lunedì 30 settembre 1974

TROFEO PESCARE 1974: VINCE ENRICO BONZIO


ENRICO BONZIO UN BRESCIANO IN FORZA ALLA LENZA LUCCHESE





















CLASSIFICA FINALE 1° SERIE:
1 BONZIO ENRICO 59 PUNTI
2 COLOMBO EMILIO 57 PUNTI
3 TUBERTINI GABRIELE 56 PUNTI
4 BONACINI LUCIANO 55 PUNTI
5 FRANCHI GASTONE 54 PUNTI
SEGUONO ALTRI 45 AGONISTI CON PUNTEGGIO MINORE.


IL GIOVANE EMILIO COLOMBO 2° ASSOLUTO IN PRIMA SERIE




















CLASSIFICA FINALE 2° SERIE:
1 FRIGERIO DARIO 56 PUNTI
2 LOMBARDI ITALO 55 PUNTI
3 FUMAGALLI ADRIANO 54 PUNTI
4 MAESTRANI ANTONIO 52 PUNTI
5 RASIA ELIANO 52 PUNTI
SEGUONO ALTRI 100 AGONISTI CON PUNTEGGIO MINORE.


ADRIANO FUMAGALLI DELLA CANNISTI MILANESI 3° ASSOLUTO 2 SERIE

giovedì 12 settembre 1974

CAMPIONATO DEL MONDO PER NAZIONI: IN BELGIO IL PODIO E' PER L'ITALIA

SERRATA LOTTA TRA FRANCIA E ITALIA PRIMA E SECONDA OLANDA TERZA MENTRE LA NAZIONALE DELLA REPUBBLICA DI SAN MARINO SI PIAZZA AL SETTIMO POSTO
IL TITOLO INDIVIDUALE AL TEDESCO OCCIDENTALE A. RICHTER, ARGENTO PER MENDES GOMEZ SPAGNA, BRONZO PER IL FRANCESE J. FOUGEAT.


LA NAZIONALE GUIDATA DAL CT CARLO CHINES ERA FORMATA DA:
ASCANI, BOTTI, RINALDI, BAIOTTI, BAIA, RISERVA INCASTRINI.










LA NAZIONALE DI SAN MARINO ERA FORMATA DA:
MICHELOTTI, FORCELLINI S., MORRI L., VALENTINI G., RANOCCHINI C., MICHELOTTI M., CT LUCIANO CEPPI


IL PODIO DEGLI INDIVIDUALI E PANORAMICA DEL CAMPO DI GARA






















CAMPIONATI MONDIALI DI PESCA
SERRATA LOTTA TRA ITALIA E FRANCIA

Il titolo per Nazioni alla Francia, quello individuale al tedesco occidentale Ricther

L’ORGANIZZAZIONE
I mondiali di pesca al colpo 1974 sono stati organizzato egregiamente dalla Confederazione Olandese della Pesca sportiva e dal Comitato confederale dell’agonismo.
Ottimo il campo di gara assolutamente uniforme sia a terra che in acqua ; all’altezza del valore della competizione il pescato e quanto mai efficiente l’organizzazione di gara e logistica in generale.
Il campo reso noto e accessibile fin dalla primavera, è stato meta di ripetuti sopralluoghi da parte delle rappresentanze nazionali in lizza per il titolo, al punto che i padroni di casa non hanno potuto avvantaggiarsi del fattore campo e sono finiti , malgrado il valore delle loro lenze, al quarto posto.
Il tempo, invece, è stato quanto mai inclemente all’avvicinarsi del giorno della gara.
L’ultima settimana è stata caratterizzata dal succedersi del passaggio di molte nuvole fitte e scure, spinte da forte vento, anche la temperatura si è abbassata fin sotto i dieci gradi per l’intera giornata.
Si è temuto che il pesce , fino allora sottoriva, si portasse sul fondo al centro del bacino.
Una importante incognita è stata introdotta dal ripopolamento con 30 quintali di piccoli gardons (30 per chilo) e di carpe e breme: non è mai prevedibile il comportamento del pesce di recente immissione che si può concentrare in maniera abnorme in certe zone e determinare catture fortunose di particolare rilievo.
Questa immissione, come poi la gara ha dimostrato, non ha affatto giovato ai padroni di casa, in quanto ha consentito a concorrenti di equipe , non impegnate per la vittoria, di giocare il tutto per tutto insidiando pesce grosso anche a rischio di una grande delusione. In compenso questo pesce grosso, non ovunque predominante, ha dato grandi soddisfazioni a pescatori di diverse nazioni solitamente classificate nelle ultime posizioni e, senza incidere sostanzialmente nella graduatoria per equipe, è stato di fatto un incentivo per le partecipazioni future.
Gli organizzatori hanno cintato il campo di agra box per box , lasciando tra ognuno uno spazio neutro di un metro e tra loro ed il pubblico un corridoio per il passaggio degli ufficiali di gara, dei capi equipe, di giornalisti e fotoreporter.
In ogni box un cartello con nome e nazionalità del concorrente ed un altro piccolo cartello diviso in sei riquadri nel quale ogni trenta minuti veniva scritto il numero delle catture fino allora realizzate.
E’ stato facile così, per il pubblico e per i numerosi tifosi, seguire l’andamento della gara, sia nel suo insieme che nei suoi componenti più importanti: i singoli settori.

LA PREPARAZIONE AZZURRA
La squadra azzurra è stata portata per gradi alla gara iridata. Dapprima un sopralluogo del direttore tecnico Chines alla fine della seconda decade di luglio i cui rilievi, condensati in una organica relazione, sono stati utilissimi per indirizzare la preparazione degli attrezzi e delle montature. Una serie di pescate in loco, partecipando anche a due gare nelle stesse acque, sono state fatte dalla squadra azzurra alla fine di agosto.
Questi contatti in tempi diversi con il campo di gara aveva già dato buoni frutti lo scorso anno consentendo ai nostri rappresentanti di prepararsi meticolosamente negli intervalli .
Il rischio di mutamenti nelle condizioni tecniche del campo sono compensati dal fatto che la preparazione non è mai decisamente unidirezionale, ma adeguatamente flessibile.

IL CAMPO GARA
Trattasi di un canale rettilineo scavato artificialmente per scopi sportivi, largo una settantina di metri e lungo poco più di due chilometri, inizialmente alimentato dalle acque del fiume Lys e poi, constatati gli inquinamenti che il fiume apportava, separato da esso.
Alimentato da acqua buona convogliata, , ospita un gran numero di pesci in prevalenza gardons, ma non mancano le altre specie come goujon, bremes, carpe, persici reali etc..
Fondo sottosponda rapidamente crescente da mezzo metro ad un metro e mezzo per stabilizzarsi poi a poco meno di due metri verso il centro del laghetto , sponde erbose.
In questo campo veramente ideale la competizione iridata si è sviluppata con assoluta regolarità anche se qualche posto meno produttivo degli altri ha rivelato che evidentemente il fondo non aveva una uniforme disposizione delle erbe sommerse.

IL LOTTO DEI PARTECIPANTI
In questa edizione dei mondiali hanno gareggiato le nazioni occidentali che abitualmente vi partecipano da anni e vi è stato il solito imperscrutabile avvicendamento delle nazioni di oltre cortina .
Sono mancati alla gara i pescatori della Germania orientale e quelli dell’Ungheria. In compenso era presente la Romania e si è registrato il rientro della Spagna, da anni assente, per ragioni essenzialmente legate alla normativa di gara, dalla competizione iridata.
Ci sembra di ricordare infatti quale ultima loro partecipazione la gara di Peschiera nel 1962.
Diciassette le partecipazioni con squadre di cinque uomini , un totale di 85 concorrenti.
E’ nell’aria l’adesione alla CIPS di altre Nazioni , dal Portogallo, alla Russia, e pertanto è sperabile che anche la partecipazione extraeuropea , per ora limitata al Sud Africa, diventi col tempo decisamente importante.

LA GARA
Il sorteggio ha favorito gli italiani (n° 17) ed i ciechi (n° 1) assegnando loro rispettivamente il posto di estremità alla fine ed all’inizio del campo. Non si può dire che sia stato un grosso vantaggio: il Ceco è finito penultimo del suo settore ed il nostro Baia al secondo posto con un volume di catture che certamente avrebbe realizzato quasi ovunque. Merito dello spazio assegnato ai concorrenti (12 metri) e della alta pescosità se i posti di estremità non sono stati determinanti. Senza pioggia, con poco vento e a tratti persino un poco di sole, le tre ore di gara.
I concorrenti sono partiti tutti a canna corta, chi con corte roubasienne, chi con canne a cimino flessibile. La pasturazione è stata fatta, come prescrive il regolamento, in modo pesante nei cinque minuti precedenti il segnale di pesca, da quel momento in poi è stata effettuata solo quella leggera. Le acque praticamente ferme del laghetto, hanno reso molto efficace anche quest’ultima. Grande abbondanza di fouillis nella pastura e, salvo qualche esperimento momentaneo, innesco esclusivo del ver de vase.
I gardons hanno risposto bene al richiamo della pastura ed all’invito delle esche; si sono stabiliti dei ritmi che, con gli inevitabili alti e bassi, sono stati da alcuni mantenuti pert tutta la gara.
I concorrenti delle equipe più impegnate hanno, nella quasi totalità, pescato il piccolo pardon. Le eccezioni hanno riguardato posti meno produttivi , così il nostro Rinaldi ha fatto una puntata al largo cercando prede migliori e, catturata una carpa, è tornato sottoriva per non sciupare , in una eventuale attesa delle altre abboccate, la posizione recuperata.
A questa condotta sagace va indubbio il merito di portare al piazzamento collettivo.
Van den Eynde si era preparato due punti di pesca nel suo box: l’uno, verso il concorrente giudicato meno pericoloso, per la pesca sottoriva (quindi con pasturazione sottoriva e le canne corte ivi disposte) e l’altro dalla parte opposta per la pesca con la roubasienne da sei metri.
Visto che il sottoriva non rendeva il previsto , è passato al largo e catturato un grosso persico è subito rientrato a spulciare gardons.
Meno fortunato il campione del mondo Michiels che inutilmente è passato alla pesca lunga e dopo parecchi tentativi si è dovuto accontentare di un nono posto di settore.
Identica sofferenza per Lagoguey che, chiamato in squadra per sostituire Hebert, ha profuso tutta la sua grinta e la sua tenacia per difendere, in un posto evidentemente non pescoso, il settimo posto.
Abbiamo parlato di questi uomini, i peggio piazzati delle squadre più in vista, perché è a loro, alla loro sofferenza , al loro impegno per guadagnare una posizione , che si deve quasi sempre il buon piazzamento della squadra.
Niente scoraggiamenti, nessun tentativo di risollevarsi con condotta spericolata, , ma uno spulciare, un aggrapparsi alla piccola cattura per limitare la caduta in classifica.
La lotta tra i big è stata accanita fin dalle prime battute. Nel settore A Ascani si è impegnato con catture piccole a ritmi serrato contendendo a Fougeat il primato; il francese con una grossa cattura è parso porsi al riparo delle sorprese, ma questa è venuta dallo spagnolo Mendez Gomez che, buttatosi al grosso, con quattro chili ha vinto il settore. Per colmo di sfortuna il sanmarinese Michelotti, ottimo pescatore di una calma olimpica acquisita con parecchie partecipazioni ai mondiali, perdeva una carpa di oltre un chilo sulla canna da due metri. Con quella cattura avrebbe sopravanzato anche il francese e la classifica finale sarebbe stata per noi ben diversa.
Col maggior numero di pesci Ascani si è dovuto accontentare del quarto posto.
Nel settore B lotta a distanza tra Arroyo e, esperto lussemburghese buttatosi sul pesce grosso e l’olandese Levels già campione individuale a Praga che, imperterrito, insaccava gardoncini.
Regolare il nostro Botti che cercava il buon piazzamento attraverso la continuità e si installava al terzo posto.
Nel settore C il dramma già accennato di Rinaldi che perdeva il quinto posto per tre punti , cosa che forse non sarebbe accaduta se la bilancia anziché i cinque grammi avesse segnato il grammo.
Il settore D ha laureato campione il tedesco occidentale Ritcher , lineare e fiducioso ha sempre tentato il grosso pesce senza mai rientrare nel soottoriva: 6 pesci cinque chili!
Regolare il nostro Baiotti con gardons e goujons nel tenere una posizione preminente: terzo.
Nel settore E il lungo affannato duello pesce su pesce tra Baia e Morzieres è parso risolversi verso la fine a favore di baia che, iniziata l’ultima mezz’ora a pari pesci col francese , lo sopravanzava di diciassette catture .
Questa apparente vittoria ci ha fatto poi balzare il cuore in gola valutando una concreta possibilità di vittoria azzurra , speranza delusa dalla bilancia che al Morzieres ha dato sessantacinque grammi in più dell’Italiano.

I RISULTATI
Scontato che la condotta dei tedeschi se da un lato ha dato il titolo a Richter dall’altro ha relegato nella bassa classifica gli altri quattro rappresentanti , rilevato come il campo richiedesse la pesca in velocità col ver de vase , possiamo sentirci finalmente orgogliosi del livello tecnico raggiunto dalla nostra rappresentanza che ha dimostrato una velocità di innesco del rosso fragile vermetto veramente di primo piano.
Un secondo posto che tecnicamente vale un primo e che pone fine alla nostra inferiorità nei confronti della scuola roubasienne.
Ci siamo inseriti ed in futuro sarà facile migliorare ancora, anche se ciò richiederà attente decisioni a livello di Commissione Sportiva e indefesso impegno del preposto alla squadra azzurra e dei garisti che via via saranno chiamati a far parte.
La Francia ha vinto. Ha vinto anche con due rinunce in extremis: oltre a Hebert anche Jaques tesse è stato sostituito alla vigilia della gara. E’ arrivata al suo quinto titolo mondiale , un nuovo successo che ne sancisce ancora una volta il valore alieutica, successo cui è stato indubbiamente determinante l’acume di Robert Tesse che, come mi ha confidato, sta preparando anche il suo successore nella carica di Direttore tecnico: Jaquelin visto in gara nel 1964 a Isola Pescaroli.
La vittoria di Isenbaert ed il terzo posto di Van den Eynde sono stati annullati dal sesto posto di Detry.
Regolare la classifica degli olandesi attentamente preparati sul campo da a loro così vicino , mentre ha sorpreso il quarto posto del Belgio che “giocava in casa”.
Lussemburghesi e inglesi , quasi appaiati al quinto e sesto posto, ivi confinati da un piazzamento rovinoso.
Brillante, data la modesta base selettiva, il settimo posto di san Marino.
I giovani pescatori del Titano hanno sfruttato al meglio i consigli di Luciano ceppi, cui non mancano di esternare la loro riconoscenza, superando nazionali di consistenza numerica enormemente superiore.

L’IMPEGNO AZZURRO
Il brillante piazzamento azzurro è indubbio merito dei nostri pescatori che in piena armonia tra loro hanno disciplinatamente e di buon grado osservato tutti i consigli e le disposizioni impartite dal commissario tecnico Chines, ma è anche frutto dell’attenta opera del Chines stesso che ha saputo infondere quella fiducia che è fattore di successo e nel contempo mantenere elevato il livello tecnico della preparazione attraverso una chiara individuazione delle condizioni del campo di gara.
Al buon risultato hanno contribuito anche altri , sia pure su un piano diverso, dalla insostituibile opera di Gastone Franchi nel curare la parte logistica, ai volenterosi garisti che giunti in proprio a Gand, hanno consentito a Chines di disporre due esperti pescatori alle spalle di ogni nostro concorrente. Il più attivo è stato nel ruolo di collegamento il Bruno Incastrino che ha così elevato il suo ruolo di riserva.
CARTOLINE DI PESCA DI ALESSANDRO SCARPONI
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