venerdì 13 marzo 2009

UNA DURA BATTAGLIA CHIAMATA SILURO

UNA DURA BATTAGLIA CHIAMATA SILURO


VALENTINO FAEDI E IL SILURO SUO ANTAGONISTA














Con l'arrivo di marzo l'aria inizia a riscaldarsi e alcune giornate ben si prestano per insidiare, con la canna e lenza, i grossi i pesci che abitano sui fondali dei laghi e dei fiumi.
E' la stagione che anticipa il risveglio dei sensi dove ogni attore della natura sentirà tra poco il bisogno di mangiare per incamerare nuove calorie che serviranno più avanti quando la stagione della riproduzione li costringerà ad una frenetica attività sessuale.
Nella provincia di Forlì-Cesena c'è un lago, abbonato alle grandi catture, che regala frequenti soddisfazioni agli abituali pescatori sia amatoriali che di carp fishing.
Sto parlando del Lago del Sole situato nelle immediate vicinanze dell'aereoporto Ridolfi di Forlì.
Il primo marzo 2009, per alcuni ragazzi romagnoli, è stata un'altra di quelle giornate di pesca da incorniciare merito di un grosso siluro che ha accettato di sfidare sportivamente la lenza di Valentino.
Valentino Faedi è di Forlì ed è stato assitito, in questa super cattura, da Andrea Turci, Emiliano degli Angeli, Raffaele Caporali e Andrea Saragoni.
Il racconto, di quei momenti salienti, lo ascoltiamo direttamente dalle parole dell'interessato.

"il Lago del Sole di Forlì mi porta bene e ancora una volta mi ha regalato un bellissima cattura; come d'abitudine mi reco spesso al lago per provare nuove esche da utilizzare in cave e in fiumi.
La mattina del primo marzo 2009 era fredda e il vento proveniente dal vicino mare Adriatico rendeva ancora più pungente l'aria.
Le carpe non avevano ancora dato segnali di piena attività e purtroppo non ne volevano sapere di abboccare alle mie boiles.
Dopo avere effettuato una abbondante pasturazione specifica per carpe, verso le nove, sulla canna che sta pescando al centro del lago, si nota un lieve segnale - mi avvicino alzando la mia attenzione verso quella canna anche se pensavo ad un falso allarme. Trascorrono pochi minuti e all'improvviso il segnale dell'abboccata questa volta è deciso; non ci sono dubbi nelle profondità del lago un grosso esemplare di carpa aveva deciso di mangiare le mie esche. Ferro deciso con la canna per piantargli bene l'amo sulla carnosa bocca e subito il grosso pesce inizia una forsennata corsa verso una delle sue tane tana sommerse.


I QUATTRO CAMPIONI FORLIVESI CON LA GRANDE PREDA

















La lotta è decisa, tira da matti e io sulla sponda del lago, con la canna tutta inarcata, fatico a tenere sotto controllo la situazione.
La forza bruta del pesce è al massimo livello, d'altra parte è normale che lo faccia perchè deve cercare di liberarsi dalla lenza e infatti il filo che fuoriesce dal mulinello è continuo e anche la regolazione della frizione, che in questi casi funziona da freno, non contribuisce a rallentare la sua corsa.
La lotta assume i connotati di un tiro alla fune al punto che inizio a sentire dolore alla muscolatura degli arti superiori; guardo l'orologio e mi accorgo che la lotta sta durando ormai da due ore. Un dubbio però mi sorge spontaneo: se avessi agganciato una grossa carpa a quest'ora l'avrei già portata a guadino ma la stazza e gli strattoni che sento sulla canna mi fa pensare a qualcosa d'altro.
Decido allora di forzare sia con la canna che con la frizione, adesso la situazione è delicata, basterebbe poco per spezzare il filo in tensione e interrompere quegli attimi di forti emozioni.
Asesso la sagoma scura di questo predatore affiora e solo allora mi rendo conto di avere catturato un grosso siluro.


VALENTINO FAEDI ESAUSTO DOPO LA DURA LOTTA






















Le tre ore di battaglia mi hanno provato duramente complice anche l'attrezzatura utilizzata adatta di più per la pesca alle carpe che non a quella del siluro.
Per l'occasione ho utilizzato una canna Nash parabolica progressiva da 2,75 libre con un filo in bobina da 0,35 e terminale trecciato da 40 libre.
Con l'aiuto degli amici riesco a salpare questo imponente abitante del lago e dopo averlo sistemato con cura sul materassino di gomma lo pesiamo: l'ago della bilancia si ferma vicino ai 70 chilogrammi e la sua lunghezza fa registrare 190 centimetri.
Dopo le foto di rito ributtiamo questo pescione nel lago dove scompare subito nuotando nelle profondità a lui abituali".

E così un'altra cattura da guinnes porta alla ribalta questo lago forlivese ottimamente gestito da Jader RAVAIOLI.
Chi volesse avere informazioni sulla pesca in questo lago può chiamare Valentino Faedi al cell. 3477165043

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