mercoledì 27 febbraio 2008

La forza bruta della carpa

I fiumi, i laghi e i canali romagnoli ne sono pieni


UNA GROSSA CARPA A SPECCHI....LA FOTO DOPO LA DURA LOTTA











La pesca alla carpa è divenuta nel corso degli anni una tecnica praticata da parte di molti appassionati.
Questo si è reso possibile grazie alla massiccia presenza di questo ciprinide in tutte le acque interne della nostra penisola.
Laghi, Fiumi, canali e stagni non hanno controindicazioni per la carpa.
Questo pesce massiccio raggiunge dimensioni ragguardevoli addirittura alcuni esemplari catturati hanno superato anche i 40 chilogrammi.
Quando ci si avvicina al concetto di pesca alla Carpa ormai si sfocia quasi sempre nella tecnica del Carpfishing che sembra aver ottenuto una sorta di monopolio esclusivo nella cattura di questo pesce.
Ma la carpa si può pescare anche con altre tecniche.
L’importante, per esercitare la pesca alla carpa, è tenere in considerazione alcune regole fondamentali:
Tanto per cominciare questo tipo di pesca richiede il massimo silenzio e il massimo mimetismo da parte del pescatore che non deve mai affacciarsi sull' acqua o proiettarvi la propria ombra, essendo la carpa un pesce estremamente diffidente. Meglio ancora se il luogo prescelto è lontano da strade principali o altri ambienti che possono rappresentare fonti di rumore. Altro aspetto importante da guardare sono le bolle presenti in acqua, segno evidente della presenza di carpe che grufolano sul fondo alla ricerca di cibo. Avvistata la prima abboccata sul galleggiante non si deve ferrare subito perché la carpa, essendo estremamente sospettosa, potrebbe sputare l' esca. Bisogna invece saper aspettare, visto che andrà a finire che ingoiando l' esca la carpa finirà per auto ferrarsi da sola. In questo caso occorre sorvegliare sempre la canna perché con la fuga del pesce può partire anche la canna. Per pescare la carpa con successo dobbiamo selezionare le esche giuste e preparare una buona pasturazione: la Carpa è un pesce onnivoro, può essere insidiata sia con esche animali, sia vegetali.
Tra le prime ricordo i vermi di terra o d'acqua innescati a grappolo; durante la primavera ottimi sono i bigattini o meglio ancora gli orsetti. Tra le esche vegetali segnalo naturalmente il mais giallo o rosso alla fragola; impasti a base di polenta di granturco, mollica di pane impastata con acqua, semi di canapa, semi di grano, e l' esca più selettiva in assoluto che sono le bilie.
Per quanto riguarda la pasturazione, nei fiumi e nei laghi, si deve procedere ad una pasturazione di diversi giorni (non a caso viene detto che quella alla carpa è una pesca che va preparata), non solo per abituare le carpe ad un certo sapore ma pure per attirarle in un punto preciso, dove concentrare successivamente l' azione di pesca. Per la pasturazione possiamo usare vari ritrovati, tra cui ricordiamo: mais, impasti a base di polenta, pane, farina di crisalidi, patate, con aggiunta di sostanze aromatiche come anice o menta. Le tecniche possono variare a seconda della stagione. A primavera nei fiumi o nei canali dove vivono carpe medio-piccole si potrà pescare con l' ausilio di una canna bolognese con mulinello. Ma la pesca a fondo rimane da sempre la tecnica più classica e a volte anche la più redditizia perché la carpa, ricordiamolo, ama l’esca ben ferma sul fondo.
Essendo un pesce estremamente combattivo e intelligente, che userà ogni stratagemma possibile pur di riuscire a liberarsi, serviranno attrezzi molto robusti. Filo nel mulinello che può variare da uno 0,25 ad uno 0,40 e dacron sottile per i finali; ami a curva larga dorati dal 3 al 10. Se peschiamo a fondo useremo piombi piatti e scorrevoli che dal mio punto di vista rimangono sempre i migliori.
E adesso andiamo a pesca: nella nostra bella Romagna sono tanti i posti dove insidiare questo baffuto ciprinide.


LE CAVE DI SANTERINI OSPITANO ENORMI ESEMPLARI DI CARPE REGINA











Grosse carpe sono presenti nel lago di Santerini a Santarcangelo di Romagna luogo di ritrovo di molti carpisti ma anche nei canali della valle come Anita e Ostellato non si scherza.
Senza andare troppo lontano, per avere successo e divertirci, possiamo scegliere alcune mitiche buche dei nostri fiumi ad esempio la “buca della balena” nel Savio in località San Carlo e la “buca del nonno” nel Bidente in località Castagnolo.
Arrivederci al prossimo lunedì.

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