lunedì 22 gennaio 2007

LAGO DEL SOLE E BAIA DI PINOCCHIO PER LE PARTITE DI PESCA

CAMPIONATO INVERNALE DI PESCA
Pronte le “lenze” semifinaliste!

Domenica 21 gennaio 2007 si sono svolte le ultime partite di pesca tra Società valide per le qualificazioni alle semifinali del campionato invernale di pesca al colpo.
In gara c’erano 8 Società di pesca sportiva ed i risultati sono stati i seguenti:

Al Lago del Sole di Forlì:
L’APS Città del Rubicone Trabucco ha battuto il GPS Santarcangelo Trabucco per 3 a 2;
L’Amo Santarcangiolese Maver è stato sconfitto dal Team Bellaria Sarfix per 1 a 4;

Lago Baia di Pinocchio di Imola:
La Pesca Sport Miramare Colmic ha battuto la Pesca Sport Imolese Tubertini per 4 a 1;
La Lenza Club Borellese Milo ha battuto il Club Pescatori Forlì Colmic per 3 a 2;
Il pesce in questo periodo, a causa degli svarioni del clima e della continua pressione agonistica esercitata da frequenti gare di pesca nei laghi riservati alle competizioni, tende ad essere molto diffidente e abulico verso le esche presentate dai garisti e notevoli sono state le differenze di pescato tra un concorrente e l’altro.
E’ capitato infatti che nelle tre ore di gara qualcuno abbia fatto fatica a catturare anche un solo pesce mentre il pescatore vicino sia riuscito a fare diverse catture tra carpe e carassi.
In ogni caso le Società di pesca che si sono aggiudicate il passaggio alla fase semifinale del campionato, in ragione del miglior piazzamento ottenuto, sono:
G.P.S. SANTARCANGELO (TRABUCCO)
APS CITTA’ DEL RUBICONE SQ. C (TRABUCCO)
APS BELLARIA (SARFIX)
APS CITTA’ DEL RUBICONE SQ. A (TRABUCCO)
TEAM MIRAMARE (COLMIC)
SPS IMOLESE (TUBERTINI)
APS CITTA’ DEL RUBICONE SQ. A (TRABUCCO)
Le semifinali si svolgeranno il 4 febbraio p.v., tempo permettendo, in tre laghi diversi, Lago Pino Forlì, Lago le Querce Masrola di Borghi, Lago Riviera Rimini.
Di fronte si ritroveranno al lago Riviera: GPS Santarcangelo contro Città del Rubicone sq. C,

Al Lago Pino Forlì: Pesca Sport Imolese contro Città del Rubicone sq. B;

Al lago le Querce di Borghi l’APS Bellaria se la vedrà con la Lenza Miramare.
La finale, per decretare la società campione provinciale si svolgerà la domenica 18 febbraio 2007 al lago del Sole di Forlì.
Invece la finalissima nazionale, a cui parteciperanno le diverse squadre vincitrici a livello delle varie province, si svolgerà in un lago a Montecatini Terme il giorno 12 marzo 2007.
E dal lago toscano uscirà la squadra campione d’Italia.
Cesena 25-01-2007

domenica 21 gennaio 2007

SEMIFINALI DEL CAMPIONATO INVERNALE DI PESCA

Pronte le “lenze” semifinaliste!

Domenica 21 gennaio 2007 al lago del sole di Forlì si sono svolte le ultime partite di pesca valide per le qualificazioni alla fase semifinale del campionato invernale di pesca la colpo.
In gara 4 formazioni: GPS Santarcangelo Trabucco contro APS Città del Rubicone Trabucco e Amo Santarcangiolese Maver contro Team Bellaria Sarfix.
Vincono le sfide: l’APS Città del Rubicone per 3 a 2 contro il GPS Santarcangelo e il Bellaria per 4 a 1 contro l’Amo Santarcangiolese.
Le semifinali si svolgeranno il 7 febbraio p.v. in un lago della provincia dove il pesce assicuri la maggiore regolarità.
Infatti in questo periodo, a causa degli svarioni del clima e della continua pressione agonistica esercitata da frequenti gare di pesca nei laghi riservati alle competizioni, il pesce tende ad essere molto diffidente e abulico e notevoli sono le differenze di pescato tra un concorrente e l’altro.
Può capitare infatti che nelle tre ore di gara a qualcuno non riesca di catturare alcun pesce mentre il pescatore vicino riuscire a fare diverse catture.
La gara di domenica scorsa è stata disturbata dalla presenza di una fitta nebbia che ha messo a dura prova la vista dei garisti concentrata sull’antenna del galeggiante.
La gara al lago del sole ha visto prevalere per 3 a 2 l’APS Città del Rubicone sul GPS Santarcangelo e per 4 a 1 il Bellaria sull’altra formazione di Santarcangelo: l’Amo.
Tutti hanno pescato con la canna roubasienne a 14,50 metri di lunghezza ad una profondità non inferiore ai 5 metri per insidiare le carpe e i carassi anche se l’azione di pesca è stata spesso disturbata da piccoli pesci famelici che facevano affondare il galleggiante costringendo i garisti a continue ferrate a vuoto con conseguenti imprecazioni.
Questi i risultati delle sfide:
CITTA’ DEL RUBICONE – GPS SANTARCANGELO: risultato 3 a 2
Facibeni Andrea (Savignano) kg 1 perde contro Zavoli Oscar (Gambettola) kg O;
Piscaglia Luca (Savignano) kg. 0,620 vince contro Brolli Mauro (Gambettola) kg. 1.080;
Barilli Paolo (Savignano) kg. 0,390 vince contro Brolli Mauro (Gambettola) kg. 1.080;
Laghi Alberto (Savignano) kg. O perde contro Caselli Mirco (Gambettola) kg. 1.080;
………………(Savignano) kg. 0,290 vince contro Grossi Daniel (Gambettola) kg. 1.080;

AMO SANTARCANGIOLESE - APS BELLARIA: risultato 1 a 4
…………..(Santarcangelo) kg 1,080 batte Fonti Davide (Bellaria) kg 0,760;
…………..(Santarcangelo) kg. 3,600 batte An¬tolini Andrea (Bellaria) kg 2,950;
…………..(Santarcangelo) bat¬te kg. 0,670 batte Manzolillo Cono (Bellaria) kg 0,340;
…………..(Santarcangelo) kg. 0,870 batte Fonti Marco (Bellaria) kg 0,820;
…………..(Santarcangelo) kg. 1,720 batte Ruscel¬li Franco (Bellaria) kg 1,57O.

Per avere ottenuto il miglior piazzamento in classifica hanno guadagnato il passaggio alla fase semifinale del campionato invernale di pesca al colpo le seguenti squadre:
GPS SANTARCANGELO squadra A (TRABUCCO)
APS CITTA’ DEL RUBICONE squadra A (TRABUCCO)
TEAM BELLARIA squadra A (SARFIX)
APS CITTA’ DEL RUBICONE squadra B (TRABUCCO)

sabato 20 gennaio 2007

La trota: pesce d’inverno per eccellenza ….anche a tavola.

La trota: pesce d’inverno per eccellenza ….anche a tavola.

Con l’arrivo dei mesi invernali la pesca sportiva si trasforma.
Rallentano l’attività i pescatori amanti della pesca al colpo e accendono i motori quelli della pesca alla trota.
E’ questa la stagione migliore per insidiare questo pesce la cui pesca si protrae fino alla primavera inoltrata.
Il suo habitat preferito sono i fiumi, i torrenti e i laghi con acque pulite e molto ossigenate.
La pesca sportiva per insidiare questo pesce è varia: dalla passata o tocco cioè senza galleggiante a spinning o a mosca.
Pesce sportivo per eccellenza che affascina ogni pescatore per la sportività della cattura e per i luoghi che elegge a suo habitat, sempre naturali e puliti.
Le specie maggiormente diffuse sono la trota fario, la trota iridea, la trota mormorata e la trota albina o più comunemente chiamata trota giapponese.
Non c’è una tecnica di pesca ben precisa per insidiarla; questo è un pesce famelico che attacca le esche con aggressività, soprattutto quelle in movimento.
La si può infatti insidiare con la mosca secca o sommersa, a lancio con cucchiaino e con le esche naturali, quelle che costituiscono il suo pasto abituale.
I veri pescatori di trote, quelli che le vanno a cercare nei torrenti montani, devono avere un fisico preparato per affrontare robuste camminate, ed in certi casi, vere e proprie acrobazie per giungere in posti impervi e infrascati.
Il vero trotaiolo cammina molto e lancia la sua esca in ogni buca, dietro ogni sasso, vicino ad un ramo spezzato.
La pesca della trota in torrente va fatta nel massimo silenzio; è importante non spaventare la preda: sarà bene quindi evitare ogni rumore e non entrare mai nel campo visivo del pesce.
Un segreto è quello di pescare la trota risalendo il torrente per evitare di essere visti.
Non a caso la trota mantiene sempre la sua posizione rivolta verso monte per individuare e aggredire con rapidità ogni preda possibile che scenda in corrente.
Poi ci sono i trotaioli di lago; tutt’altra pesca svolta all’insegna della comodità.
Nei laghetti commerciali si trovano tutte le comodità e le trote sono immesse in gran quantità dai gestori per assicurare il massimo divertimento ai pescatori.
La fauna ittica immessa proviene da allevamenti specializzati dove il pesce viene allevato con mangime controllato e sanitariamente certificato.
La facilità di cattura di questo pesce ha favorito lo sviluppo anche di gare di pesca alla trota.
In laghetto le tecniche di pesca alla trota sono diverse: la tecnica della tremarella è quella che assicura il numero maggiore di catture in quanto l’azione di pesca viene fatta nel tentativo di stimolare l’aggressività del pesce che attacca senza scrupoli l’esca messa all’amo.
Per questa pesca si usano canne molto morbide ed il pescatore tende ad eseguire con la canna il movimento sia verticale (perpendicolare alla superficie dell'acqua) sia orizzontale facendo compiere alla vetta della canna grandi oscillazioni durante il recupero della lenza con il mulinello.
Nella cassetta porta oggetti del pescatore di trote sono sempre presenti le bombarde, i piombi, le corone, i galleggianti e gli ami senza ardiglione.
Le esche maggiormente utilizzate dai pescatori di trote in laghetto sono le camole, i tebo, i caimani, i lombrichi, e anche la pastella colorata.
In alcuni periodi si utilizzano le uova di salmone, vendute in piccoli barattoli di vetro, o i filetti di uova di trota stesse.
La trota dopo essere pescata, per non farla soffrire, deve essere uccisa.
Un consiglio: le sue carni sono ottime per essere mangiate.
Cotte alla griglia o al forno, con patate al cartoccio per contorno, assicurano una buona cena.

mercoledì 17 gennaio 2007

PRIMAVERA, TEMPO DI “FREGA”

Questo è il periodo migliore per fare grossi bottini!

Guardando la data sul ca¬lendario è evidentemente già primavera inoltrata, mentre osservando dalla finestra e so¬prattutto ripensando alle set¬timane appena trascorse sem¬brerebbe piuttosto un autun¬no preannunciante un precoce inverno.
Dovremmo comun¬que essere ormai abituati ai capricci ed alle sorprese del tempo che in questi ultimi anni, basta guardare i trascor¬si inverni secchi e anomali, non segue certamente più quelli che erano gli andamenti classici.
Per cui andare a pe¬scare sul fiume è diventato ormai possibile per un arco di tempo una volta non ipotizza¬bile.
Naturalmente i pesci, an¬che se condizionati in parte, non seguono molto le vicende climatiche per cui fanno il massimo sforzo per compor¬tarsi come hanno sempre fat¬to: seguono cioè il loro istin¬to.
L’orologio biologico che hanno in dotazione non com¬mette errori, può sicuramente ritardare o anticipare a secon¬da della temperatura del¬l'acqua, ma quando arriverà l'ora della riproduzione suo¬nerà per tutti il risveglio dei sensi.
Riprodursi è lo scopo principale degli animali, che lottano, a volte fino alla mor¬te, per adempiere a questa funzione la quale implica no¬tevole dispendio di energie per integrare le quali i pesci neces¬sitano obbligatoriamente di un'abbondante alimentazio¬ne.
Il periodo, quindi, che precede (per rafforzarsi) o che segue (per rifarsi) la frega, è certamente quello che vede il pesce nella massima attività.
Anche perchè, non dimenti¬chiamolo, è reduce dalla dieta stretta che l'inverno trascorso lo ha obbligato a fare.
Tutti i pesci quindi sono in movimento progressivo ricer¬cando ed inghiottendo vora¬cemente tutto quello che tro¬vano senza tanti complimenti, naturalmente esche ed ami compresi.
In questa stagione diventa, ovviamente, facile per tutti divertirsi anche pe¬scando grossolonamente soprat¬tutto perchè, ed è giusto dirlo, i nostri fiumi (Savio e Ronco) sono realmente riccamente popolati anche di soggetti di notevole taglia che però, pas¬sata la primavera, poi sembra¬no sparire. La dottrina del «catch and release» ha ormai molti adepti e sta dando in¬dubbiamente i frutti sperati.
La mentalità giusta ha certa¬mente preso piede e anche se qualcuno ancora si permette di prelevare del pesce (per far¬ne chissà che cosa) non è una percentuale molto influente e sicuramente presto si adegue¬rà al giusto andamento comu¬ne.
La pesca classica esercita¬ta dalla maggioranza in que¬sta stagione è sicuramente quella della passata con i bi¬gattini, che a seconda dei gusti personali può essere mirata a tre specie principali: cavedano, barbo o carpa.
Gli attrezzi usati, anche qui molto soggettivamente, sono essenzial¬mente tre: canna fissa, barba¬ra oppure canna con mulinel¬lo.
Tre tecniche estremamente diverse e sicuramente egual¬mente valide, ma indubbia¬mente la più sportiva quella cioè che da una possibilità in più al pesce di fuggire e rende perciò tutto più emozionante, è senza dubbio la canna fissa.
Molti si sono orientati sulle altre due che sono sicuramen¬te più micidiali, come poten¬ziale catturante, in quanto danno poche possibilità di scampo al pesce, ma si allon¬tanano realmente un pò dalla vera ricerca della sportività.
Un pesce che fila via sgranan¬do metri e metri di filo non è che un pallido paragone se si considera quello che è il con¬tatto diretto che si ottiene con una fissa.
Le veloci corse sulle rive e molte volte nell'acqua all'inseguimento del pesce che fugge verso valle, l'abilità del «sopramanico» che diventa veramente essenziale, sono indubbiamente fonti di emozio¬ni che si placano solo quando tutta l'azione è finita.
Non ha poi molta importanza se il pesce si perde o si cattura; ciò che conta è la volontà di pro¬vare a misurarsi con armi il più possibile equilibrate, dove abilità, esperienza e conoscen¬za delle possibili reazioni della controparte dà enorme soddi¬sfazione quando vinci, ma so¬prattutto tiene in apprensione fino alla fine del gioco.
Basi¬lare per concentrare il pesce nel raggio di azione della can¬na è la pasturazione che neces¬sita senza dubbio dell'uso del¬la fionda e di una giusta valu¬tazione della velocità della corrente per non disperdere, magari sotto la canna di un altro, i pesci.
La pesca alla passata e durata soprattutto alla ricerca di cavedani, barbi e lasche (strese) che in questa stagione offrono divertimento sicuro.
Ma anche le carpe ven¬gono spesso ad attaccarsi al¬l'amo e costringono quasi sempre a rifare la montatura nuova.
Naturalmente il bigat¬tino, l'esca principalmente usata durante tutto l'anno, di¬venta proprio in questo perio¬do la fonte principale di cibo per i pesci poichè distribuita capillarmente in ogni tratto di fiume dalla massa di pescatori che lo frequentano.
Altre es¬che alternative come lombri¬co, pane, ecc., passano tutte in secondo piano e vengono usate solo in particolari condi¬zioni soprattutto per la ricerca di grossi esemplari.
In mezzo a questi «bigattinari» che in¬seminano di larve il fiume, permangono comunque, an¬che se il numero non molto ri¬levante, gli amanti della pesca a fondo i quali pazientemente attendono che si pieghi la punta di una delle due o tre canne che generalmente usa¬no.
Sono comunque gli unici che possono, vista la notevole calibratura dei fili che usano, portare sulla riva una di quelle carpe da fotografia che sem¬bra non esistano nei nostri fiumi, ma che sia la logica che le rotture, rare ma reali, fan¬no intuire presenti anche se in numero non abbondante.
La polenta è tradizionalmente l'esca più usata nelle nostre zone; è prodotta artigianal¬mente seguendo ricette perso¬nali delle quali è meglio non parlarne in quanto ognuna è superiore sicuramente a un'al¬tra.
E' una pesca di sicuro divertimento, vista l'alta con¬centrazione di questo pesce nei nostri fiumi, specialmente se si ha la voglia e l'accortezza di prepararsi preventivamente il posto di pesca pasturando per alcuni giorni prima del¬l'uscita.
La tecnica del piom¬bo in deriva ha reso certamen¬te più micidiale questo tipo di pesca poichè, se applicata cor¬rettamente, permette di avere una sensibilità di lenza molto maggiore della tradizionale.

lunedì 15 gennaio 2007

A pesca sul fiume con la “BARBARA”


SCARPONI SUL FIUME BIDENTE













Oggi parliamo di una pesca semplice da effettuare, con un minimo di attrezzatura: la passata sul fiume con la “barbara” che altro non è che un incrocio tra una canna fissa e una a mulinello.
Questo attrezzo ci permette di pescare in tutti i fiumi romagnoli (Savio, Ronco, Marecchia) ed in qualsiasi ambientazione.
La “barbara” è una canna fissa montata con piccoli anelli e dotata di un rocchetto raccogli filo.
Con questa canna, meglio se teleregolabile da 5 a 7 metri, possiamo toglierci tutte le soddisfazioni che vogliamo; possiamo insidiare le varie specie ittiche presenti sui nostri fiumi: dalle minuscole alborelle agli eleganti cavedani, dai potenti barbi alle massicce carpe.
La canna dovrà essere ad azione media ed unire una certa prontezza di reazione alla ferrata a una discreta morbidezza in fase di recupero del pesce allamato.
Ora costruiamo una lenza standard da fiume: madre lenza filo del 0.16; finale 0.12, galleggiante da 0,50 a 1g (secondo la profondità e la velocità della corrente), amo n.16.
A questo punto tarare la lenza con una piombatura scalata con l'ultimo pallino del n° 11 a circa 40 cm dall'amo.
Come esca, tanto per poter prendere un po' di tutto, usare il bigattino (per una battuta di pesca di 3 ore 1 chilo è sufficiente), un barattolo di mais e di orsetti per alternare l’esca sull’amo ed aumentare le probabilità di catture.
Prima di iniziare la pesca vera e propria è obbligo misurare il fondale con l'apposita sonda da applicare sull'amo; questa operazione è importantissima, poiché i migliori risultati si ottengono con l'esca che va a "radere" il fondo.
La pasturazione va eseguita con attenzione, fiondando in acqua poche larve per volta (ovviamente vanno lanciate a monte, prima dell'inizio della passata; la pasturazione serve per attirare il pesce nei pressi della lenza e tener vivo l'interesse per l’esca.
E' anche importante lanciare le larve sempre nello stesso posto, altrimenti invece di avvicinare il pesce lo disperderemo rendendo vane le nostre attese.
Sull’amo innescare due bigattini infilzandoli delicatamente per la coda lasciandoli liberi di contorcersi in maniera naturale; lanciare la lenza nel punto dove precedentemente sono state fiondate le larve per pasturare; a fine passata rilanciare e così via; buttare una piccola fiondata di bigattini ogni 2 o 3 passate.
Il galleggiante è affondato! La battaglia è iniziata, siate cauti nei recuperi e ricordate di usare la frizione sul rocchetto per ammortizzare le fughe del pesce allamato.
A passata sul fiume potete agganciare dall'alborella di pochi grammi alla carpa di qualche chilogrammo, quindi siete avvisati!
D'altra parte se vi capita di incocciare la vecchia carpa di 4-5 o passa kg. o un bel barbo di un paio di kg. rassegnatevi pure: questi nostri amici se ne fregano di tutte le vostre cautele e astuzie, tirano come un trattore e vi faranno sudare le proverbiali sette camicie.
Ricordatevi di rilasciare libero tutto il pesce a fine pescata.
Ciao a tutti da Alessandro e alla prossima settimana!

domenica 7 gennaio 2007

GPS SANTARCANGELO DOMA IL TEAM BELLARIA


La squadra di Zavoli, Brolli, Scarponi e Grossi stravince contro Bellaria













Ieri domenica 7 gennaio, presso il lago PINO di S. Lorenzo in Noceto alle porte di Predappio si sono svolte due partite di pesca valide per il campionato invernale di pesca al colpo.
La partita di pesca è una sfida, con canna e lenza, tra cinque pescatori di una Società e cinque di un’altra e lo scontro sta nell’uno contro uno.
Vince chi riesce a portare alla bilancia il maggior peso di pesce pescato.
Sulla durata di tre ore di gara, si sono scontrate sulla sponda sud il team Città del Rubicone sq. A (Savignano sul Rubicone) e la Società Pesca sport Miramare (Rimini) mentre sulla sponda est del lago lo scontro è stato tra GPS Santarcangelo Trabucco (Gambettola) e APS Bellaria Sarfix (Bellaria Igea Marina).
Quasi tutti i garisti sono riusciti a catturare del pesce, carpe, carassi e cavedani, nonostante il periodo invernale che induce il pesce del lago ad essere poco attivo.
In ogni caso diversi pesci, qualcuno anche di taglia come la carpa di 3 kg. pescata da Zavoli del GPS, sembra abbiano gradito le esche offerte dai pescatori, bigattini e mais.
In questo lago sono presenti diverse specie di pesci come tinche, amur, carpe, carassi, anguille, alborelle, cavedani e scardole.
Tutti possono andare a pescare in questo impianto gestito dalla Federazione FIPSAS di Forlì (tel. 0543-25696), purchè in regola con la licenza di pesca e la tessera FIPSAS.
Ma veniamo alla cronaca della gara di ieri; il risultato della partita tra Savignano e Miramare è stato equo: uno scontro finito in pareggio, due scontri vinti da Savignano e due scontri vinti da Miramare.
Questi i risultati delle sfide:
Facibeni Andrea (Savignano) batte Canestri (Miramare) 1 kg a 0
Piscaglia Luca (Savignano) perde contro Ravaglia Flavio (Miramare) kg. 0,620 a kg. 1,080;
Barilli Paolo (Savignano) perde contro Bernardi Ubaldo (Miramare) kg. 0,390 a kg. 1,160;
Mazzetti Marco (Savignano) pareggia con Catani Luciano (Miramare) kg. 0 a kg. 0
Laghi Alberto (Savignano) batte Genghini Cesare (Miramare) 0,290 kg a 0

Sulla sponda est invece si sono sfidati il GPS Trabucco (Gambettola) e APS Bellaria Sarfix (Bellaria Igea Marina).
Il risultato in questa partita di pesca è stato eclatante: Gambettola batte Bellaria 5 a 0 in ragione del fatto che i 5 garisti del GPS hanno battuto i rispettivi avversari.
Questi i risultati:
Grossi Daniel (Gambettola) batte Fonti Davide (Bellaria Igea Marina) 1,080 kg a 0,760;
Zavoli Oscar (Gambettola) batte Antolini Andrea (Bellaria Igea Marina) 3,600 kg a 2,950;
Brolli Mauro batte (Gambettola) batte Manzolillo Cono (Bellaria Igea Marina) 0,670 kg a 0,340; Scarponi Alessandro (Gambettola) batte Fonti Marco (Bellaria Igea Marina) 0,870 kg a 0,820;
Caselli Mirco (Gambettola) batte Ruscelli Franco (Bellaria Igea Marina) 1,720 kg a 1,570;
Una giornata di pesca da incorniciare per il Team Gambettolese che per vincere ha utilizzato tutte le componenti necessarie nella pesca, ovvero esperienza, tecnica e fortuna.

Al lago Le Querce a Masrola di Borghi invece ci sono state le altre due sfide di pesca.
La squadra B del Team Città del Rubicone (Savignano sul Rubicone) perde 1° 4 contro la Società Pesca sport Miramare (Rimini) sq. B.
Questi i risultati delle sfide:
Bersani Valerio (Savignano) Kg. 1.220 Barosi Rodolfo (Miramare) Kg. 4.100
Semproli Fabrizio (Savignano) Kg. 2.430 Semprini Andrea (Miramare) Kg. 0,570
Tosi Michele (Savignano) Kg. 0,510 Muccini Matteo (Miramare) Kg. 0,620
De Lorenzi Riccardo (Savignano) Kg. 0,940 Cevoli Franco (Miramare) Kg. 2.130
Graffieti Romeo (Savignano) Kg. 0,340 Aureli Stefano (Miramare) Kg. 1.210
La squadra del Club Pescatori (Forlì) perde 2 a 3 contro la Società Imolese (Imola).
Questi i risultati delle sfide:
Bersani Valerio (Savignano) Kg. 1.220 Barosi Rodolfo (Miramare) Kg. 4.100
Semproli Fabrizio (Savignano) Kg. 2.430 Semprini Andrea (Miramare) Kg. 0,570
Tosi Michele (Savignano) Kg. 0,510 Muccini Matteo (Miramare) Kg. 0,620
De Lorenzi Riccardo (Savignano) Kg. 0,940 Cevoli Franco (Miramare) Kg. 2.130
Graffieti Romeo (Savignano) Kg. 0,340 Aureli Stefano (Miramare) Kg. 1.210

Gordini Romano (Imola) kg. 2,000 Camporesi Milena (Forlì) kg. 1,150
Dal Pozzo Antonio (Imola) kg. 0,260 Masotti Nerio (Forlì) kg. 0,830
Rocassaglia Marco(Imola) kg. 1,850 Bussi Alberto (Forlì) kg. 2,160
Spuri Lino (Imola) kg. 1,630 Monti G. Carlo (Forlì) kg. 1,000
Emiliani Roberto (Imola) kg. 2,120 Babini Andrea (Forlì) kg. 1,470
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