mercoledì 1 giugno 2005

Serie a2: ANITA POCO PESCE E TANTA FORTUNA

Serie a2: ANITA POCO PESCE E TANTA FORTUNA

Un campo di gara difficile da decifrare per la seconda prova del più importante campionato nazionale di pesca, la serie A 2.
Anita piano piano si avvia inesorabilmente verso il tramonto così come è stato per Ostellato negli ultimi anni.
Poco pesce per tutti e per alcuni ancora in lista d’attesa di “scapottare”.
La differenza per vincere il settore in alcuni casi, a parità di numero di pesci, è stata fatta dalla taglia del carassio catturato.
Quei dirigenti che ci volevano convincere che la tecnica inglese, aggiuntiva alla roubasienne, aiutava a fare gara mettendo tutti sullo stesso piano ora dovranno ricredersi.
Anita è un canale anomalo sia che si peschi a mulinello sia che si peschi a roubasienne.
In un caso la differenza la fa la canna davanti o la pelata nell’altro la differenza la fa il picchetto se è più avanti o indietro rispetto agli altri garisti.
Così I 320 pescatori sono stati costretti a pescare tutti all’inglese nonostante il regolamento prevedesse anche l’uso della roubasienne.
La pesca è stata effettuata senza una logica ben precisa. Chi metteva l’esca davanti al muso del pesce vedeva l’affondata del galleggiante altrimenti cappotto. Qualche mangiata si è vista nella prima mezz’ora poi il nulla.
L’esca che ha reso di più è stato il fiocco di bigattini all’inizio e poi il lombrico che ha regalato qualche carassio nella seconda metà della gara.
Mauro Brolli porta in cascina 4,5 penalità, in un picchetto con tanta canna ma riesce a perdere alcuni carassi che gli sono costati il podio;
Alessandro Scarponi pesca in un settore da nevrosi, la pelata del tubo nero, prende due carassi, ne perde uno nel recupero che gli costa il podio e porta anche lui 4 penalità;
Oscar Zavoli al pronti via sbaglia una mangiata clamorosa poi cattura un pesce, ne sbaglia un altro, ma pesca in un picchetto sporco davanti che non lo fa pescare bene e porta a casa 8 penalità;
Ivan Biondi si difende catturando tre carassi di buona taglia che gli consentono di fare 5 penalità ;
Dopo la seconda prova il GPS aggiunge altre 21,5 penalità alla classfica progressiva che gli valgono il 41° posto. Adesso il campionato prevede la terza prova in Cavo Lama e qui non ci saranno scuse che tengono. O si pesca bene e si fa risultato o altrimenti non rimane che accettare la nostra mediocrità. A Carpi, sul Cavo Lama, il GPS deve pensare solo alla prima ipotesi.

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CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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