il pesce si prendeva utilizzando la canna roubaisienne alla distanza di 11.50 metri. Ho utilizzato lenze molto leggere con portata di 1,0 e 1,5 grammi. Ho utilizzato i galeggianti serie “menta” della Colmic, mio sponsor tecnico che tra l’altro ringrazio per il supporto dato, sul finale del 12 ho legato ami del n° 14 e 16. Sull’amo ho sempre innescato bigattini e la pasturazione l’ho effettuata lanciando in acqua solo piccole palline di bigattini incollati.
I pesci li ho pescati tutti sul fondo dove speravo di prendere anche qualche carpa di taglia ma senza successo.
D: e adesso dopo un sogno realizzato cosa stai programmando per il futuro?
R: beh intanto voglio rilassarmi andando ad insegnare come si pesca ai bambini della scuola di pesca FIPSAS guidata da Ciani Marzio presso il lago del Pino di Forlì, poi farò qualche gara in canale dove ritroverò tanti garisti uomini che proverò a batterli a suon di catture, e poi devo anche lavorare infatti per recuperare i giorni di lavoro persi per prepararmi a questo campionato italiano dovrò fare molto straordinario.
D: ma un altro sogno nel cassetto ce l’hai?
R: guarda devi sapere che fino a dieci anni fa gareggiavo ai massimi livelli della pesca al colpo; ho vestito la maglia della nazionale ed ho partecipato a competizioni di livello internazionale. Poi mi sono ritirata avendo però sempre continuato a pescare quasi tutti i fine settimana divertendomi molto soprattutto quando riesco a mettere in fila tanti uomini. Provate ad immaginare un pescatore che arriva a casa e dice alla moglie di essere stato battuta da una donna HI HI HI!
In questi ultimi dieci anni sono andata spesso a pescare nel fiume con la canna, stivali alla coscia e sacca dei bigattini a tracolla, ecco ho fatto cose per divertirmi. Per cui se mi chiedi qual’è il sogno nel cassetto ti rispondo quello di continuare a divertirmi.
D: beh io credo che il Commissario tecnico della nazionale GiamPiero Barbetta non possa non prendere in considerazione l’ipotesi di reinserirti nel giro della nazionale in qualità di Campionessa italiana.
R: e’ chiaro che ogni agonista gareggia sempre per vincere e per salire sul gradino più alto del podio d’altra parte tutti i calciatori sognano di vestire un giorno la maglia azzurra della nazionale. E’ una scelta che spetta al CT Barbetta. Se decidesse di chiamarmi io risponderò presente diversamente continuerò a pescare sempre e solo per divertirmi.
Allora ti rinnovo i complimenti per il titolo tricolore che hai portato in Romagna e che sentiamo tutti anche un pò nostro perché tutti i pescatori romagnoli hanno tifato per te!
Complimenti e in bocca al pesce per la prossima gara sperando di non averti nel settore in una prossima competizione di pesca della FIPSAS di Forlì Cesena.
BRAVA CAMPIONESSA MILENA!!

domenica 20 luglio 2008

ZAVOLI OSCAR CAMPIONE DI ROMAGNA 2008

E non c’è due senza tre!


IL CAMPIONE OSCAR ZAVOLI














L’ultima prova del campionato provinciale individuale di pesca al colpo, svoltasi ad Umbertide sul fiume Tevere, consegna il titolo di campione provinciale individuale a Zavoli Oscar.
Il forte agonista di Santarcangelo di Romagna, che gareggia da quest’anno con la Società Città del Rubicone di Svignano s/R, ha superato anche l’ultimo ostacolo dando prova di tutta la sua forza agonistica vincendo il suo settore e aggiudicandosi in tal modo il titolo per la terza volta la seconda consecutiva.
Ma vediamo di conoscere da vicino questo campione di pesca:
Zavoli Oscar nasce a Rimini 39 anni fa sposato con una figlia di nome Lucrezia. Inizia ad armeggiare con canna e lenza quando ancora era un bambino, dall’età di 5 anni, accompagnato dalla mamma in un vicino laghetto per pescare pesci rossi.
Da ragazzo, con gli amici inizia le sue scorribande piscatorie nei laghetti vicino a casa e non disdegna uscite anche sui vicini fiumi Marecchia e Uso nei quali impara l’arte di pescare i furbi cavedani nell’acqua corrente.
Il campo di gara FIPSAS di Poggio Berni è la sua palestra dove ha la possibilità di osservare da vicino affermati garisti competere ogni domenica.
La scintilla per le gare scocca quando con un gruppo di amici si iscrive ad una Società di pesca, il GPS Santarcangelo, la quale lo iscrive al campionato Trofeo FIPS laghetti.
Poi sempre crescendo scopre la pesca in canale e nei grandi fiumi italiani come il Tevere, l’Arno e il Mincio.
La sua smania di primeggiare lo porta a sperimentare sempre qualcosa di nuovo per avere, in ogni competizione, sempre l’asso nella manica per vincere.
La sua vita extra lavorativa è totalmente dedicata alla pesca: le ore di pesca con la canna in mano si alternano a quelle della ricerca personalizzata sui materiali. Sono sue le intuizioni migliori, che poi diventeranno di riferimento anche per altri garisti come la scelta dei migliori ami per la pesca di pesci specifici, la scelta di ingredienti e la preparazione autonoma di pasture da pesca; la creazione e la modifica di galleggianti da pesca per i vari fiumi, laghi e canali.
Ma la sua vera forza, quella che gli fa avere una marcia in più, sta nel saper leggere immediatamente una gara, interpretando al meglio il posto di pesca e le scelte tecniche da adottare.
Insomma un uomo con un forte senso dell’acqua e questo valore aggiunto gli permette appunto di intuire prima di altri le soluzioni migliori per vincere le sfide nella pesca.

















Se altri pescatori, per diventare bravi agonisti, hanno necessità di studiare il campo di gara, di provarlo e scegliere, anche dopo avere commesso errori di impostazione, le soluzioni migliori, così non è per Zavoli Oscar al quale bastano pochi minuti per capire e decidere cosa fare.
Un’occhiata all’acqua e una al cielo e dal paniere spunta sempre la lenza giusta che gli fa catturare spesso un pesce in più degli altri.
Queste sono le ragioni che hanno fatto diventare questo personaggio un campione di pesca.
Ma dopo averlo scrutato da vicino è il momento di ascoltare dal diretto interessato il commento sulla sua ennesima vittoria:
“questo terzo titolo individuale di campione provinciale è il coronamento di una stagione agonistica che sta andando davvero alla grande. Insieme alla mia squadra partecipo al campionato nazionale di serie A2 e anche lì stiamo occupando le prime posizioni della classifica - inoltre nel 2008 sono qualificato per le fasi finali del campionato italiano di pesca al colpo.
Davvero un bel momento. La gara sul fiume Tevere ad Umbertide non l’avevo preparata come di solito faccio per le altre gara a squadre. I cavedani li conosco ormai tutti per nome e per cognome e so come farli abboccare. Se una domenica vogliono mangiare in bianco è inutile dargli la pasta con il pomodoro o vice versa. Molti pescatori commettono l’errore di far girare la lenza e di offrire un’esca poco gradita. I pesci d’altra parte hanno sbalzi d’umore e gusti diversi come gli umani che vanno sempre interpretati. Pescare cavedani con il sole in cielo è una cosa, pescarli quando è nuvoloso o tira vento è un’altra cosa ancora. La pesca del cavedano, dove l’acqua scorre, mi ha sempre attratto e quindi riesco a dare sempre il meglio di me stesso con il minimo sforzo.
Dove l’acqua corre bisogna non solo pescare bene ma anche e soprattutto pasturare bene.
L’acqua che scorre nel fiume crea dei vortici, dei rigiri, dei canali, dei flussi sommersi e là sotto dobbiamo far girare la nostra lenza con attaccata la nostra esca.
Far girare la lenza a dieci centimetri fuori dalla scia della pasturazione comporta vedere pochissime abboccate. Ecco se mi chiedete come ho fatto a vincere oggi la risposta l’ho appena data.

















In ogni modo è giusto scendere anche nei dettagli. Il cavedano di solito preferisce mangiare bigattini bianchi. Oggi non era così: quando l’ho capito ho cambiato colore dell’esca - ho iniziato a fiondare solo bigattino rosso innescandolo anche sull’amo. Facevo la passata con lenza da mezzo grammo ben appoggiato sul fondo e quando provavo a trattenere la lenza in corrente, fermando la corsa del galleggiante, il filo sommerso con l’amo e l’esca tendeva ad alzarsi dal fondo stimolando l’aggressività del cavedano fino a farlo abboccare.
Questa terza vittoria la voglio dedicare ai miei familiari, in particolare a mia moglie Angela che mi sostiene e mi permette di trascorrere tante domeniche lontano da casa per praticare questo sport.
I miei prossimi impegni agonistici sono la conclusione del campionato di serie A2 sperando di raggiungere una meritata promozione e il campionato italiano individuale al quale partecipo avendo ottenuto già un primo di settore in gara 1 sul canale Cavo Lama”.

Per la cronaca salgono sul podio di questo importante campionato provinciale, oltre al citato ZAVOLI Oscar, al secondo posto SACCHETTI Gianluca di Ravenna e al terzo posto PISCAGLIA Luca di San Mauro Pascoli a pari merito con le stesse penalità con CEVOLI Franco di Miramare Rimini, ZANI Maurizio di Svignano s/R, MAZZOLI Giuseppe e GIROMETTI Giacomo di Santarcangelo di Romagna.

lunedì 14 luglio 2008

DIVERSAMENTE ABILI: L'ITALIA SUL PODIO CON UN ROMAGNOLO


GIAMPAOLO CUCCHI DI GAMBETTOLA











Il 14 e 15 luglio 2008 sulle acque del fiume Tevere ad Umbertide si è svolta una manifestazione internazionale amichevole di pesca al colpo riservata ad atleti diversamente abili provenienti da Francia, Belgio e Italia.
La gara si è svolta sul campo di gara dove è presente una struttura appositamente realizzata a persone portatori di handicap.
I posti di pesca sono molto comodi perché ci si arriva vicino con l’auto e sull’argine è presente un marciapiede che può ospitare anche persone in carrozzina.
La pesca è stata impostata alla ricerca di carpe e cavedani i quali, come sempre avviene su questo fiume, sono sempre ben disposti ad abboccare alle lenze.
L’Italia per l’occasione ha schierato due formazioni e ad avere la meglio, alla fine del confronto, è stata la squadra azzurra gruppo B.
Questa la classifica per nazioni:
1° classificata Italia gruppo B con 11 penalità complessive in ragione di 6 penalità in gara 1 e 5 in gara 2. Il peso totale è stato della squadra azzurra è stato di kg. 144.070;
2 Italia A - 14 pen. 7-7 kg. 142.700
3 Francia - 26 pen. 12-14 kg. 80.040
4 Belgio – 29 pen. 15-14 kg. 61.520
A livello individuale si è messo in evidenza un atleta romagnolo, che veste i colori della nazionale già da diverso tempo, CUCCHI Giampaolo di Gambettola appartenente alla Società di pesca Amo Santarcangiolese.
Cucchi è riuscito a realizzare in due gare tre penalità per un peso complessivo di catture di kg. 33,990.
In gara 1 Cucchi Gianpaolo ottiene 2 penalità con kg. 14,440 di pesce (Italia B)
In gara 2 Cucchi Gianpaolo ottiene 1 penalità con kg. 19,550 di pesce (Italia B)

domenica 13 luglio 2008

ACQUE ALTE: PESCI NERVOSI E CANNISTI TENACI


LOCANDINA CANALE ACQUE ALTE



CAMPIONATO REGIONALE (EST): IL TEAM MIRAMARE (FOTO) GUIDA LA CLASSIFICA











Il 13 luglio 2008 è stata effettuata la terza prova del campionato regionale di pesca al colpo Emilia Romagna zona est.
Ad ospitare questa importante evento sportivo è stato il canale collettore Acque Alte che scorre nelle campagne bolognesi.
Il canale è l’arteria primaria fra i canali della pianura bolognese; la sua originaria realizzazione è datata 1487, nel tempo il suo corso e i manufatti hanno subito diverse modifiche sino a trovare nel 1925 un assetto simile all’attuale.
La sua funzione è quella di allontanare le acquee in eccesso nei terreni alti, 16.800 ettari ubicati tra San Giovanni in Persicelo e Castelfranco Emilia e riversarle dopo 27 chilometri, tramite la chiavica di Foscaglia, nel fiume Panaro.
Durante la stagione primaverile - estiva riceve, in corrispondenza del ponte di Guazzaloca, le acquee del canale emiliano romagnolo (C.E.R.), provenienti dal fiume Pò, utili per l’irrigazione e l’ambiente.
Il collettore Acquee Alte, come tutti i canali della pianura padana, è pieno di pesce, grazie al quale attira molti pescatori sia agonisti che amatoriali.
Sono presenti in prevalenza carpe di grossa taglia, carassi di piccola taglia, anguille e pesci gatto.
Gli argini sono coperti da abbondante vegetazione in prevalenza canna palustre che rende impossibile, per lunghi tratti dello stesso, l’azione di pesca.
Infatti per rendere fruibile il tratto di canale riservato a campo di gara, nei giorni precedenti è stato effettuato lo sfalcio dell’erba consentendo ai pescatori di accostarsi con l’auto al proprio posto di pesca.
I lavori sono stati resi possibili grazie all’intervento della Federazione FIPSAS, con in testa il Sig. Rizzati, verso il Consorzio di Bonifica che detiene la gestione del canale.
Dalle prove effettuate nei giorni precedenti la gara si era capito con chiarezza quale tipo impostazione di pesca adottare.
Infatti quasi tutti hanno rispolverato dall’armadio le canne fisse per insidiare i carassi sia nel sottoriva sia al centro del canale pescando a galla.
La gara ha avuto inizio alle ore 9 preceduta dai classici 5 minuti riservati alla pasturazione pescante.
Ma il pesce durante le tre ore di gara ha avuto un atteggiamento nervoso e abulico forse disturbato dalla pressione e dal rumore delle 280 persone in gara.
Si sono viste zone di pesca molto pescose, con alcuni chili di pesce nella nassa, mentre altre veramente scarse, con pochi etti catturati.
La maggioranza dei cannisti hanno optato per una pesca a canna fissa alla distanza di 5/6 metri. Quando il vento si è alzato, verso la metà della gara, si è passati all’uso della roubaisienne. Altri ancora hanno preferito snidare il pesce sull’argine opposto vicino alla vegetazione pescandovi con canna inglese.
“Io ho pescato in prima zona”, riferisce Scarponi, “ e sono riuscito a vincere il mio settore grazie alla cattura di 81 carassi pescati nella prima parte della gara con la canna fissa da 6 metri un metro sotto la superficie dell’acqua mentre nella seconda parte della gara ho pescato a roubasienne innescando sull’amo il lombrico ben gradito dai famelici carassetti.
Porto alla pesa kg. 4,050 di soli carassi e riesco a vincere il mio settore doppiando il secondo pescatore con maggior peso”.
Nonostante il non brillante risultato della squadra riusciamo a mantenere la quarta posizione nella classifica generale progressiva grazie alla quale riusciamo a stazionare nelle zone alte della classifica.
Complimenti ai forti agonisti del Team Miramare Rimini la quale riesce a portarsi in momentaneamente in testa alla classifica”.
Adesso il campionato si ferma; ritornerà a metà settembre sul canale Cavo Lama per poi chiudere in bellezza sul canale destra Reno ed Ostellato.
CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
Crea le tue foto ed immagini come Slideshow per MySpace, Knuddels, o la tua Homepage!Mostrare tutte le immagini di questo Slideshow