martedì 18 luglio 2006

LA PESCA SPORTIVA SECONDO ME

LA VOCE DI ROMAGNA:
OGNI LUNEDI' UNA PAGINA DI PESCA SPORTIVA










Mi chiamo Alessandro Scarponi, durante il mio tempo libero vado a pescare così come faccio da 35 anni.
La mia passione sono i laghi, i fiumi ed i canali e credo di aver calpestato le sponde di quasi tutti i posti di pesca della Romagna e non solo.
In tanti anni ho imparato trucchi e segreti che mi sono stati utili per catturare pesci ad ogni uscita di pesca.
Mi è stato chiesto dalla redazione del quotidiano LA VOCE DI ROMAGNA di scrivere articoli sulla pesca sportiva da pubblicare OGNI LUNEDI' e quindi oggi inizio questo cammino, sperando di attirare la vostra curiosità, durante il quale tratterò ogni tipo di notizia, dai pesci, alle tecniche di pesca, ai luoghi dove andare a pescare e come pescare rivelando i segreti migliori. Parleremo di ambiente e di agonismo con la pubblicazione di classifiche e interviste ai campioni di pesca della nostra provincia.
Insomma ogni lunedì potrete curiosare e imparare qualcosa di nuovo sulla pesca che rimane dopo il calcio il secondo sport in Italia per numero di praticanti.
Vado a pesca dall’età di 12 anni e i primi passi li ho mossi andando a pescare pesci rossi nei maceri di qualche agricoltore.
Erano le giornate estive, quelle delle vacanze scolastiche, i momenti in cui si è accesa dentro di me la scintilla per questo hobby che poi con il passare del tempo ho trasformato in un vero e proprio sport, nel mio unico e grande sport.
Le canne da pesca in quei tempi erano fatte con canne di bambù, mentre quelle di oggi sono leggerissime in carbonio e al titanio.
I galleggianti si chiamavano pirucche ed erano in sughero colorato oggi invece c e n’è uno per ogni pesce e per ogni pesca con vernici al carbonio.
Il filo si comprava a metri arrotolato in un foglio vecchio di giornale oggi si comprano bobine da 50 metri a 500 metri e così per gli ami se ne compravano poche unità.
I fiumi e i pesci non sono più gli stessi di un tempo e così anche l’ambiente che ci circonda.
Da ragazzino andavamo nei fossi a catturare le salamandre e i tritoni e che emozioni quando alla sera osservavo questi strani animali dentro al vaso di vetro messo al centro della tavola che l’effetto lente del vetro ingigantiva tanto.
Avete mai visto una salamandra o un tritone?
Ecco io mi sono innamorato di pesca, di animali, di natura perchè quel mondo se lo saprete trovare saprà regalarvi tante emozioni che nessun video gioco, o nessun computer potrà eguagliare.
Ancora oggi dopo tanti anni riesco a provare forti emozioni quando tolta la giacca e la cravatta mi infilo gli stivali per partire verso il mio mondo.
Gli odori dell’aria, dei fiori, dell’erba selvatica, il rumore dell’acqua che scorre, il fruscio del vento sugli alberi, il secco cinguettio di un usignolo che rompe il silenzio del fiume, lo scoiattolo che si arrampica veloce sull’albero e che si ferma a guardarti, il salto di un pesce sull’acqua, il visone che si tuffa in acqua per catturare un pesce, il capriolo che attraversa il fiume rumoreggiando con gli zoccoli sui sassi.
Questa è la colonna sonora dei miei momenti in riva al fiume.
Avete mai visto la natura quando all’alba accende i motori per ripartire? quando la luce del giorno pian piano sale, infilandosi dappertutto, scacciando il buio della notte appena finita?
e gli animali cominciano a farsi sentire? ecco quello è il più bel film che la vita ci abbia regalato e che ogni volta è possibile ammirare non da spettatori ma direttamente da attori.
Ecco perchè il pescatore è soprattutto amante della natura.
Anzi il pescatore senza natura non potrebbe esistere quindi noi dobbiamo far si che la natura continui a regalarci tante emozioni ma per far questo dobbiamo proteggerla e curarla sempre da ogni rischio o pericolo.
Poi viene l’aspetto più strettamente sportivo, quello della pesca, che sembra facile ma vi garantisco non lo è affatto.
Molte persone pensano che la pesca sia uno sport stupido fatto per persone che si mettono in riva al fiume con una canna in mano ad aspettare ore e ore che qualche pesce abbocchi, ma non è così.
La pesca è prima di tutto sfida tra il pescatore che cerca di catturare il pesce.
Sfida tra due esseri che appartengono a due mondi completamente diversi.
L’uomo che vive nel suo mondo del quale conosce tutto sul come muoversi, camminare, evitare i pericoli, mangiare etc;
Il pesce che nel suo mondo fa altrettanto, sa come muoversi, evitare i pericoli che possono capitare, i predatori o i pescatori.
Ecco la sfida inizia da qui.
L’intelligenza del pesce che vive nel suo mondo dove si sente sicuro e protetto e del quale sa tutto contro quella del pescatore che sa tutto del suo mondo ma pochissimo del mondo acquatico.
Facciamo un esempio: una buca profonda del fiume è piena di cavedani, ci vai a pescare una volta ne prendi qualcuno ci vai la volta successiva non ne prendi più nessuno, come mai? eppure il fiume è lo stesso e la buca è la stessa e anche i pesci sono gli stessi eppure qualcosa che ci è sfuggito ha fatto cambiare la situazione.
Che cosa? la corrente dell’acqua più veloce, il colore dell’acqua che magari non è lo stesso, la luce del giorno, una cosa è se c’è il sole un’altra se ci sono le nuvole, stesso discorso se il clima è caldo o freddo o se la giornata è ventosa o piovosa.
Ecco queste sono le variabili che fanno cambiare completamente il nostro modo di praticare la pesca.
Se ci sfuggono queste variabili non riusciremmo a entrare in sintonia con la mentalità del pesce e quindi ad essergli superiore quel tanto che basta per vincerlo.
Un bravo pescatore deve avere innato un forte senso dell’acqua e saper leggere al primo colpo d’occhio l’acqua che ha davanti.
E poi scatta la sfida: la nostra intelligenza contro quella del pesce.
E poi una volta assimilato tutto questo viene l’azione di pesca.
La canna è importante, ma ancora di più è importante la lenza che deve essere costruita in base a rigide condizioni, ma ancor più importante ci sta come sapremo usare la canna e la lenza perchè alla fine della lenza c’è il punto magico quello in cui avviene il contatto tra l’uomo e il pesce; l’amo su cui viene posizionata l’esca, il quale dovrà essere presentato al pesce sempre senza destare alcun sospetto o diffidenza.
Se il pesce non ci vede chiaro anche il più ghiotto dei bocconi lo ignorerà.
Ma per arrivare quindi alla perfezione capite che servono alcuni requisiti:
tanta passione da spendere
accettare anche tante giornate di pesca andate buche
non scoraggiarsi mai e anzi incattivirsi per riuscire la volta successiva.
La perfezione nella pesca non si raggiungerà mai.
Quando non si prende niente non è perchè il pesce non c’è o perchè non ha fame, il pesce c’è sempre ma sicuramente avremmo commesso delle disattenzioni che hanno messo in guardia il pesce e per quel giorno ci darà “cappotto”.
Perfezione, meticolosità, spirito di apprendimento e di osservazione e soprattutto senso dell’acqua, cioè capire al volo semplicemente guardando il posto di pesca come entrarvi dentro e in sintonia.
Questi sono i requisiti che stanno alla base di ogni bravo pescatore.
La perfezione non arriverà mai, quindi il nostro sport è un continuo rinnovarsi di idee, di prove, di teorie, di successi e di fallimenti, ma sempre avanti senza scoraggiarsi mai.
In fondo ricordiamoci che andando a pescare il primo piacere che si prova è quello di entrare in contatto con la natura poi il resto verrà, starà solo a noi procurarcelo.
Rispetto per la natura significa rispetto anche per il pesce.
Mai portare a casa un pesce solo per il piacere di farlo vedere.
I pesci vanno rispettati sia quando gli si toglie l’amo di bocca, sia quando lo si mette nella nassa per tenerlo vivo, sia quando si libera alla fine della giornata di pesca.
Ricordate che un pesce liberato oggi vi farà divertire ancora un altro giorno.
La mia storia personale è piena di successi ma anche di tante delusioni.
A volte sono partito per andare a pescare e mi sono ritrovato a raccogliere lumache perchè un forte temporale ha sporcato l’acqua e ha fatto uscire le lumache; altre volte ho preferito mettermi a raccogliere erbe di bosco buone da mangiare come gli stridoli o la rucola; altre volte ho preferito un buon cesto di more selvatiche a qualche pesce.
Il pesce lo avrei potuto prendere anche un altro giorno le more invece no.
Ho gioito nella mia vita per pesci giganti che ho catturato, per gare di pesca importanti che ho vinto, ma ho anche avuto paura per situazioni di pericolo che mi si sono presentate.
Una volta ero sul fiume Metauro e pescavo proprio sotto la diga, in una grande buca, allorquando la diga venne aperta senza preavviso e la corrente mi spingeva talmente forte che se non avessi avuto un ramoscello di pioppo ben radicato al quale mi ero avvinghiato con tutte le mie forze probabilmente a quest’ora sarei stato da qualche altra parte.
Un’altra volta non so come, mi sono ritrovato tra le gambe una serpe che cercava di avvinghiarsi ad un piede anche li la fortuna fu dalla mia parte e volle che la mia reazione improvvisa e fulminea, dettata dallo spaghetto, fece scivolare la serpe nell’acqua.
Ne potrei raccontare ancora tante di storie che mi sono capitate, come potrei raccontare di tanti scherzi che ci siamo fatti tra amici pescatori per divertirci.
Questa è la pesca, anzi questi sono i pescatori, persone che devono sapersi divertire, stare in amicizia e compagnia, ma anche ricercare sempre lo stimolo per essere uno più bravo di un altro, di catturare sempre un pesce in più di un altro.
E’ questo il sale di tutto; il pescatore lotta contro tutto e contro tutti, contro se stesso per migliorarsi ogni volta di più, contro un amico per dimostrare di essere più bravo di lui, contro il pesce che dobbiamo riuscire a catturare per dimostrare che l’intelligenza umana è superiore a quella animale.
Ecco io immagino che anche i pesci facciano corsi di difesa contro i pescatori; lo dico perchè a volte capita di fissare il galleggiante per molto tempo ma poi appena spostato lo sguardo da un’altra parte il galleggiante affonda; sicuramente il pesce aspettava l’attimo di disattenzione del pescatore per fregarlo.
E da oggi sulle pagine di questo giornale potrete leggere, se lo vorrete, tutto quello che ruota dentro e attorno il mondo della pesca sportiva.
Arrivederci a lunedì prossimo.
Alessandro Scarponi

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