giovedì 30 giugno 2005

SERIE A2: OSSIGENO PER IL GPS

OSSIGENO PADOVANO: REGATE E IDROVIA
REGALANO IL SORRISO AL G.P.S.


La trasferta in veneto ha scritto la prima parte del campionato di A2. Da adesso solo play off e play out per sancire le gioie e delusioni. Se nelle gare precedenti la fortuna aveva girato le spalle al GPS Santarcangelo Trabucco, con gare come quella del Cavo Lama dove tra carpe perse sul guadino e picchetti negativi già segnati in partenza perchè mai vincenti si sono presi tanti punti, questa volta la dea bendata si è ricordata del debito ed ha regalato a Massimo Sama in Regate e Alessandro Scarponi in Idrovia due esterni di gara con i quali vincono il loro settore.
Bene anche Ivan Biondi che porta a casa un bellissimo terzo di settore in Regate; meno bene Mauro Brolli in Idrovia che perde due pesci enormi in un settore esterno.
Anche per lui prima o dopo i risultati arriveranno come sono giunti in passato. In ogni modo, sfruttando questi jolly, a Padova si totalizzano 12,5 penalità, bissando gli 11 punti dell’anno scorso, e si risale la classifica fino alla 31°ma posizione.
Adesso rimangono le ultime due prove che si ritiene le più difficili e insidiose. Pozzolo richiede grande capacità tecnica per la pesca del cavedano mentre il Cavo Lama in settembre può fare brutti scherzi perché il pesce arriva da un’intera stagione di super sfruttamento agonistico. La trasferta veneta per i ragazzi del GPS Santarcangelo inizia il sabato e le prove fanno capire più o meno come impostare la gara.
In Regate fuori a cavedani per 15 minuti e poi pesca nel sottoriva a persici sole. In Idrovia più difficile l’interpretazione della gara anche perché quest’anno si è voluto obbligare i 160 garisti al solo uso del fouillis. Su questo voglio fare alcune considerazioni, che qualcuno già conosce.
Non faccio nessun accenno al ver de vase perché quello che ci è stato fornito per la gara era piccolo quasi quanto il fouillis e mezzo morto. Per principio sono contrario all’uso esclusivo di una sola esca.
La larva di zanzara, rimane sempre una bella esca per questo campo di gara, ma deve essere presentabile.
Non si può fare una gara con esche come quelle di ieri perché l’ho detto anche una sera a Bologna in una riunione, le piccole Società non hanno i mezzi per avere il meglio, devono prendere quello che c’è, mentre gli squadroni e la loro ristretta schiera di amici, possono avere esche di prima scelta.
E’ inutile piangere dopo o aggrapparsi sugli specchi per giustificare il senso di questa scelta.
E’ stato un errore e basta ed è meglio riflettere per il futuro.
Concedendo l’uso anche dei bigattini o altro per un garista si potevano allargare le opzioni di pesca e sicuramente sarebbero emersi altri risultati. Ma quando un pescatore non ha più la libertà di scegliere dove acquistarsi le sue esche, valutandone prima la qualità, è un modo come un altro per intaccare pericolosamente due valori: democrazia e sportività.
Democrazia perché viene a mancare la libertà di acquistare dove si vuole le esche che nella pesca sono la cosa più importante ancora di più quando si fanno gare ad alto livello;
Sportività perché chi ha i grandi mezzi per assicurarsi il meglio parte con un grosso vantaggio rispetto agli altri.
Volete mettere tre ver de vase lunghi un centimetro sull’amo contro quattro o cinque larvette spappolate che è già un miracolo riuscire ad innescare?
La polemica che si vuole fare, ma solo per scopi costruttivi, è che si ha l’impressione, e sono in tanti ad averla (la maggioranza!!), che si voglia vincere con ogni mezzo, legalizzando l’impossibile.
Si discute in tutte le sedi di alleggerire l’agonismo dagli eccessivismi degli ultimi anni per riportarlo a dimensioni più umane e poi si decidono scelte che vanno nella direzione opposta.
Se un garista voleva provare l’uso del fouillis e del ver de vase sul campo gara nei giorni precedenti dove andava a comprarlo?
Sarei curioso di sapere, su 320 garisti della A2, in quanti hanno avuto questa possibilità.
La stessa storia si ripeterà il prossimo anno con la liberalizzazione delle tecniche di pesca come qualcuno ha già fatto intendere così andremo a fare le gare armati come dei marines americani .
Anziché semplificare le cose per riportare sulla terra questo sport si aumentano le difficoltà senza accorgersi che a calare poi sono solo i pescatori.
Ma per questo ci sono le partite di pesca, cinque contro cinque, e nessuno si accorgerà di nulla.
Se viene a meno il giusto equilibrio, che sta alla base della sana competitività e sportività, questo sport avrà le ore contate.
Un caro saluto a tutti.

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CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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