giovedì 17 aprile 2008

PRIMAVERA, TEMPO DI “FREGA”

Questo è il periodo migliore per fare grossi bottini di pesce


IL VER DE VASE E' UN'ESCA MICIDIALE








La primavera è la stagione che accende la natura.
I rigori dell’inverno sono alle spalle e i pesci iniziano ad uscire dalle profonde buche dove sono stati rintanati per lunghi mesi per cercare cibo che la natura offre in abbondanza ma soprattutto per prepararsi alla fase della riproduzione.
Naturalmente i pesci, an¬che se condizionati in parte dagli umori del clima, fanno il massimo sforzo per compor¬tarsi come hanno sempre fat¬to seguendo il loro istin¬to.
L’orologio biologico che hanno in dotazione non com¬mette errori, può sicuramente ritardare o anticipare a secon¬da della temperatura del¬l'acqua, ma quando arriverà l'ora della riproduzione il risveglio dei sensi suo¬nerà per tutti.
Riprodursi è lo scopo principale degli animali, che lottano, a volte fino alla mor¬te, per adempiere a questa funzione la quale implica no¬tevole dispendio di energie, per integrare le quali, i pesci neces¬sitano obbligatoriamente di un'abbondante alimentazio¬ne.
Il periodo che precede (per rafforzarsi) o che segue (per rifarsi) la frega, quindi, è certamente quello che vede il pesce nella massima attività.
Tutti i pesci quindi sono in movimento progressivo ricer¬cando ed inghiottendo vora¬cemente tutto quello che tro¬vano senza fare tanti complimenti, naturalmente esche ed ami compresi.


GROSSI DANIEL CON UNA BELLA PESCATA













In questa stagione diventa, ovviamente, facile per tutti i pescatori divertirsi pe¬scando anche grossolonamente perchè, tra l’altro, i fiumi e i canali della Romagna sono ricchi di fauna ittica.
Un vero pescasportivo in questa stagione applica rigorosamente la dottrina del “catch and release” (prendi e rilascia), perché solo così si può salvaguardare la fase riproduttiva del pesce.
Evitiamo quindi di stressare i pesci trattenendoli per tante ore nelle nasse o di stringerli con forza al momento della slamatura e soprattutto in questa stagione dell’anno evitiamo di portare a casa il pesce per cucinarlo.
Non a caso ci sono anche leggi che cercano di tutelare la riproduzione dei pesci vietando la pesca a specifiche specie in alcuni momenti dell’anno come ad esempio il barbo, la carpa, la tinca.
Ma il pesce quando entra in calore, la frega appunto, si sposta e preferisce i tratti di fiume o canale con presenza di ghiareto o con bassi fondali.
Le femmine depositano milioni di uova strisciando la pancia sul fondale e su altri pesci e subito dopo il maschio le copre con continui getti di sperma.
Da li a pochi giorni, nasceranno gli avanotti che inizieranno a girovagare nel sottoriva, dove la corrente dell’acqua è meno forte alla ricerca di cibo e al riparo dai grossi predatori.
La vita nel fiume in questo periodo è come impazzita: anche gli uccelli, che abitualmente si nutrono di questa “crea”, si danno un gran da fare per catturare più prede possibili per sfamare a loro volta i piccoli che hanno nel nido.
Il Martin Pescatore ad esempio è il primo uccello, che sfrutta questa favorevole fase della stagione; i suoi tuffi in picchiata nel fiume sono continui per uscirne sempre con piccoli pesciolini nel becco.
Anche il visone, che oramai si è largamente diffuso lungo il corso dei nostri fiumi, Savio e Ronco, sa dove banchettare sfamando se stesso e la prole appena nata con tanto pesce anche di taglia.
Dal mare poi risalgono anche i gabbiani, veri e propri trita pesce, per approfittare di questa abbondanza.
Questo volattile quando trova il posto giusto riesce a divorare tutte le nascite di avannotti lasciando senza pesci quel tratto di fiume.
Il pesce in questa stagione è vulnerabile perché pensa solo ad amoreggiare e non si cura dei pericoli che possono arrivare da altri animali o dai pescatori.
La fase della frega per ogni esemplare dura qualche giorno e complessivamente qualche settimana.
E’ sicuramente la parte più bella dell’anno e i pescatori lo sanno visto che la pesca in questo periodo riesce a regalare moltissime catture.
Il segreto è trovare i posti giusti che nel fiume possono essere i ghiareti con bassi fondali, i piccoli fossi scavati dall’acqua nei lastroni di roccia, o nei sottoriva dei canali dove ci sono canneti e frasche in abbondanza.
Se vi trovate in un canale in questo periodo non sarà difficile vedere le canne scuotersi con forza; sono le carpe che cercano di deporre le uova ricercando i posti più sicuri infilandosi in mezzo alla vegetazione.
Per fare queste operazioni i grossi esemplari di carpa, visto che sono vicinissimi alla riva e spesso anche fuori dall’acqua, diventano facile preda per animali selvatici come le volpi.
Insomma una stagione, quella della frega, che nessuno vuole perdersi ed ogni pescatore deve assolutamente viverla con la canna in mano.

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